Il territorio europeo è
disseminato di realizzazioni megalitiche spettacolari ed enigmatiche. Il numero
di tali imponenti monumenti in pietra è elevatissimo ed esistono numerosi siti
che sono poco noti al grande pubblico, ma che non hanno nulla da invidiare alle
località più celebri, e meglio sfruttate turisticamente.
I megaliti sono, come
dice il nome, delle strutture formate da pietre enormi; infatti l'espressione
deriva dal greco megas, grande, e lithos, pietra. Possono presentare forme e
strutture differenti, però, essenzialmente, possiamo ricondurre tutti i megaliti
ad alcuni tipi fondamentali che esamineremo in dettaglio. Il megalite più
semplice e più diffuso è il menhir, una pietra grezza o appena sbozzata, infissa
nel terreno.
Il nome deriva dal
bretone men (pietra) e hir (lunga). Tuttavia, localmente, possono sopravvivere
altre espressioni per indicarli, quali l'arcaico peulven, diffuso in Bretagna, o
il termine monaco, usato in Corsica. Si rinvengono molti tipi di menhir, di
dimensioni, funzioni e forme diverse. Alcuni possono presentare un'altezza di
pochi decimetri, altri possono ergersi sul terreno per una decina di metri. Il
Grand Menhir Brisé, che si trova in Bretagna, è attualmente abbattuto e spezzato
in quattro parti, ma, all'origine, doveva superare i venti metri di
altezza.
Esistono, ancora eretti,
menhir di notevole altezza: quello inglese di Bridlington (Yorkshire) di 7,5
metri, e quello Bretone di Kerolas (Finistère), che supera i 12
metri.
Si attribuisce il nome di
stele a una pietra eretta larga e sottile, spesso lavorata e decorata. Le stele
vengono definite antropomorfe quando sono lavorate in modo tale da presentare un
profilo che vuole rappresentare una figura umana. Il nome di allineamento è
riservato a una serie di menhir, o più raramente di stele, disposti su una o più
file. I nomi più noti sono quelli bretoni, ma ne esistono in Scozia, in Irlanda,
in Sardegna e in Valle d'Aosta.
A volte i menhir vengono
disposti in circolo, a semicerchio o a ellisse, e allora si attribuisce a tale
struttura il nome di cromlech. Il nome viene dal bretone croum, curva, e lech,
pietra sacra. Il più grande è quello di Avebury (Wiltshire) che presenta un
diametro di oltre 360 metri. Il più notocromlech italiano è quello del passo
valdostano del Piccolo San Bernardo. Talvolta i cromlech possono presentare lati
rettilinei, come nel caso di quello rettangolare di Crocuno
(Bretagna).
Il secondo tipo
fondamentale di megalite è il dolmen. Un dolmen è formato da più lastre: un
certo numero di esse è infisso nel terreno, in modo da fare da sostegno a una o
più tavole di copertura. Nella sua forma più semplice è formato da tre lastre
verticali (pilastri, o ortostati) che ne sostengono una quarta (tavola). Il nome
viene dal bretone dol, tavola, e men, pietra.
I dolmen possono anche
essere molto elaborati. Alcuni presentano una serie di lastre verticali,
affiancate e di altezza idotta, che conducono alla camera del dolmen vero e
proprio: a tali lastre si dà il nome di corridoio. Altri possono avere delle
camere laterali più piccole, collegate o meno con la camera principale. La
pianta di un dolmen può assumere forme diverse: nel caso più semplice è quadrata
o rettangolare, ma esistono dolmen con i lati non paralleli, altri che
presentano una pianta complessa, altri ancora che sono piegati a gomito,
particolare che fa sospettare l'esistenza di momenti diversi di realizzazione
dell'opera.
