Beviamo. Perche’ aspettare le lucerne?

Breve e’ il tempo.

O amato fanciullo, prendi le grandi tazze variopinte,

perche’ il figlio di Zeus e di Semele

 diede agli uomini il  vino

per dimenticare i dolori.

Alceo

Dioniso o Bacco, figlio di Zeus e di Semele, era stato tenuto nascosto dal padre fino all’adolescenza per sottrarlo all’ira della moglie. Un giorno, Zeus, decise di presentarlo a tutti gli dei dell’Olimpo che erano riuniti per un banchetto. Dioniso, dopo la morte della madre in un incendio, fu affidato alle ninfe della montagna di Nisa, in Arcadia, dove crebbe sano e robusto e soprattutto dove scoprì il frutto della vite e l’arte di fabbricare, con l’uva fermentata, l’inebriante vino. Quando egli vagava per il mondo a far assaggiare la sua scoperta, era sempre seguito da satiri e baccanti, e soprattutto dal suo maestro, un vecchio satiro di nome Sileno. Il giorno in cui Zeus portò il dio sull’Olimpo, per far conoscere la sua arte agli altri dei, essi s’incuriosirono nel vedere questo paffuto ragazzo con in testa, una corona di pampini. Fu solo quando, Dioniso, fece assaggiare la sua bevanda, inventata tra l'altro per i mortali, che cominciò a piacere a tutti gli dei. Infatti, la sua scoperta fu talmente gradita che finirono tutti ubriachi. Fu da quel giorno così festoso che Dioniso iniziò a far parte del regno degli immortali.

 

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