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LA RINUNZIA
RUGGERO D'ALTAVILLA è seduto sul letto; il suo elmo, lo scudo e la spada sono deposti accanto a lui. Lo attorniano cinque o sei suoi UFFICIALI, tutti raggianti in viso. Egli è il più compassato e sereno.
L'ala destra soltanto resisté; gli altri non àn combattuto SECONDO UFFICIALE E per la valle quanti morti! RUGGERO
Sia data a tutti sepoltura; TERZO UFFICIALE È voce delle tue virtù RUGGERO Come lo sai? TERZO UFFICIALE
Fu RUGGERO Che uomo è costui? TERZO UFFICIALE È un giovane, assai nobile d'aspetto: indossa vesti ed armature RUGGERO Ferito? TERZO UFFICIALE No. PRIMO UFFICIALE (ridendo) Colpito di sola paura? TERZO UFFICIALE No: è un gagliardo. Accanto gli stava, singhiozzante, una fanciulla RUGGERO Voglio vedere questi due prigionieri: conducili! (Il terzo Ufficiale esce. Ruggero dice un po' perplesso, rivolto ai Certo, la vittoria sa di miracolo: le altre ci furono SECONDO UFFICIALE
Dalla cima qui accanto, poco lungi, PRIMO UFFICIALE Palermo. RUGGERO Là noi ci fermeremo. TERZO UFFICIALE (rientrando)
Ecco i miei due (Introduce AJUB e SURA, che ànno le mani legate. Aljub gira lo RUGGERO Perchè cosi legati? Scioglili, Ranulfo. (Il terzo Ufficiale, Ranulfo d'Anversa, scioglie le mani dei due SECONDO UFFICIALE Egli è un agnello. RUGGERO Eppure non à aspetto di vile. Chi sei tu? AJUB Che valore à il mio nome se ormai quello che in me vedete è tutto RUGGERO Parla da saggio. SECONDO UFFICIALE
Ma alla loro maniera complicata e oscura PRIMO UFFICIALE (ad Ajub, ruvidamente)
Parla chiaro. Noi siam gente di guerra,rudi RANULFO (più umano) Suvvia, qual'è il tuo nome? AJUB
Lasciate che io lo taccia: ve ne supplico (Il primo e il secondo Ufficiale scrollano le spalle e fanno per insistere, ma Ruggero li frena con un gesto. Ajub prosegue) Quel nome da quest'oggi non m'appartiene più. RUGGERO È mio diritto forzarti, ma non voglio. Sei un capo? AJUB Lo fui. PRIMO UFFICIALE Devi pagare il riscatto, ben rotondo; oppure esser venduto, AJUB (con un infrenabile moto di ribellione della sua vecchia natura) Schiavi? No! RUGGERO Sei superbo, per un vinto. AJUB (ancora ribellandosi, ma con angoscia)
Sura, SURA (scoppia in singhiozzi, si getta ai suoi piedi, abbracciandogli e baciandogli le ginocchia)
Io sola voglio essere il prezzo del riscatto per la tua RUGGERO (stupito, alzandosi di scatto) Ajub, l'emiro? il figlio del gran sovrano d'Africa? Sei dunque, AJUB
Lo fui. Ma da oggi non son che un oscuro (Egli si è inginocchiato e abbraccia le ginocchia di Ruggero) RUGGERO Il Dio nostro, ch'è clemente, vuol clementi anche noi. La fanciulla AJUB Grazie, uomo
di Cristo.
Sento
l'umanità del
tuo Gesù SURA (con impeto gioioso) Oh, Ajub! RUGGERO Io ti farò
scortare da
miei uomini
fino a
Siracusa AJUB
Concedimi di
baciare la
croce di Colui RUGGERO (prende il vessillo crociato e glielo tende) Sii benedetto in nome suo. (Ajub, in
ginocchio,
bacia la
croce. Sura,
che à
guardato
come stordita, si butta
al suolo.
Anche i
cavalieri |
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