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Bug's life
Carpe
diem, mio capitano!
Metal:
panorama 1998
Nightfall
in Middle Earth
Neffa:
"107 elementi"
Cambio
della guardia in serie A
Cambiare allenatore:nuova moda?
Giovanni Soldini e la sua impresa
F1: Quando il paggio diventa re
Sanremo:
Tiriamo le somme
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ESPERIENZA
IN QUARTA PERSONA:
Solitudine. Freddo. Stanchezza. Insonnia.
Sono stanco ma non riesco a dormire, sembra una contraddizione ma e'
cosi'.
Gli anni volano, i giorni sono lunghi e le notti tristi. Vuote.
Le notti sono vuote qui', non c'e' pensiero, perche' ieri e domani
coincidono e oggi e' solo una terra senza semi. Alberi. Si ci sono degli
alberi. Vecchi. Sono vecchi, sono soltanto dei vecchi alberi. Pochi. Ma
cosi' belli che mi fanno stare ancora piu' male. Non bastano, il vuoto
e' troppo grande e la terra ancora fertile.
Ancora solitudine e freddo. Stanchezza e ancora piu' insonnia.
Il fuoco. Ecco la minaccia. Il fuoco invade la terra, non fa crescere
niente e brucia tutto. Ecco, si avvicina e si rivela. Un colpo di martello.
Ergastolo. Questa la parola. Questa la mia condanna. Sono un colpevole
senza colpa. Un assassino che non ha ucciso. Dolore. Debolezza. Sono...
...sveglio. Luce. Aria.
Intimità. Calore. Energia. Voglia di far qualcosa. DEVO far
qualcosa. Non avevo capito. So cosa fare. In macchina. Via.
"E cosi' ora si trova qua e vuole visitare il detenuto, giusto?".
"Si, la prego e' importante. Gliel'ho spiegato".
"E tutto e' partito da questo sogno che ha fatto?"
"Si. Mi ha scosso. Io non capivo, dovevo avere piu' sicurezze!"
"Certo che e' strano..."
"Cosa? Cos'e' strano?"
"Mi spiace per lei giudice."
"Perche' dice cosi'!."
"Sono passati troppi anni. Ormai e' tardi per i dubbi.
Il detenuto si e' spento all'alba di questa mattina."
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