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Innovazioni

L'anno mille segna la fine dell'Alto Medioevo e l'inizio del Basso medioevo. Tale passaggio si caratterizza con evidenti segni di rinascita, a livello agricolo, demografico, tecnologico, culturale e politico. Fu un vero "risorgimento", un nuovo refluire di vita. Si dissodano le terre vergini, si bonificano le paludi e le foreste trasformandole in terreni da coltivare o da dare al pascolo, si costruiscono dighe e canali di drenaggio. La forte crescita della popolazione, come scrive lo storico Le Goff, il progresso dell'agricoltura è insieme causa ed effetto dello sviluppo demografico.Sempre in campo agricolo si rivoluzionano i cicli di coltivazione: la rotazione diventa triennale per sfruttare più intensamente il terreno.
Le produzioni aumentano grazie anche ad innovazioni tecnologiche; nasce l'aratro a ruote, capace di smuovere a fondo il terreno perché i semi siano meglio nutriti e meglio protetti. La trazione animale è potenziata dal collare a spalla e dallo zoccolo ferrato per i cavalli, dal giogo frontale per il bue;si diffonde l'uso del carro a quattro ruote che si utilizza per trasportare blocchi di pietra e grossi tronchi d'alloro impiegati per la costruzione d'edifici e di grandi chiese. Anche nella produzione tessile si registra un gran progresso a seguito dell'introduzione del telaio a pedale, mentre le ruote del mulino sono mosse dall'energia idrica e l'acqua diventa l'alta fonte d'energia naturale.Questo risveglio di attività agricola, sostenuta da innovazioni tecnologiche, avvia la dissoluzione del sistema feudale ormai minato, sul piano politico dalla "Constitutio de Feudis", un atto emanato nel 1037 dall'imperatore Corrado II il salico della casa di Franconica.Per esso fu esteso ai feudatari minori il principio dell'ereditarietà dei feudi, che era stato sancito per la feudalità maggiore nel Capitolare di Kierzi dell'877 da Carlo il Calvo.Ponendo sulla stesso piano i vassalli maggiori ed i vassalli minori, Corrado II colpiva alla base l'itero organismo feudale basato sulla rigida divisione sociale e sulla prepotenza dei Signori. Coloro che restavano senza

Il nuovo utilizzo del suolo attraverso la rotazione triennale delle culture. Con questo nuovo metodo soltanto un terzo, anzichè la metà, dell'area da seminare era lasciato a maggese, ovvero incolto, sottoposto solo ad aratura in vista della semina dell'anno successivo.

terra o chi nel feudo aveva la condizione di servo della gleba, abbandonava il feudo e si trasferiva nei borghi o nelle città prima solo sedi di vescovi o di monasteri. Il borgo prende a vivere così una vita diversa; il contadino ha abbandonato il suo antico mestiere per dedicarsi all'artigianato, magari aprendo una botteguccia da fabbro, da falegname, da tessitore o tintore di panno oppure si organizza per rivendere nella campagna attorno alla città i prodotti di questo artigianato che sempre più si va affinando, o acquistando nelle campagne derrate da rivendere in città; tutte attività queste che, con la con la tradizione feudale, poco o nulla hanno a che fare. Il nuovo utilizzo del suolo attraverso la rotazione triennale delle culture. Con questo nuovo metodo soltanto un terzo, anzichè la metà, dell'area da seminare era lasciato a maggese, ovvero incolto, sottoposto solo ad aratura in vista della semina dell'anno successivo. Questo nuovo fervore trasforma ogni giorno il vecchio tessuto sociale nel quale si afferma adesso la vita cittadina, la cui economia si definisce "libera" e non più "chiusa" come quella Curtense. I servi della gleba trasferitisi in città diventano ben presto borghesi a tutti gli effetti poiché, dopo che sono vissuti per un anno ed un giorno entro le mura della città, sono sciolti da qualsiasi impegno verso l'antico padrone. Le attività cittadine portano nella società l'uso della moneta poiché il commercio vero e proprio non può fare a meno di questo agile mezzo di scambio; alla consuetudine del baratto, tipico dell'economia Curtense, si sostituisce la moneta poiché gli scambi non avvengono più in un ambito ristretto, ma in spazi più ampi. I re responsabili politici ed amministrativi batteranno moneta pregiata di argento e di oro. Nascono ora nuove figure sociali; prima di tutto il notaio che deve redigere contratti di compravendita, registrarli e depositarli negli archivi comunali. Questa esigenza, come quella del farmacista o del medico sollecita una decisa ripresa culturale che si manifesterà con la formazione di scuole e l'università quali quella di Bologna, Parigi, Oxford, Salerno, Padova. Nel campo dell'arte sorgono ora le grandi cattedrali: Sant'Ambrogio a Milano, San Zeno a Verona, San Miniato a Firenze, in questo clima di risveglio si pone anche il primo affermarsi, al posto del latino, delle nuove lingue romanze o neolatine di cui troviamo copiose testimonianze a cominciare dal secolo XI, soprattutto fuori d'Italia.