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Anno 1  - Numero 0SommarioMarzo 1999

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METAL: PANORAMA 1998 

 Il 1998 è stato per il metal un anno molto importante, che ha visto , oltre al ritorno di alcuni grandi nomi, la consacrazione di band fino a poco tempo fa sconosciute, e che hanno veramente meritato la notorietà. 
 L'Italia è stata uno dei paesi che hanno prodotto alcuni dei migliori lavori di tutta l'annata; mi sto riferendo ai Rhapsody, con il loro particolare modo di intendere l'epic-metal, o ai Labyrint. Questi ultimi propongono un power speed di matrice piuttosto classica, variando però con alcune influenze progressive e con alcuni effetti sfruttati per lo più all'inizio dei brani, che danno a tutto l'album un sapore di modernità che non guasta. 
Non dimentichiamo però gli Athena, che alternano metal-progressive e speed, nei quali troviamo di nuovo Fabio Lione, cantante dei Rhapsody, che presta anche a questa band la sua ugola d'oro. 
 Dall'Inghilterra gli Iron Maiden ritornano con un nuovo album, "Virtual IX", purtroppo mediocre. E già, i bei tempi con Bruce Dickinson alla voce sono finiti! 
A proposito! Quest'ultimo ha dato alle stampe "The Chemical wedding", veramente un buon album. A questo punto il paragone con Blaze Buttly degli Iron è ovvio e secondo me il secondo ne esce pienamente sconfitto. Aspetto le vostre opinioni nell'angolo della posta! 
 Si continua alla grande con i Black Sabbath, i padri del metal ( o forse sarebbe meglio dire i nonni!?), che escono con un doppio "live": "Reunion", contenente Reunion, dei Black Sabbathanche alcuni inediti, e per rimanere in tema di grandi nomi cito i grandissimi Judas Priest, con un live godibile: "Meltdown". Bellissimo è invece il doppio live degli Stratovarius; potenza, melodia e tecnica allo stato puro. 
 Un po' meno fa godere il loro ultimo album, che contiene delle buone tracks, ma è soffocato dalle troppe ballads. 
 Eccezionali i tedeschi Blind Guardian , che sprigionano pura epicità, senza dimenticare gli Helloween, con il micidiale "Better than row", e gli Hammerfall. 
 Nel campo del metal progressive abbiamo due live:  "Dream Theater" e "Fates warning", oltre all'uscita del nuovo album degli Angra, che ci stupiscono con la loro bravura strumentale. 
 Nel trash metal ritornano finalmente gli Slayers, con "Diabolus in musica", in linea con i capolavori degli anni 80. 
Non saranno gli Slayer di "Reign in blood", ma il disco si lascia ascoltare piacevolmente. 
 Ritornano anche gli Anthrax ed i Voivod, questi ultimi con un CD di remix e inediti. 
 I Metallica fanno uscire un doppio; in uno troviamo il buon vecchio "garage-days", ristampato dopo tanti anni, nell'altro delle cover arrangiate in chiave Hard Rock Metal. Un tentativo di riavvicinarsi ai vecchi funs o una mera operazione commerciale? Propendo per la seconda ipotesi! 
  Nuovo lavoro anche per i Sepultura, che dopo tutti i problemi passati con l'abbandono di Max, pubblicano il loro "Agaist". Alla voce troviamo Derrick Green, ottimo screamer, ma il disco non decolla. 
 I Death invece escono con un album di death metal, tecnico e potente, come ormai da anni ci hanno abituato. 
 Moltissimo sono i gruppi della scena americana brutal. Tra questi spiccano i vecchi Cannibal Corps e Morbid Angel, oltre a gruppi nuovi come gli Obscenity, monolitici e violenti. 
 Una valanga di dischi di black metal arrivano dai paesi del nord (ma anche  da paesi "nuovi" per la scena nera). 
Vi sono molti ottimi dischi, ma pere ovvi motivi ne ricorderò solo qualcuno fra i più violenti, come quelli sfornati da Marduk e Carpathian Forest, visioni infernali e sulfuree tradotte in musica. 
 Nel post metal troviamo i Fear Factory, con un bellissimo nuovo disco "Obsdete",  espressione del malessere dell'uomo di fronte a una tecnologia sempre più indipendente dal suo controllo. 
 Mi deludono invece i Korn, con un CD che a mio parere guarda troppo all' Hip-Hop. 

Gandalf