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Compri on-line e Bati torna al gol

di Kammamuri

Digito www.asromacalcio.it. Salto l'introduzione flash che con queste perdite di tempo non se ne può più. Non ci vuole molto e la pagina si carica. Cerco di capire con un colpo d'occhio dove potrebbe essere il link alla vendita dei biglietti per Roma-Verona. Sì perché Gecko ha detto alla madre che avrebbe preso un biglietto non so per quale sua amica. Poi però siccome non aveva il tempo, dice lui, o la voglia dico io, di andare alla Lottomatica, mi ha chiesto se potevo prenderglielo io tramite internet. Nella homepage non c'è traccia del servizio e allora provo in un paio di sezioni compatibili, quella chiamata "il botteghino" dove trovo solo i prezzi e poco altro e quella "La Roma online" che però risulta vuota. "Ma sarà vero - mi chiedo - che vendono i biglietti su internet? Mica mi avrà fatto la sola quello stronzo di Gecko!". Poi mi viene in mente che magari il botteghino virtuale potrebbe essere sul sito dei romastore. www.asromastore.it. Ecco fatto. In mezzo alla pagina troneggia il link da ciccare per prendere il biglietto di Roma-Verona. Entro dentro e trovo una mappa dello stadio in cui si può cliccare sui settori disponibili: montemario e teverecentrale. La seconda. Decisamente. Una piotta e dieci mi pare possa bastare. Si può perfino scegliere il posto. Che ficata. Poi però mi accorgo che prima mi devo registrare. Vabbè. Mi pare il minimo. Il problema è che la pagina di registrazione sarà alta mezzo metro. Oddio no. Che cosa gliene frega del comune di nascita. Fortunatamente mi accorgo che solo i campi col pallino rosso sono obbligatori. È chi li compila gli altri? Ti regalassero almeno qualche cosa. Vabbè. Compilo i campi e poi vado sotto per inviare. Devo dichiarare di aver letto il regolamento. Leggiamoci questo regolamento. Nooooo. È lunghissimo. Chiudo e dichiaro di aver letto. Ahò in fondo un'occhiata gliel'ho data, meglio di niente. Pare che debba aspettare una mail di conferma, che infatti arriva subito. Ricomincio il giretto di clic per andare a comprare il biglietto, riscelgo lo stesso posto di prima, è un po' alto ma è il migliore che c'è. Digito nome e password e tutto fila liscio come l'olio. Anche la transazione con la carta di credito non dà problemi. Alla fine una pagina mi spiega che posso ritirare il biglietto al romastore o direttamente domenica al botteghino presentando il documento. La prima possibilità non la prendo neppure in considerazione. Se dovevo arrivare fino a lì allora compravo direttamente il biglietto senza tutta questa storia. Sperando che poi non ci siano problemi e sperando che l'amica della madre di Gecko, che a questo punto deve venire con me, non sia troppo rompicoglioni. Mi segno tutti gli estremi su un pezzo di carta e termino la prima fase. L'amica della madre di Gecko è la sorpresa più piacevole della giornata. Insieme al gol di Batistuta all'ultimo minuto, ma di questo a mezzogiorno non c'è ancora traccia. La vado a prendere pensando di salutarla definitivamente l'istante immediatamente seguente a quello in cui mi consegneranno il suo biglietto. Basta un'occhiata per capire che forse vale la pena di chiederle se vuole venire con noi. Anche se il settore è peggiore. "E che fai? Stai da sola tutto il tempo? E poi al ritorno?". Certo che se poi le cose andassero male sarebbe sicuramente incriminata come civettone portasfiga. E io con lei. L'indecisione dura pochissimo. Non ha ancora chiuso lo sportello della macchina che il suo sorriso mi ha già convinto. Un argomento troppo irresistibile. Mi racconta che è la prima volta che va all'Olimpico, mentre a Crotone c'è andata diverse volte, e io penso "Se lo sa Gecko è finita". Mi racconta che il fratello è tifoso della Roma e io penso "Ah… allora è di famiglia". Mi racconta che il padre è dell'Inter, la madre della Juve e un altro fratello del Milan. Io penso tra me e me "Come cazzo è possibile?" ma poi le dico solo "Lazio niente, eh?". Niente, per fortuna. Ha ventidue anni e sorride spesso. Si chiama Daniela e anzi si può dire che sorrida sempre, perché quando non lo fa con le labbra lo fa con gli occhi. È mora ed estremamente armoniosa e poi ha un sacco di altre cose belle che non riesco a scrivere perché quando ci penso la mia fantasia mi porta troppo lontano dalla tastiera. In breve siamo alla biglietteria tra la sud e la montemario. È li che si ritirano i biglietti prenotati su internet. Non c'è fila. Consegno il documento e il foglio con gli estremi del biglietto e della transazione elettronica. Mi chiedono lo stampato che mi ha mandato la Roma. Gli dico che non ho ricevuto niente e che se parlano della pagina del sito in risposta alla avvenuta transazione, gli estremi sono quelli che ho copiato sul foglio perché non avevo la stampante. In questo caso ci sono dei problemi. Pare. Vanno a chiedere al responsabile mentre io gli ricordo che più del documento i cui estremi ho dato all'atto dell'acquisto e del numero univoco che loro mi hanno mandato davvero non potevo dargli. Sale un piccolo timore che la cosa finisca male, ma è breve perché poco dopo mi danno il biglietto. Tutto liscio come l'olio. Convinco Daniela a venire con noi nonostante i dubbi di Gecko che sfiorano la renitenza, e che poi sullo 0-2 si trasformeranno in sguardi non propriamente amichevoli. Fortuna che ci pensa Batigol all'ultimo minuto a regalarci i tre punti ma anche la libertà da un incubo. Un esperimento da ripetere. In fondo ha portato pure bene.

 

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