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Intro
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unità di paesaggio |
Il
promontorio di Capo Caccia è ricoperto dalla
macchia mediterranea -piante erbacee, arboree ed arbustive,
ricche di profumi ed essenze, quali il corbezzolo, il
mirto, il cisto, il lentisco, il leccio, il ginepro-
e da esemplari di flora rara, come la Centaurea Horrida
e la Palma Nana, quest'ultima caratteristica del nostro
paese.
Lungo i pendii delle colline si trova l'olivastro, con
i caratteristici alberi inclinati verso est e sud-est,
spinti dai potenti venti. Più recenti sono le
piante d'eucaliptus, una pianta australiana importata
come protezione dal vento, e il pino, che ha il compito
di frenare il movimento delle dune.
La flora costiera presenta limonium, la centaura horrida,
l'astragalo, vari tipi d'euforbiacee e l'elicrisio.
Il territorio è l'habitat di grifoni, falchi
e gabbiani che nidificano sulle scogliere.
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FLORA
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Il
clima è tipicamente mediterraneo, caratterizzato
da una spiccata semiaridità e da un forte deficit
idrico estivo.
La particolare rilevanza floristico - vegetazionale
di quest'area é dovuta alla presenza di un considerevole
numero di piante endemiche e di piante di interesse
fitogeografico.
Ai
limiti del rimboschimento si notano folte zone di macchia
residua con arbusti, Corbezzolo (Arbutus unedo L.),
Erica (Erica arborea L.), il Ginepro fenicio (Juniperus
phoenicea L.), l'olivastro (Olea europea L.) di notevoli
dimensioni.
Questa
macchia, nella quale la presenza della Palma nana (Chamaerops
humilis), unica palma europea, e costante, si trasforma
in prossimità della falesia in una gariga ricca
di specie endemiche o comunque molto interessanti. Sono
in genere arbusti piccoli e spinosi, dalla forma pulvinata
quali l'Elicriso (Helichrysurn italicum L. ), il Limonio
(Limonium acutifolium (Rchb) Salmon (end)), la Ginestra
(Genista corsica (Loisel)) D.C. (end)), l'Euforbia (Euphorbia
pithyusa L.), e la caratteristica associazione della
bella e rara Centaurea horrida Bad. (end) con l'Astragalo
(Astragalus massiliensis (Miller ) Lam.). La centaurea
horrida è. un endemismo sardo, contemplato sia
nell'All. I della Convenzione di Berna e sia quale specie
prioritaria nell'All. B della Direttiva Habitat, reperibile
soltanto in alcune zone lungo la costa compresa tra
Alghero e Stintino e nelle isole di Tavolara e Asinara.
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FAUNA
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Nelle
vaste aree di rimboschimento e nella macchia vivono
indisturbati la Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus
Wag.), il Coniglio selvatico (Otyctolagus cuniculus
L.) e la Donnola (Mustela nivalis boccarnela Bech.);
nelle aree pianeggianti e in prossimità nelle
strisce tagliafuoco è invece possibile osservare
la Pernice sarda (Alectoris barbara Bonat.>. Durante
il passo sostano nella zona la tortora (Streptopelia
turtur L.) il Colombaccio (Columba palumbus L.) e numerosissimi
passeriformi.
E'
frequente l'incontro anche con le specie che sono state
reintrodotte e/o introdotte dall'uomo in tempi recenti
(metà degli anni '70). Tra le prime il Daino
(Dama dama L.) che in tempi storici popolava grandi
aree della Nurra, tra le altre, i Cavallini della Giara
che qui hanno potuto ricostituire una popolazione selvatica,
secondo i criteri della selezione naturale, gli Asinelli
bianchi dell'Asinara, le capre rinselvatichite e il
Cinghiale (Sus scrofa meridionalis.).
L'aspetto
faunistico più interessante di questo lembo di
costa rimane comunque la presenza del Grifone (Gips
fufvus H.), ultimo rappresentante dei grandi avvoltoi
che un tempo popolavano la Sardegna e che ora è
in pericolo di estinzione. Sulla falesia di Punta Cristallo
le poche coppie rimaste costruiscono il nido e allevano
il loro unico piccolo.
Diversamente
dal Grifone, altri - rapaci sono presenti con buone
consistenze e trovano nella Cala Longa ricchi territori
di caccia. Si tratta della Poiana (Buteo buteo L.),
del Falco grillaio (Falco naumarini Fleisc) e del Gheppio
(Falco tinnunculus L.). E' presente anche il Falco pellegrino
(Falco peregrinus Tuns.), capace di voli velocissimi
ed acrobatici che lo rendono il primo predatore dei
piccioni selvatici (Columba livia L.) che numerosissimi
abitano le grotte e le cavità della falesia e
dell'isola Piana. Nel buio delle grotte costruiscono
il loro nido alcune specie di uccelli marini: la Berta
maggiore (Calonectris diornedea Scop.), la Berta minore
(Puffinus yelkouan Ac.) e l'Uccello delle tempeste (Hydrobates
pelagicus melitensis Schem.). Sul mare di Cala della
Barca è inoltre possibile vedere altre specie
rare del Mediterraneo quali il Gabbiano corso (Larus
auduinii Payr.) e il Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax
aristotelis desmarestii Payr.).
Per
quanto concerne la fauna presente si ricorda infine
che le specie ornitiche nominate sono tutte comprese
nelle Direttive Comunitarie (All. I della Direttiva
409/79; All. I e III della Convenzione di Berna).
Tra daino (Dama dama Linnaeus)(Conv. di Berna, All.
III e Dir. Habitat All. B) e il cavallo, la cui popolazione
presente è, come già detto, l'unica, a
livello regionale e tra le poche a livello europeo,
che può essere definita veramente ferale.
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