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Castelnuovo-Tedesco scrisse il ciclo di Lieder intitolato Vogelweide durante il suo breve soggiorno a Bolzano, città nella quale era stato invitato a prendere parte alla giuria del prestigioso concorso pianistico "Busoni". La fonte letteraria è costituita dai testi del Minnesänger austriaco Walther von der Vogelweide; ad essi Castelnuovo-Tedesco dona una veste musicale che, lungi dal voler ricreare uno stile musicale finto-medioevale, si inserisce agevolmente nella ricca tradizione liederistica in lingua tedesca. Concepito in modo da poter essere accompagnato sia dalla chitarra che dal pianoforte, Vogelweide si presenta come un ciclo di Lieder fortemente compatto e omogeneo (1); dall'opera traspare un sentimento di intima religiosità e l'integrazione tra voce e accompagnamento strumentale è assoluto. La prima esecuzione pubblica dell'opera avvenne solo nell'ottobre del 1980 grazie all'impegno e alla passione profuso da Giuseppe Maria Ficara nella diffusione della musica di Castelnuovo-Tedesco; nello stesso anno tra l'altro Ficara realizzò uno dei primi dischi monografici dedicati alle opere per chitarra maestro fiorentino, disco che conteneva prime esecuzioni assolute di brani come il Rondò op. 129 e i Tre preludi al Circeo op. 194. (1) Nel sottotitolo dell'opera, Castelnuovo-Tedesco si premura di sottolineare (così come farà con l'altro ciclo di Lieder con chitarra intitolato The Divan of Moses-ibn-Ezra) l'aspetto unitario della raccolta ("Ein Lieder-Cyclus") |
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