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AFC Architettura Amica
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ARCHITEKTUR MACHT FREI

La logica dello star system dell'architettura non finisce di colpire e di stupire. Un nuovo mito ecco sorgere dalle acque di Amsterdam. E tutti ne parlano ammirati. E le riviste gareggiano nelle pubblicazioni. Come l'amatissima Domus, anch'essa impegnata a divulgare ad esempio e memorabile posterità.
Che cosa? La ormai famosa "Balena" di Amsterdam.

L'architettura rende liberi?

Ricordo.
A me, personalmente, studente d'architettura, in preparazione della tesi, costò solo un breve viaggio da Firenze a Roma, negli anni settanta, la visita al cantiere -accompagnato dal presidente o direttore dell’ IACP romano- del chilometrico Corviale progettato dall’architetto Mario Fiorentino, finito pochi anni dopo nella lista nera degli edifici da demolire. Altro che demolire. A quel tempo non c'era chi non si sprecasse in stupefacenti lodi. Che bellezza: un edificio di un chilometro tondo di lunghezza per una trentina di larghezza, pieno, sulla carta, di tutti i più moderni servizi che l'equivalente di una piccola città, o grande quartiere potesse richiedere e desiderare. Tutto dentro il megapalazzo. Mancava, forse, solo la sala parto e il cimitero annesso per completare alla perfezione il sogno socialdemocratico del ciclo completo dell'esistenza assistita e controllata dallo stato dalla culla alla tomba. Non so e non m'interessa sapere che fine ha fatto il Corviale. Fino a pochi anni fa si diceva che tale sogno nostrano dell'assistenzialismo totale pseudocomunista si fosse trasformato nell'incubo di una fabbrica e galera di disadattati.
Che bellezza: che linea, quell’ultra-super-transatlantico tutto rigorosamente di cemento a vista, come si usava allora in omaggio a tutte le celebrità del brutalismo internazionale, ancorato -o in navigazione?- nella campagna romana. Che bellezza: cemento, cemento, cemento; serialità, ripetizione, modularità, sequenzialità ritmiche; torri scala, cilindri scala, torri ascensori, connettivi verticali; corti -identiche a quelle delle carceri per l'ora d'aria-; separazione rigida dei percorsi pedonali da quelli veicolari -in mezzo a tale genere di rispetto per l'uomo, ovviamente, la macchina (l'automobile) sarebbe stato "l'unico" elemento perturbante. Nelle relazioni progettuali e post-progettuali tutta questa cianfrusaglia estetico tipologico funzionale era condita, come si usava allora, da una ricca terminologia innovativa -al più utile per l'atro mito dell'epoca: l'industrializzazione edilizia- che trasformava sciocchezze ed aria fritta in rivoluzionarie novità: connettivi verticali e orizzontali, sistemi tipologici, sistemi costruttivi, sottosistemi, unità funzionali ... e ciliegina sulla torta, utenti al posto di persone. Tutto un dizionario malamente tradotto dalla terminologia angloamericana, che imitato dalla burocrazia di stato, partitica e sindacale, portò, per esempio, a ridefinire lo spazzino, "operatore ecologico", il bidello, "operatore scolastico" e un cieco, "non vedente".

Ho detto del Corviale. Ma il Corviale non era (è) che la punta dell'iceberg di tutta una -forse intramontabile- filosofia e pratica architettonica e costruttiva votata al gigantismo. Dalle Piramidi ai grattacieli, passando per i falansteri di vario genere e stile. Nessun anatema verso gli edifici XL o XXL, ma non c'è dubbio che ogni cosa può avere o sopportare la propria misura. Come natura insegna.

