department DEMONT © morphology Arte in Rete
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I nuovi spazi della creatività virtuale sono la Rete e in misura subordinata la postproduzione elettronica per il cinema di animazione o di avventura, i videoclip, i cortometraggi. Un campo di applicazione dove se ne vedranno di straordinarie saranno i videogiochi. Tutto ciò implica che l'artisticità della coputer graphic o delle forme ibridate di creazione immateriale (suono-odore-immagine-tatto) si allontanano sepre più e automaticamente dai luoghi deputati della formazione del gusto artistico, del significato dell'opera d'arte e perfino del suo commercio. Il mondo dell'arte reagisce con preoccupazione e con ostilità, oppure tentando di far fiorire un art system differente da quello tradizionale, con il suo gotha e il suo pubblico, con le sue star e i suoi discorsi esoterici. Io penso che la nascita di spazi museali esclusivamente dedicati a questo settore della creatività vada incontro a un bisogno di sopravvivenza dell' ente chiamato "artista". In sé si tratta di forme di aggregazione positive e necessarie, che producono sicuramente cultura e scambi internazionali di idee e di progetti. Penso per esempio al festival di Ars Electronica: a Linz, a Siggraph negli Usa, al centro per l'arte e la Nuova Tecnologia di Karlsruhe, a Torino c'è il Progetto ArsLab che prima o poi si svilupperà certamente in una grande struttura. Sono punti di aggregazione che nonostante tutto ricreano la tonalità emotiva delle istituzioni dedicate all'arte, con in più il fascino faustiano di manipolare tecnologie di frontiera. Cosa ci propongono come si rapportano In realtà la creatività artistica in senso tradizionale è in profonda crisi. Ed è
in crisi la figura dell'artista. Per esempio la Rete tende a favorire forme di creatività
disseminate, serendipitali, occasionali. Questo perché le tecnologie elettroniche
agiscono sul senso del tempo e sullo spazio. Clifford Stoll ha fatto notare che la
maggiore risorsa in rete è l'"attenzione". Spendere tempo e fatica in rete
significa spendere energie psichiche, in modo attivo e interattivo, e non più passivo,
come accade per la televisione. Dunque in rete l'attenzione tende ad essere selettiva ma
anche curiosa, incostante, infedele. L'infedeltà è ovviamente favorita dall'offerta
inverosimilmente vasta di prodotti eidomatici, grafici o testuali. Ciò vuol dire che la
manopola del potere e del gusto, per la prima volta dopo un secolo di avanguardie
artistiche e di sperimentazioni specialistiche, torna nelle mani della gente. Il mondo
artistico digerisce male questo fenomeno, anche perché si è abituato ad abitare in una
nicchia comoda, privilegiata e fondamentalmente elitaria. L'arte elettronica si basa su un rapporto sempre più stretto con il corpo e
addirittura oggi attraversa il corpo, le esamina e lo modifica al suo interno. Questo è
già avvenuto in parte con la televisione McLuhan affermò che la televisione è tattile,
perché coinvolge l'intero corpo e non solo la vista nella comunicazione. Il mondo dei
compiuter è tattile e invasivo, nel senso che esso tende a entrare nel corpo e anche a
moltiplicare lo spazio in cui agisce il corpo. Questo significa che l'arte elettronica non
sarà più dominata dalle forme simboliche. Il che è abbastanza evidente.
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