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Canti di scena (Cerami-Piovani)
- Canti di scena, di Cerami-Piovani. Perché? C'era
davvero bisogno di uno spettacolo retro? Lo spettacolo (che ovviamente
non ho visto per intero) è illuminante solo su un punto:
loro due, la coppia Cerami-Piovani, sono la causa della rovina
di Roberto Benigni. Canzonette sdolcinate, banali, noiose, si
alternano ad un Cerami penoso che legge con fare didascalico quello
che finge di scrivere lì sul momento (lettere? pensieri?
diario? romanzo?) Sullo sfondo dei disegnini che sembrano fatti
in una classe di terza media. I costumi sono davvero odiosi, i
musicisti e le cantanti - una vecchia bagascia che sembra tirata
fuori dalla sua tomba anni venti e rimpolpata di carne per l'occasione,
una giovane cicciottella con labbra succose e una improbabile
seccardona antipatica - portano abiti neri scontatissimi, Cerami
sembra appena uscito da via Sannio [una via-emporio
di Roma, ndr], Piovani fa finta di essere serio sul suo
pianoforte. Sapete a chi fanno il verso? a Pasolini e Moni Ovadia:
il primo banalizzato, il secondo ficcato su una sedia a rotelle.
Queste strizzatone d'occhi (lo spettacolo ha riscosso un successo
notevole, pubblicato addirittura con Einaudi, il che è
tutto dire sullo stato di salute della nostra editoria) andrebbero
punite con la gogna: sì, perché loro sono untori,
cospargono il pubblico di ignoranza e qualunquismo.
Con i piedi fortemente
poggiati sulle nuvole (Flaiano)
- Uno spettacolo che coinvolge. Bisogna andarlo a vedere soprattutto
se non si conosce nulla di Flaiano. Uscirete innamorati dell'autore,
vorrete correre nella prima libreria aperta e comprare i suoi
libri. sono passati trent'anni dalla morte di Flaiano e in mezzo
a tanti tributi ufficiali, il testo e la regia di Gabriele Linari
si possono definire frutto e albero, causa ed effetto di una passione
vera e di un lavoro autonomo. C'è tanto teatro, c'è
tanta fisicità, ma ci sono anche parole stupende, c'è
letteratura. Il corpo dei 10 attori è variegato, nessuno
annoia o disturba, qualcuno spicca per doti maggiori e maggiore
esperienza. Un paio di note: la regia in alcuni punti sembra stanca
e disattenta, a volte (ma non spesso) viene a mancare quella pulizia
che cattura fin dall'inizio. Le musiche sono ben scritte, semplici,
ma senza dubbio lo spettacolo potrebbe volare molto più
in alto con dei musicisti che suonano dal vivo qualcosa di meno
genericamente ambientale e di più studiato. Per il resto
un lavoro da vedere e da applaudire.
Valerio Cruciani
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