Localmente il termine
dolmen può essere sostituito dall'espressione dyser, in Danimarca, mamra o anta
in Portogallo, tola o tavola in Corsica. Generalmente il corridoio di un dolmen
è più stretto della camera, ma nel caso in cui il corridoio e la camera non
siano differenziati, si attribuisce al megalite il nome di allée
couverte.Esistono anche strutture megalitiche formate semplicemente da una
lastra infissa verticalmente nel terreno, sulla quale viene appoggiata
l'estremità di un'altra grande lastra: a una struttura di questo tipo si riserva
il nome di semidolmen. Sopra i dolmen veniva spesso realizzato un grande
terrapieno a base circolare, al quale si dà il nome di tumulo. Se la copertura
era invece assicurata da un mucchio di pietre, spesso regolari e ben squadrate,
si parla allora di cairn, ma bisogna ammettere che spesso le espressioni tumulo
e cairn vengono usate con una certa disinvoltura, quasi come
sinonimi.
I dolmen erano a volte
realizzati a coppie o a gruppi, ricoperti o meno da tumuli. E' opportuno
ricordare come raramente le strutture megalitiche venissero realizzate
singolarmente. Ci si trova così in presenza di grandi aree megalitiche nelle
quali si individuano menhir, dolmen e allineamenti, generalmente raccolti in una
unica area sacra.
Talvolta essi erano
legati da significati specifici, spesso di carattere astronomico. Recentemente,
infatti, l'archeoastronomia, scienza che studia le conoscenze di astronomia
delle popolazioni antiche, e le relative connessioni con la vita religiosa e
sociale dell'epoca, ci ha consentito di capire che spesso le direzioni
individuate dai megaliti (un allineamento o l'asse di un dolmen, per esempio)
erano tutt'altro che casuali e andavano invece a indicare alcuni punti
dell'orizzonte nei quali si verificavano particolari fenomeni
astronomici.
Gli orientamenti più
comuni riguardavano i punti del sorgere, o del tramontare, del sole in date
particolari, come gli equinozi e i solstizi, oppure i punti estremi raggiunti
dalla luna nel suo moto complesso. Così i megaliti erano, a volte, utilizzati
come veri e propri osservatori astronomici ; altre volte, invece, erano
orientati su pinti particolari dell'orizzonte per morivi rituali. Infatti,
nell'antichità, si era venuta lentamente a costruire una sorta di religione
astrale.Naturalmente le interpretazioni astronomiche non tolgono nulla alle
ipotesi tradizionali.
Un menhir poteva
evidentemente presentare un significato territoriale, delimitando un'area nella
quale dominava il gruppo. Esso poteva anche rappresentare una sorta di monumento
commemorativo, indicare il luogo di una battaglia, oppure poteva essere oggetto
di culto. Ancora nel medioevo a molti megaliti venivano attribuite capacità
specifiche e talvolta si celebravano veri e propri riti nelle loro vicinanze. Ai
dolmen, poi, è innegabile attribuire un diffuso utilizzo funerario. L'importanza
delle strutture megalitiche emerge ancora più prepotentemente se si pensa agli
sforzi tecnici che richiedevano realizzazioni di tale portata.
I pilastri di Stonehenge,
per esempio, sono stati trasportati da più di 40 chilometri di distanza, opera
ciclopica, per l'epoca. In Europa esistono alcune aree nelle quali i megaliti
sono particolarmente numerosi o spettacolari, ma esistono anche luoghi meno
noti, nei quali si rinvengono strutture sorprendenti che meritano sicuramente
una visita. Così, quando si parla della Francia, viene spontaneo pensare alla
Bretagna, quando invece il dipartimento francese che rappresenta il maggior
numero di menhir, quasi mezzo migliaio, è il lontano Aveyron.
Infine bisogna ricordare
che i megaliti venivano considerati nel passato opera di fate o di giganti e
dimora di nani o di altri esseri fantastici. Così l'innegabile fascino di queste
pietre millenarie si aggiunge all'alone di leggenda che li circonda e che spesso
è ancora vivo nelle tradizioni locali di alcune aree. Prima che il mondo
scientifico riconoscesse la natura preistorica dei megaliti, essi vennero
attribuiti ai Romani o ai Celti, come testimonia il nome di alcuni monumenti,
come il Cordon des Druides (Fougères).