Titolo
Reflessologia Zu
" Via di Iniziazione al Tao"
Autore
A. E. Baldassarre
Pagine: 144

INDICE
(click sui capitoli)

- Reflessologia Zu
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Il Dao
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Il piede
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Il Piede tra Microcosmo ....
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Come agiscono i punti ....
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I.A.R.S
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Movimento Acqua
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Movimento Legno
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Movimento Fuoco
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Movimento Terra
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Movimento Metallo
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Breve storia della Refless. 

Elenco libri








 

 

 





 

  

 

BREVE STORIA
DELLA REFLESSOLOGIA DEL PIEDE

1872
Nasce a Middletown (U.S.A.) William H. Fitzgerald

1895
Terminati gli studi nel 1895 presso l’università del Vermont inizia a viaggiare per spirito di conoscenza. Continua a studiare e a lavorare in America e in Europa, a Londra lavora per due anni facendo parte dello staff del Central London Ears, Nose and Throat Hospital (Ospedale Centrale di Londra per le cure otorinolaringoiatriche) lavora a Parigi e Vienna. E’ a Vienna dove pratica presso lo studio del Dott. Harry Bond Bressler che comincia a prendere in considerazione il concetto di aree riflesse.

W. Fitzgerald era un otorinolaringoiatra e partendo dall’evidenza che con delle compressioni nel vestibolo labiale, sul palato duro, sul palato molle e sulle gengive, era possibile ottenere delle analgesie o addirittura delle anestesie di breve durata per piccoli interventi nel cavo orale. Dobbiamo tener conto che ci troviamo nei primissimi anni del XX° secolo e che le estrazioni dentarie per esempio, venivano eseguite senza anestesia e non sempre da medici.

I risultati erano incoraggianti, l’entusiasmo grande. Il dottor Bressler era anche un appassionato di storia della medicina, per cui il giovane Fitzgerald aveva seppur frammentariamente informazioni su tecniche terapeutiche poco note, conosciute solo in ristrette aree geografiche, non codificate dalla "medicina ufficiale" ma comunque utilizzate con successo dalla medicina empirica.

1902
Tornato negli Stati Uniti Fitzgerald porta a conoscenza della sua teoria colleghi e amici invitandoli a verificare. E’ nel 1902 quando era primario del reparto di Otorinolaringoiatria presso il St. Francis Hospital di Hartford nel Connecticut che inizia con una certa continuità e dedizione a praticare un miscuglio di tecniche compressive soprattutto sulle mani.

Usava mollette da bucato che applicava sulla punta delle dita, oppure avvolgeva le stesse con elastici fino a farle divenire quasi blu. Faceva stringere fortemente un pettine in mano ai pazienti, tecnica utilizzata dalle donne pellerossa del Nord America per alleviare i dolori del parto.

La maggior parte delle tecniche compressive venivano esercitate sulle mani e sulle dita ma non erano risparmiati i gomiti, le ginocchia, i polsi, le caviglie e le dita dei piedi.

Dal semplice empirismo alla ricerca di nuove aree che potessero arrecare beneficio teorizzò il concetto che il corpo fosse percorso da dieci aree parallele. Disegnò quindi l’immagine di una persona attraversata da dieci linee parallele che partivano dalle dita dei piedi e delle mani e che si riunivano alla testa.

Ascoltando e interrogando i pazienti giunse a riunire in una linea ideale i disturbi che questi denunciavano. Per esempio una persona aveva un problema a un occhio o un'emicrania, accusava disturbi alla cistifellea, periodicamente all’anca o alle ginocchia, denunciava di avere un callo dolente sul quarto dito. Bene mettendo come su un corridoio questi differenti sintomi di origine e natura, effettivamente appare un collegamento ideale, questi sintomi appaiono dislocati su un unico corridoio.

Fitzgerald non ne fa menzione però chi conosce l’agopuntura cinese identificherà sul percorso, appena menzionato lo Zu Shao Yang (meridano della vescicola biliare), anche se questi in agopuntura ha un percorso più articolato.

