7 Regole d'Oro |
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Come
distinguere – e gestire – i conflitti risolvibili e quelli cronici, come
superare i
blocchi, come gestire i problemi comuni e coltivare la tenerezza e la stima… Secondo
Gottman
la riuscita di una coppia è sorprendentemente semplice. Le coppie felici non
sono né più intelligenti, né più portate alla psicologia delle altre, ma
nella loro vita quotidiana sono riuscite a stabilire una dinamica che impedisce
ai pensieri e ai sentimenti negativi che esistono in ogni coppia di sommergere i
pensieri e sentimenti positivi. In altre parole, secondo Gottman,
sono coppie emotivamente
intelligenti. Che
cos’è l’intelligenza emotiva? In breve, è la capacità di essere
consapevoli delle proprie emozioni; più questa consapevolezza è presente,
più si sarà in grado di capire gli altri e di intendersi con loro.
L’intelligenza emotiva non ha alcun rapporto con l’intelligenza razionale, Secondo
i dati ISTAT in Italia il numero delle separazioni e dei divorzi ha quasi
raggiunto la metà del numero dei matrimoni: sono cifre clamorose che indicano che
stare insieme – e restarci – sta diventando sempre più improbabile. A
partire dal 1972 John Gottman e i suoi colleghi
hanno incontrato migliaia di coppie, alcune volontarie, altre che avevano
contattato il Love Lab per iniziare una terapia. Tutti gli incontri sono stati
filmati, registrati e analizzati, e durante le conversazioni tra i partners sono
stati misurati e registrati molti dei loro parametri fisiologici, per esempio il
ritmo cardiaco, la traspirazione, la tensione arteriosa e alcune funzioni
immunitarie. Le coppie sono state seguite periodicamente per anni dopo il primo
incontro, e Gottman e la sua équipe hanno cercato di rintracciare gli elementi
negativi ricorrenti per cercare di stabilire se e in quale misura è possibile
prevedere la riuscita o il fallimento di una relazione di coppia. Le
sette regole d’oro di Gottman sono quindi il
risultato di 27 anni di studi sistematici, di migliaia e migliaia di
incontri e conversazioni con coppie di tutte le etnie, estrazioni sociali,
confessioni religiose e livello culturale ed economico. Si tratta di consigli
semplici da seguire quando tutto va bene per rinforzare la coppia, e quando le
cose si mettono male per cercare di arginare la negatività e impedire l’escalation
dei conflitti. I primi indizi che la relazione sta
soffrendo si manifestano nelle modalità di gestione dei litigi. Quando gli
approcci sono brutali, colmi di rimproveri e di insulti, di disprezzo e mancanza
di considerazione, il rapporto di coppia è fortemente compromesso. La
situazione può essere ancora aggravata da un linguaggio corporeo che esprime
indifferenza o sfida, e dal fallimento sistematico di qualunque tentativo di
gentilezza o di riparazione. I partners si allontanano sempre di più, si
parlano solo per ferirsi e del passato comune che in condizioni normali
è un efficace serbatoio di positività non resta altro che delusione e
qualche ricordo sbiadito e non più collocabile. Eppure, come dice Gottman,
anche quando sembra che non ci sia più niente da salvare tranne l'intenzione di
non distruggere tutto, "non è finita finché non è finita". Regola
numero 1 - arricchire
il menù della tenerezza
“Per
quanto possa sembrare bizzarro, molte coppie finiscono per non prestare più
attenzione ai dettagli che costituiscono l’essenza della vita in comune. Uno o
entrambi i
partners finiscono per non avere la più vaga idea riguardo ai gusti, le
avversioni, i timori, i sogni o le gioie dell’altro”. Conoscere
i propri universi reciproci è un segno importante di considerazione per
l’altro, ed è l’unico modo per costruire quello che Gottman
chiama il menù della tenerezza. Questo
vuol dire riservare una parte delle proprie capacità cognitive alla vita a due:
ricordarsi gli eventi significativi della vita dell’altro, delle persone che
popolano la sua esistenza affettiva e professionale, dei suoi complessi e delle
sue ambizioni – in breve, significa conoscerlo. “Questa è solo la prima
tappa – scrive Gottman
– perché le coppie riuscite non si accontentano di conoscersi, ma utilizzano
queste conoscenze per arricchire la relazione e per esprimere non solo la
comprensione del partner ma anche la tenerezza e la stima” Regola
numero 2 – Coltivare
la tenerezza e la stima reciproche
“La
tenerezza e la stima sono due degli elementi più importanti di un amore a lungo
termine. Anche se perfino nei ménages felici possono talvolta verificarsi liti
esasperanti, i partners restano comunque convinti che
il compagno meriti di essere onorato e rispettato. Quando questo sentimento
è totalmente assente, la relazione non ha alcuna speranza di sopravvivere”.
