Eventi del mese

Indirizzi utili

 
       

Attualità, cultura, eventi dal mondo delle donne
a cura di Mary Nicotra e Elena Vaccarino


 

17 Febbraio 2002

STREGHE E SCIAMANE. LA RELIGIONE DELLE DONNE DALLA LAPPONIA ALLE ALPI di Michela Zucca

 

 

Il centro di Ecologia Alpina di Trento da anni si occupa del ruolo delle donne nello sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità di montagna.

 

Nella risoluzione stilata dall'assemblea plenaria delle donne di montagna riunite al Centro di Ecologia alpina nel settembre 2001, tra altri punti, si afferma che le donne sono riuscite a conservare la memoria della tradizione senza rinunciare all'innovazione e alla rivendicazione di diritti sacrosanti, facendo della tradizione un elemento di confronto e di continua evoluzione. Le donne intendono essere garanti di un rapporto equilibrato fra sviluppo e tutela del territorio inteso nei suoi valori ambientali, storici, architettonici, paesaggistici, culturali e spirituali, al fine di assicurare la permanenza delle comunità alpine all'interno di ecosistemi naturali, ricchi di spazi vitali per gli animali, le piante e tutte le altre componenti della natura. Secondo queste indicazioni si tengono periodicamente a Trento dei convegni su "Matriarcato e montagna", l'ultimo dei quali, il quarto, si è svolto lo scorso dicembre. 

 

L'intervento di Michela Zucca, da anni collaboratrice del Centro, è incentrato sulla figura delle donne sciamane. 

 

Approfittando della permanenza a più riprese in Lapponia quale project manager di un progetto europeo, dal 1999 al 2001, che mi ha consentito di svolgere lavoro di ricerca anche come antropologa, sulla scia delle ricerche pionieristiche di Carlo Ginzburg, ho cercato di riannodare le fila di una trama che dalla Siberia avvolgeva l'Europa fino all'Irlanda, percorrendo i sentieri dell'immaginario e della ritualità. Ricordi archetipi, sfocati, che si sono conservati principalmente sulle Alpi e sui Pirenei, le montagne che sono riuscite, più di altri territori, a mantenere un substrato culturale arcaico, di origine misteriosa, che si traduce in riti e tradizioni che rimandano ad un passato animista e sciamanico. 

 

Le estasi delle seguaci della dea, la Signora del Buon Zogo che ben prima di Belzebù (creato ad arte dagli inquisitori) guidava le streghe alpine, richiamano quelle degli sciamani, uomini e donne, ma soprattutto donne, della Siberia, fino all'isola di Hokkaido e agli Ainu giapponesi, e della Lapponia. In entrambe ritroviamo gli stessi elementi: il volo dell'anima verso il mondo dei morti, in forma di animale, in groppa ad un animale o ad altri veicoli magici; il forte richiamo sessuale; l'uso di droghe allucinogene, in special modo dell'Amanita muscaria, il fungo rosso delle favole; il bastone degli sciamani lapponi si può accostare al manico di scopa con cui le streghe affermavano di recarsi al sabba. 

 

La religione che sta alla base di queste credenze sembra straordinariamente simile, nelle Alpi e nel Nord Europa, sia per quanto riguarda le credenze e la ritualità, sia per ciò che concerne la conformazione dei luoghi sacri. La divinità principale è una dea madre, che è la terra e tutto l'universo, e, fra i Sami lapponi, è rappresentata dal sole. Anche in un ambiente piatto come la Lapponia, viene adorata principalmente sulle alture, le "montagne sacre", e segnalata da steli di pietra: anzi, si può dire che l'abitudine di definire un luogo sacro con i menhir, o con i cromlech, è diffusa dalla Lapponia alla Siberia, dai Pirenei alle Alpi fino al bacino del Danubio e alla Mongolia. Rocce che, nei Grigioni, sono tuttora chiamate moma velha, madre antica, e devono essere baciate dagli alpeggiatori giovani che salgono ai pascoli alti con le bestie, per evitare i percoli della montagna. 
I pastori di renne Sami mi hanno raccontato che "quei sassi", chiamati sieidi nella loro lingua, parlano e danno loro consigli, su questioni personali ma anche su questioni inerenti l'allevamento delle renne, come, per esempio, dove portarle a pascolare, o come salvarle da un'epidemia. Ognuno di loro, oltre a recarsi in alcuni posti in cui si trovano le rocce sacre riconosciute a tutti, ne hanno una personale, messa magari da qualche antenato in un luogo particolare, che non rivelano a nessuno, se non ai figli, o ai parenti stretti. Ed è proprio attorno a queste località segnate dalla pietra che l'antica religione sciamanica dei popoli del Nord si sta lentamente riorganizzando, dopo le persecuzioni cristiane prima e marxiste (nelle versioni sovietiche e cinesi) poi. 

 

Michela Zucca



 

 

Eventi del mese

Indirizzi utili

 

www.donneinviaggio.com
Sito ottimizzato per una visualizzazione a 800x600 con Internet Explorer 4.x e successivi
Copyright © - DonneInViaggio® - 2000

Ideazione e Progettazione SaraNet®

restyling 2001