La "Balena" di Amsterdam. Un isolato di quattro lati senza retro né fronte, con i lati opposti uguali a due a due. Grande quando un campo di calcio (100x50 metri), alto 13 piani, contiene 214 appartamenti, ma solo 179 posti auto. Rivestito di pannelli (scaglie) di zinco naturale, "somiglia" ad una balena - ma gli abitanti del posto lo hanno soprannominato "Sphinx", colpiti, forse, ancorpiù dall'apparire "enigmatico"- oltre che per la brillantezza "ittica" del rivestimento, soprattutto grazie alla forma del tetto che ricorda sia la coda (vista da dietro) del grande cetaceo nell’atto di inabissarsi, sia il profilo di un enorme pesce nell'atto di sollevarsi fuori dall'acqua.
Non c'è che dire: in un blocco alla fine semplice -elementare e forse anche banale-, rivestimento, profilo del tetto, dimensione, diventano ingredienti che affascinano, e ammorbidiscono i cuori anche ai più critici, cinici e smaliziati cecchini di gaffe - o peggiori amenità- architettoniche. Edificio XL (extralarge, nella definizione cara a Rem Koolhaas) che seduce anche per l'effetto d’indubbia unitarietà formale ottenuta anche con lo stratagemma dello sfalsamento dei filari delle aperture che sfumano (confondono) la percezione del ripetersi dei piani, uniformando le facciate in una superficie continua e omogenea, da oggetto, dal basamento pilastrato al tetto. E malgrado presenti di fatto una decisa prevalenza dei vuoti (aperture, logge, finestre) sui pieni (parti opache della facciata), appare invece come un solido dalla superficie sostanzialmente indifferenziata. Detto ciò, e stabilito in tal modo un significativo -doveroso- spartiacque, riemerge lecito un'interrogativo: quanto Corviale - e company - c'è nella Balena. Forse é presto per dirlo, ma le immagini della corte interna non sono rassicuranti. E tornando alla forma esterna, se lo sfalsamento delle finestre favorisce l'uniformità delle facciate nello stesso tempo rafforza l'effetto alveare, così la bella balena rischia di trasformarsi in un mostruoso favo, dando così la più logica forma a ciò che una tipologia, comunque si giri, "ad alveare" può giustappunto produrre. Sarà la consolazione dei fessi, ma almeno abitanti e visitatori –o meglio gli impersonali e anonimi utenti- sono stati avvisati.

Certo neanche le dimensioni sono quelle del Corviale, tuttavia qualcuno, come Hans Ibelings esprime già qualche riserva definendo "un iceberg rivestito di zinco" il blocco disegnato da Frits van Dongen di Architecten Cie. Ricordando, inoltre, che la forma del tetto ha lo scopo di "evitare che la corte interna fosse poco più di un foro buio".
Ad onor di Domus va detto che in fondo anche Tracy Metz, autore del testo da pag. 128 del n°839 (luglio-Agosto 2001), non si risparmia un interrogativo iniziale, "E' una balena o il mostro di Loch Ness?", che sembra pendere come una spada di Damocle su tutte le analisi, giustificazioni e osservazioni che seguono. Ma una giustificazione del progettista va rivelata col sospetto del falso o della foglia di fico se si preferisce. Se, come dice Van Dongen, la forma del tetto è stata definita dal percorso del sole, come mai i lati lunghi opposti di sud-oves e nord-est, e anche i lati corti, hanno il profilo del tetto simmetrico e si sviluppano per una medesima altezza? Boh? Per quanto ingenua (funzionalista, rammenta Tracy Metz) possa essere l'idea di far disegnare al percorso de sole il grosso (e il meglio forse) della forma di un'architettura, tuttavia, noi, in questo caso, non riusciamo ad immaginare comunque quale esso possa essere. Non riusciamo a capire quale moto apparente compia il sole di Danimarca, per aver determinato o semplicemente suggerito o consigliato quel particolare profilo a coda di balena. Non ci arriviamo, scusate l'ignoranza, che le nostre conoscenze astronomiche e non solo i dubbi architettonici, così su due piedi, vacillano.

Misteri delle geometrie (asimmetriche!) celesti! E beati gli architetti forti di spirito e saldi di certezze.

AFC 10-01

Frits van Dongen "la Balena"
"LA BALENA" NEL PANORAMA DEL NUOVO QUARTIERE BORNEO-SPORENBURG DI AMSTERDAM
LA BALENA" - SEZ. LONGITUDINALE
"LA BALENA" - SEZ. LONGITUDINALE
Frits van Dongen "la Balena"
"LA BALENA" - LA CORTE INTERNA
Frits van Dongen "la Balena"
"LA BALENA" - L'ESTERNO RIVESTITO CON PANNELLI DI ZINCO E IL PONTICELLO CHE COLLEGA BORNEO E SPORENBURG
BORNEO-SPORENBURG case a schiera
Pensierino finale

C'è un'altra via? E' possibile trovare una soluzione per un'architettura per la residenza dove al forte impatto estetico, all'immagine a scala urbana, alla modernità estetica, corrisponda anche autentico rispentto per la qualità abitativa?
Oppure si è condannati alla finta alternativa del noto detto: "O ti mangi questa minestra (vedi, quì a sinistra) o ti butti dalla finestra (...vedi sopra).

L'ALTRA FACCIA DEL QUARTIERE BORNEO-SPORENBURG: LE NUOVE CASE A SCHIERA NELL'IJBURG
NOTA A MARGINE

...a proposito del Corviake: >>>Caso Corviale. Roma pentita, si interroga


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