1916
Bisogna aspettare il 1916 affinché appaia un primo articolo su questa tecnica scritto dal sua amico medico e giornalista Edwin F. Bower che dà per la prima volta un nome a questa tecnica chiamandola "Terapia Zonale"

1917
L’anno successivo 1917 insieme pubblicano un primo lavoro: Zone Therapy, or Relieving Pain At Home. (Terapia zonale, come alleviare il dolore a casa propria)

Seguaci appassionati e propulsori di questa tecnica furono i medici George Starr White di Los Angeles e i coniugi dottor Joe Shelby Riley e sua moglie Elizabeth che fecero anche loro delle pubblicazioni sull’argomento.

Il dottor Riley per primo cominciò a parlare di compressioni che dovevano essere esercitate con le dita poste a "uncino" al fine di determinare delle "manipolazioni" sulle articolazioni e sui tessuti.

Presso il dottor J. S. Riley lavorava una terapista di nome Eunice Ingham e anch’ella si appassionò a questa tecnica, incoraggiata nei suoi tentativi di ricerca dallo stesso dottor Riley approfondì gli studi di Fitzgerald. Il suo intuito femminile la portò a concentrare l’attenzione soprattutto sulle mani e sui piedi. I piedi insospettatamente risultarono nettamente più sensibili delle mani.

Concentrando le aree di maggior sensibilità e dandogli quindi, anche se con una certa approssimazione una distribuzione logica, naque una prima mappa di dislocazione degli organi riflessi sul piede.

Siamo così giunti agli inizi degli anni trenta.

1934
Nell’aprile del 1934 appare un articolo di giornale dal titolo: "...Svelato il mistero della Terapia Zonale!" In questo articolo si parlava di Fitzgerald come scopritore della "Terapia Zonale" e di come fosse riuscito a dare un saggio della validità della tecnica da lui proposta facendo sì che una nota cantante lirica, presente alla cena offerta in suo onore, confidatogli dei problemi inerenti all’abbassamento della sua voce le analizzò le dita delle mani e dei piedi, giungendo alla conclusione che il calo della sua voce era determinato dalla presenza di un callo sull’alluce.

Dopo qualche compressione invitò la cantante a riprovare la sua voce e con grande stupore suo e dei presenti riuscì a cantare toccando note di due toni più alti della sua scala abituale.

1938
Eunice Ingham pubblica il suo primo lavoro dal titolo "Stories the Feet Can Tell" (Storie che i piedi possono raccontare) seguito da "Stories the Feet Have Told" (Storie che i piedi hanno raccontato). Promulgando e diffondendo in questo modo l’Ingham-method of compression massage (Metodo-Ingham di massaggio per compressione), dove si cambia il linguaggio e la definizione del nome. L’originario Zone Terapie comincia a divenire "Massaggio per compressione sui piedi" divenendo "Reflessologia del Piede" e la metodica ammorbidita delle "mani a uncino" diventano aree riflesse da comprimere "come se volessimo sbriciolare dei granelli di sale nel palmo della mano".

1942
W. Fitzferald muore a Stanford.

1948
Dwight C. Byers ed Eusebia Massenger nipoti della Ingham iniziano a collaborare a tempo pieno tenendo dei seminari con la zia. Succesivamente fondano L’Istituto Nazionale di Reflessologia e successivamente l’Istituto Internazionale di Reflessologia per la diffusione del Metodo Originale Ingham.

1967
La Reflessologia del Piede approda in Europa attraverso due sue allieve dirette: Hanne Marquardt in Germania e Doreen Bayly in Inghilterra. Hanne Marquardt aveva iniziato a praticare nel 1958 e dal 1967 da vita a una scuola nella Foresta Nera

Doreen E.Bayly in Inghilterra.devolve i fondi ottenuti dalla vendita del suo libretto e delle relative mappe alla Crusade Aganist All Cruelty to Animals Limited.

Iniziano le sponsorizzazioni di fabbricanti di strumenti atti a sollecitare i piedi e si diffonde in europa il testo di Edy Masafret dalla Svizzera.

1974
La Ingham dopo aver dedicato tutta la sua vita alla diffusione del suo metodo, insegna fino a 80 anni, ci lascia nel dicembre del 1974 all’età di 85 anni.


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