Ma quando questi due sentimenti sono in via di esaurimento, si possono
rinforzare ricordando a se stessi quanto sono preziosi. Stima e tenerezza sono
gli unici argini al dilagare del disprezzo nel rapporto, ed essere consci di
quanto si prova di positivo per il partner riduce i rischi di trattarlo con
superiorità durante una discussione. Regola
numero 3 – Avvicinarsi
Secondo
Gottman “Hollywood ha
deformato tremendamente le nostre idee dell’amore Regola
numero 4 – Lasciarsi
influenzare dal partner
Secondo
le ricerche di Gottman
sembra che questo sia un problema tipicamente maschile, perché analizzando
i dati “siamo stati sorpresi dalla
differenza tra i sessi. Anche se le donne sono capaci di esprimere collera o
altre emozioni negative verso il partner, raramente giocano al rilancio nella
negatività. Per la maggior parte, le donne rispondono sullo stesso tono oppure
cercano di calmare la situazione. Se un uomo dice “tu non mi ascolti!”, la
donna risponderà in generale: “scusa, ora ti ascolto”. Ma il 65% degli
uomini non userà né l’una, né l’altra di queste risposte. Le loro
reazioni genereranno una escalation
nella negatività, per esempio rispondendo: “OK, non ti sto ascoltando. E
allora?”, oppure “non ti ascolto perché non mi interessa”, o peggio
ancora “perché dovrei perdere il mio tempo?””. Anche in epoca di
uguaglianza tra i sessi, tra le dichiarazioni di intento e la realtà c’è un
abisso. Molti uomini si definiscono addirittura femministi, e se interrogati
sulla visione dei ruoli uomo/donna nella coppia si dichiareranno certamente a
favore di una condivisione egualitaria del potere. In
teoria. Perché nella realtà, per uomini abituati da millenni al dominio,
imparare a cedere non è compito facile. In almeno l’80% dei casi, secondo
Gottman, è la donna a sollevare i problemi di coppia più spinosi, mentre gli
uomini cercano con ogni mezzo di evitare la discussione. Imparare a condividere
il potere significa anche dar retta all’altro, lasciarsi influenzare dal suo
punto di vista, tenerlo in considerazione. Ed è l’unico modo per evitare
incrostazioni di rancore, perché a nessuno piace avere la sensazione di non
contare niente. Regola
numero 5 – Risolvere
i problemi risolvibili
Il
quinto principio di Gottman
è basato sulla capacità di mettersi nei panni del partner e di ascoltarlo con
attenzione, mostrando poi di aver compreso il suo punto di vista.
Questi sono i gesti fondamentali:
In sostanza, Gottman scrive che dovremmo trattare il partner almeno con la stessa cortesia e attenzione che riserveremmo a un conoscente. Le liti frequenti e violente non rappresentano che il 40% delle cause di divorzio negli USA; molto più spesso le coppie si separano perché l’uomo e la donna si allontanano l’uno dall’altra fino a perdere completamente amicizia e complicità. Per evitare la delusione reciproca e le sue conseguenze è importante imparare a gestire correttamente i conflitti, e Gottman ricorda che una lite si concluderà esattamente nello stesso tono con cui è cominciata. Allora per litigare “bene”, sarà sufficiente ricordare questi semplici punti:
Regola
numero 6 – Superare
i blocchi
I
blocchi si riferiscono a problemi molto difficili da risolvere e che toccano
aspirazioni, credenze, caratteristiche radicali delle persone, per esempio il
dissenso tra volere e non volere figli, tra vita casalinga e un’intensa vita
mondana, e così via. L’obiettivo non è in questo caso il risolvere il
problema in sé, quanto piuttosto riuscire
a spostarlo dal blocco al dialogo, trasformandolo in qualcosa di cui si
possa finalmente parlare. Su divergenze di questa entità nemmeno Gottman ha una
visione ottimistica, perché “un
conflitto bloccato resterà senza dubbio un problema cronico nella vostra
coppia, ma un giorno potrete parlarne senza troppo ferirvi a vicenda. Imparerete
a conviverci.” L’invito è quindi a cercare le cause del blocco, sia che si
tratti di un problema irrisorio, sia che si tratti invece del più serio di
tutti. Perché in ogni caso le divergenze profonde nascono da una ferita causata
alle aspirazioni più intime di uno dei partner o di entrambi – per esempio,
spiega Gottman, il denaro rappresenta spesso un bisogno fortissimo di sicurezza
affettiva, più che il mero potere di acquisto o una riserva di tranquillità
economica. Di fronte ai problemi arrivati allo stallo il consiglio di Gottman
non è quello di cedere, né di lasciar perdere: in generale, anzi, è meglio
pretendere molto dalla propria relazione, piuttosto che troppo poco. Forse
all’inizio i problemi si acuiranno invece che risolversi, ma la coppia ne
guadagnerà comunque in sincerità
e verità, e prima o poi riuscirà a trovare un modo di convivere anche con
i limiti invalicabili. Regola
numero 7 – Andare
nella stessa direzione
E’
capitato a molte coppie che hanno frequentato il Love Lab di arrivare un giorno
a chiedersi se il senso dell’unione era davvero tutto in quella ripetizione di
gesti e di abitudini, e se forse il significato vero della parola coppia
non era stato smarrito strada facendo. Questa sensazione è segno della mancanza
“di un sentimento profondo di E infine, le cinque ore magiche: 10 minuti per salutarsi al mattino, 1.40 ore per chiacchierare alla fine della giornata, 35 minuti di coccole, due ore tutte per voi ogni settimana. Questo è il tempo minimo richiesto alla manutenzione della coppia, senza dimenticare l'ultima lezione di Gottman, che ci invita a ricordare che “qualche attimo consacrato ogni giorno alla vostra coppia farà bene alla vostra salute e gioverà alla vostra longevità molto di più di qualche ora trascorsa in palestra.
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