Un nuovo rapporto tra sionismo e giudaismo
La seconda grande istanza proviene dalla nuova fase del giudaismo, certamente in atto nella "terra dei padri", cioè nell'attuale Stato d'Israele, ma forse non poco diffusa tra le comunità della diaspora.
Sembra, infatti, che il sionismo, originariamente un movi-mento laico e laicista che fonda e interpreta in senso eminentemente politico il ritorno di molti ebrei nella terra dei padri e ha sostenuto la formazione e la politica dello Stato d'Israele, stia incassando nuovi e buoni consensi anche da ambiti realmente religiosi del mondo ebraico.
Con ciò, s'intende dire che non poche forze, provenienti dai gruppi di vera osservanza talmudica, stanno facendo confluire nel sionismo politico un patrimonio religioso e teologico, di ermeneutica biblica, capace di sostenere il sionismo stesso.
Senza entrare in merito alla complessità e alle conse-guenze del fenomeno, soprattutto questa ermeneutica politica delle Scritture, proprio perché rielaborata dal giudaismo sinagogale di reale osservanza talmudica, interpella molto seriamente l'ermeneutica cristiana e cristologica delle Scritture.
In particolare, ciò riguarda testi cruciali delle Miqraot e dell'AT cristiano, sui quali, fin dagli inizi della Chiesa gerosolimitana, le varie correnti giudaiche e i vari gruppi cristiani avevano espresso diversi e anche opposti orientamenti interpretativi; tuttavia, a riguardo di quelle stesse pagine controverse delle Miqraot e dell'AT, il giudaismo mishnico-talmudico aveva optato successi-vamente per un'ermeneutica essenzialmente escatologica, condivisa entro un certo limite anche dalle tradizioni cristiane, alla luce delle loro specifiche ermeneutiche cristologiche.
Tutto ciò oggi rischierebbe di frantumarsi irreversibilmente, quand'anche il giudaismo sinagogale abbandonasse la sua tradizionale e strutturante ermeneutica escatologica di moltissime pagine delle Miqraot, per impegnarsi in un'ermeneutica attualizzata e politica a sostegno del sionismo.
Non si tratta di complicati giochi concettuali di parole, ma di una letteratura religiosa, esegetica e interpretativa delle Sacre Scritture, di alta ed efficacissima capacità divulgativa, che irromperebbe inevitabilmente anche in ambito cristiano e cattolico, capace di destabilizzare seriamente le conoscenze bibliche talvolta troppo appros-simative delle nostre comunità italiane e soprattutto capa-ce di influenzare profondamente le idee confuse di non pochi dei nostri cristiani.

<< Indietro | Avanti >>