Rinvenire l'autentica tradizione, anche nel Kung Fu, è via via più difficile. Provo perciò sempre maggiore
soddisfazione a partecipare alla festa di compleanno
del
gran maestro Lam Jo, quando gli appartenenti alla
scuola affluiscono da Hong Kong e dal resto del mondo
per rendergli omaggio con le performances di
Hung Ga.
Una cena, in cui la nostra grande famiglia e i nostri
amici si riuniscono per brindare a Lam Jo, conclude la
serata che ci regala sempre un senso di comunità e di
continuità.
Quest'anno la festa si è celebrata il
primo marzo
(la data è mobile perché si calcola con il calendario
lunare), nel consueto ristorante del quartiere Mong
Kok a Kowloon. Il Si Gung ha compiuto 92 anni in una
eccezionale forma psicofisica.
Lam Jo ci tramanda il "testimone" di un mondo che
va scomparendo, sostituito da valori che
contrassegnano la decadenza dell'Occidente e
dell'Oriente. Il nostro compito è capire quel mondo e
trasferirlo a chi ci seguirà. Non si parla,
ovviamente, solo di tecnica poiché la tecnica è un
mero strumento per quanto indispensabile alla Via. Il
centro del Kung Fu era e deve restare l'Essere Umano,
soprattutto nella tradizione della
famiglia Hung, che
è "alta" poiché i valori che ricerca e coltiva sono
quelli del
Retto Guerriero.
Oggi la
Via della Spada, che accomuna
nell'universalità dei simboli i due emisferi e i
"quattro mari", non presuppone tanto un'adesione
fisica all'arma, ma è una condizione dello Spirito
alla quale accediamo - noi del Kung Fu - attraverso
l'intensa e corretta pratica marziale. Chi non capisce
si arrangi in altra maniera.
Buon compleanno, Si Gung!