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di Kammamuri

Sono esterefatto di fronte al regalo ricevuto per natale da Ninetta. Un biglietto per il derby del cuore che si giocherà la sera del trenta dicembre. Per di più fa un freddo cane e tutte le previsioni dicono che l'ondata di gelo si protrarrà ancora a lungo. Chiunque abbia bazzicato anche poco lo stadio Olimpico sa quanto cazzo fa freddo umido lì. Giro e mi rigiro il biglietto tra le mani mentre penso che già mi pesa andare a vedere i posticipi di campionato di sera. Figuriamoci il derby del cuore. Due cose mi trattengono dallo scoppiare a piangere: il fatto che in realtà il regalo comprenda anche una sciarpa molto carina e che eccedere nello sconforto di fronte ad un regalo non è cosa troppo gentile. Neppure regalare un biglietto per il derby del cuore però. Riesco ad abbozzare un sorriso non appena mi viene in mente che posso sempre non andarci e poi dire di esserci andato. Dura poco però. Giusto il tempo di rendermi conto che Ninetta ne ha una seconda copia e che sostiene essere la sua. Non si scappa quindi. Mi sento decisamente con le spalle al muro. "Promettimi però che Gecko e Fausto non lo sapranno mai", le dico quasi pregandola, e stranamente ottengo un sorriso che lì per lì non capisco. Tutto si chiarisce poco dopo, quando Gecko mi telefona esordendo: "Kamma, non so se ridere o se piangere". Anche lui ha avuto in regalo un biglietto da Michela ma non è tutto. Fausto è nelle stesse condizioni. Le tre ragazze si sono messe d'accordo. Andremo tutti e sei all'evento. Poi rompono i coglioni che uno segue il calcio. Valle a capire le donne.

Fortunatamente alla fine il trenta dicembre fa molto meno freddo dei giorni precedenti. Una specie di miracolo. Lo stadio alla fine raccoglie anche un sacco di persone ma basta un colpo d'occhio neppure troppo accurato per vedere che non sono le stesse che si trovano in quei posti nelle altre domeniche di estate, primavera, autunno e inverno. Non sono assolutamente le stesse e d'altra parte noi in sei allo stadio non ci siamo mai andati. Io poi. Non mi ricordo di aver mai attraversato il ponto Milvio così avvolto dallo scetticismo. Sì, va bene è una serata di beneficenza. Certo, certo, sono anni che si sente la tiritera sul fatto che la città di Roma risponde sempre con la generosità che la contraddistingue. Ad essere sincero però c'è qualche cosa che mi lascia perplesso e non è solo la coscienza di andare a vedere una partita dal contenuto tecnico assolutamente nullo. Gecko è d'accordo con me, anzi è anche più radicale nelle espressioni, mentre Fausto in fondo ha maggior rispetto per una manifestazione comunque a fin di bene. Per lui si potrebbe dire che "machiavellicamente" il fine giustifica i mezzi. per me tutto sommato no. Anzi, ho come la sensazione che i mezzi condizionino i fini. Della partita cosa dire? Finisce quattro a quattro in maniera anche patetica, ma questo lo sa pure chi ha fatto zapping in TV. Lo so che sembra eccessivo. Non so neppure in base a cosa abbiano fatto le squadre. Certe persone si capisce perché giocano da una parte o dall'altra ma per certe il motivo è veramente criptico. Devo poi convivere con l'atroce dubbio che molti siano lì più per farsi pubblicità che per altro. Non c'è niente di male. Va bene. È per beneficenza, ma siamo sicuri che non fosse stato meglio allestire uno spettacolo migliore, non necessariamente una partita di calcio? Lo so che in fondo non era una partita di calcio ma un evento di altro genere, però io non riesco a trovare pace al pensiero di dover vedere cantanti che giocano a pallone, calciatori cui vengono richieste doti da attori, attori che parlano di politica e politici che si mettono a cantare. La beneficenza c'entra e non c'entra. Io non voglio dire che non sia giusta. Anzi. Quello che mi chiedo è se non sia meglio per beneficenza organizzare una partita in cui ci siano persone che sanno giocare. Oppure un concerto dove canti gente che sa cantare. E così via. Ognuno in questo modo metterebbe il suo modo d'essere e il suo saper fare al servizio della causa scelta senza necessariamente dover inficiare la qualità di ciò che si sta facendo. Mi spiego meglio con le parole di Gecko: "ahò… mo' siccome è pe' beneficenza me tocca vedè i panzoni che giocano all'Olimpico?".

 

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