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OIRARTNOC ERERAP
OVVERO, IL KRONOS DELL'ARCHITETTURA

In qualsiasi testo di estetica si possono leggere frasi come questa: «Testimonianza del gusto di ciascuna epoca è l'arte che in quella determinata epoca viene prodotta e accettata, i monumenti, le chiese e gli edifici civili, le opere che vi si conservano.»

In qualsiasi guida turistica, a parte lo specifico contesto, si possono leggere frasi come questa: «Curiosando nelle sale del Castello avrete la sensazione di conoscere intimamente il Trentino, quasi che quelle pietre squadrate, quegli affreschi, quel panorama di fascino che vi si dischiude dall'alto delle torri fossero una materializzazione dell'incoscio di questa parte d'Italia.»

Eppure tutti sanno, o dovrebbero sapere, che l'Italia - che fonda buona parte della sua economia sul turismo, che fonda buona parte del suo turismo sul patrimonio artistico, che a sua volta è costituito in buona parte di architettura - è l'ultimo paese al mondo in fatto di produzione di nuova architettura.

Per questo curioso Paese che si vanta, con una certa parte di ragione, di essere una delle maggiori culle d'arte del globo, l'architettura esiste solo al passato. Le città e ogni genere di edificio possono rientrare nella categoria dell'arte solo se visibili con la lente del tempo che fu. A tutto ciò che è presente viene negato il diritto e l'aspirazione al valore estetico. Eppure anche gli edifici che arrivano dal passato, i monumenti dei quali ci si vanta, hanno avuto anch'essi il loro tempo presente, quando furono edificati per servire a qualcosa.

Quando si parla di città d'arte -Firenze, Roma, Venezia, Napoli, ecc.- ci si riferisce -e si pensa- essenzialmente ull'insieme delle strade, delle piazze, dei giardini, delle vedute e dei paesaggi, dei palazzi, dei monumenti, dei diversi contenitori architettonici, delle sculture, dei dipinti, di tutte le decorazioni pregevoli, dei materiali e dei documenti bibliografici che la citta contiene. Insomma per metà almeno ci si riferisce -e si pensa- al vario e complesso sistema fisico dell'architettura della citta. Eppure questo curioso Paese che sicuramente primeggia per numero, non per dimensione, di città d'arte non riesce a cogliere il nesso tra produzione contemporane di architettura e architettura storica.

Si è ormai creato un clima ostile all'architettura, paradossalmente alimentato dal culto feticistico del monumento, del centro storico e della cosidetta architettura tradizionale dei casolari, delle case rurali e del rudere di campagna. Una specie di complesso o sindrome di Krònos dell'architettura. Un singolare idea di achitettura -un buco nero- che divora tutta l'architettura.

Il sito archINFORM è noto quale una delle maggiori banche dati di architettura in rete esistenti con oltre 2.600.000 visitatori in tre anni. Tra le novantanove sezioni di architetti più visitate nel 2000 vi sono le figure storiche dei maestri del moderno, da Wright a Le Corbusier, grandi maestri del passato come Palladio e Michelangelo, le stars internazionali di oggi da F. O. Gehry a Rem Koolhaas a Norman Foster a R. Piano e, per finire, un folto gruppo di architetti contemporanei, meno noti al pubblico comune come David Chipperfied o Zaha Hadid. La graduatoria dei top 99 achitect di questo sito può senz'altro considerasi indicativa degli interessi dei visitatori, anche se con i limiti automaticamente collegati alla presenza di una graduatoria che di per se indirizza il visitatore.
Ciò che colpisce, ma non stupisce, è che tra le centinaia di opere presentate, fatta eccezione, ovviamente, per i capolavori storici dei maestri italiani del rinascimento, e se si escludono le case di A. Rossi, non c'è nessun'altra architettura realizzata in Italia. E non comparendo Terragni tra i top 99, non c'è nessuna importante architettura civile italiana moderna o contemporanea. Vi si possono trovare architetture recenti e recentissime realizzate in ogni continente, tranne che in Italia. Ma questo non è tutto e non è il peggio. Perchè sfogliando le varie sezioni dedicate ai vari architetti, si scopre e riscopre che molte delle architetture realizzate nel mondo, ai nostri giorni in Italia sarebbero irrealizzabili in quanto in evidente contrasto con le norme, con le consuetudini, le burocrazie, il senso del gusto, della cultura, della civiltà vigenti.

Quindi.

QUESTE OPERE OGGI IN ITALIA RICEVEREBBERO
PARERE CONTRARIO

Sydney Opera House
Malaparte Libera casa a Capri
Pei Piramide del Louvre
Gehry Bilbao S. Pietro Michelangelo
Casa della cascata Wrigth
Oscar Niemeyer Renzo Piano
Antonio Cacciola ...Continua...
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