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vendite per corrispondenza

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Noctua Edizioni

Ad fontes

- M. Centini - L. 25.000

- NOVITA' GIUGNO 2001

Alchimia e Armonia

- M. de Paoli - L. 18.000

Asciurà Il Martirio del Sacro Mese di Muharram. - L. 16.000

Autarchia Europea (Documenti)

- V.Muthesius - L. 10.000

Il Busto di Giano

- F.Ingravalle - R.Pallavidini - L. 20.000

La Città del Sole

- Campanella - L. 20.000

Cose Alpine e Personali

- Eugen Guido Lammer - L. 16.000

Costruire la Repubblica (Documenti)

- M.Mita - L. 8.000

Echi di Guerre Lontane. Racconti

- F.Legger - L. 24.000

Empresas Y Victorias

- Francisco de Moncada - L. 36.000

L'Errore Democratico

- Julius Evola - L. 6.000

Sugli Errori del Modernismo (Documenti)

- Pio X - L. 8.000

Evita Peron e la sua opera sociale (Documenti) - L. 12.000

In Numero et Mensura.

- M. de Paoli - L. 20.000

Introduzione alla Filosofia Classica Tedesca.  (tre voll.)

- Renato Pallavidini - L. 63.000

Le Otto Porte. Racconti

- A. Ingravalle - L. 14.000

Il Soggetto Eroico.

- M. de Paoli - L. 16.000

Socialfascismo (Documenti)

- AA.VV. - L. 6.000

Sulla Spiritualità e la Divinità della Montagna

- Julius Evola - L. 2.000 

Teatro

- C. Ferri - L. 29.000

- NOVITA' GIUGNO 2001

Viva la Vittoria della Guerra Popolare (Documenti)

- Lin Piao - L. 16.000 

Asciurà

Il Martirio del Sacro Mese di Muharram 

pp. 98 - L. 16.000

 

 Chi parla di Asciurà, parla della tragedia che non ha cessato di commuovere e di immergere nel dolore milioni di Musulmani da più di tredici secoli, e del cruciale avvenimento politico che ha fortemente influenzato il progresso dell’esperienza islamica. Asciurà è, in effetti, l’anniversario del tragico assassinio del caro nipote del Profeta (S), l’Imam Hosseyn (A) e di qualche decina dei suoi compagni e stretti parenti, massacrati assieme a lui, sotto gli occhi delle loro donne e dei loro bambini, in una terra straniera, dopo aver subito un doloroso calvario e compiuto una marcia penosa di circa duemila chilometri, che li condusse da Medina (in Arabia) a Karbala (in Iraq). Avvenimento storico cruciale, questa tragedia è il risultato della sollevazione dell’Imam Hosseyn (A), che aveva per obiettivo l’arresto della deviazione del Messaggio dell’Islam intrapresa dagli Ommiadi, e specialmente da Yazid che aveva posto il suo potere personale e i suoi vizi al di sopra di tutti i tabù islamici, e di cui i soldati non hanno esitato, sotto i suoi ordini, ad infierire contro la città del Profeta (S), Medina, abbandonandosi ad un genocidio barbaro e a violenze collettive, prima di marciare sulla Mecca, per distruggervi ed incendiare la Casa di Dio, la Santa Kaaba.

La posizione particolare che l’Imam Hosseyn (A) occupava nel cuore del Profeta (S) e dei Musulmani, il sacrificio ineguagliabile che ha concesso per difendere la nobile causa in cui si è identificato, le pratiche odiose e la repressione sanguinaria delle autorità illegittime che ha combattuto, tutti questi fattori hanno fatto della sommossa del nipote del Messaggero di Dio, il simbolo della resistenza a tutti i poteri tirannici e deviazionisti, e l’ispiratore di numerose rivolte e rivoluzioni che le masse musulmane hanno scatenato da quel momento contro i despoti che si preoccupavano di conservare il loro potere o “la ragione di Stato” prima della morale islamica e dei precetti della Sciariha.

È naturale che da quel momento tutti i regimi ereditari, dagli Ommiadi agli Ottomani passando per gli Abbassidi, che si sono imposti alla Umma dall’ignobile assassinio dell’Imam Hosseyn (A); abbiano fatto di tutto affinché il racconto di questo crimine odioso e di questa Sommossa nobile e raggiante, che avrebbe esaltato lo slancio rivoluzionario di ogni musulmano attaccato ai sublimi valori dell’autentico ed originale Islam, e di ogni musulmano ostile alla deviazione, all’ingiustizia e alla tirannia, non fosse portato a conoscenza delle masse, che non occupasse il ruolo primordiale che gli tocca legittimamente nella storia del Messaggio.

Ciò spiega evidentemente perché la tragedia dell’Imam Hosseyn (A), le cause e gli effetti della sua Sollevazione, che non hanno mai cessato di commuovere decine di milioni di Musulmani nei quattro angoli del mondo, sono relativamente ignorati o parzialmente ed impropriamente conosciuti dagli altri musulmani in molte altre regioni del pianeta, e questo, sebbene decine di grandi storici, biografi e scrittori, antichi e moderni, dall’Imam Ahmad Ibn Hanbal a Abbas Mahmud al-Aqqad, da Ibn Taymiyyah a Muhammad Mahdi Sciams al-Din, da Ibn Kathir ad Abul A’la al Maududi, siano propensi sul duplice aspetto di questo tema, gli uni per mettere in evidenza l’atrocità della tragedia, gli altri per sottolineare le diverse peripezie dell’avvenimento storico. Cosciente dell’importanza del tema dell’Asciurà nella storia dell’Islam e nel progresso dell’esperienza islamica, ed in conseguenza della sua importanza, per tutti quelli che si interessano da vicino o da lontano a questa storia, e costatando l’assenza di opere in italiano che la riguardano, la Comunità Ahl al Bayt si è proposta di preparare il presente libro in onore dei lettori italiani.

Ma preciso innanzitutto che questo modesto libro si riferisce soltanto al contesto della battaglia, ai suoi elementi drammatici per suscitare nel cuore del lettore l’emozione profonda delle peripezie patite dall’Imam Hosseyn (A), dai suoi stretti parenti e dai suoi fedeli Sciiti.

Preoccupato e desideroso di dare al lettore un quadro preciso nei minimi dettagli circa le ragioni che hanno spinto l’Imam Hosseyn (A) a sollevarsi contro la dinastia Ommiade e del lungo calvario sopportato nell’emigrazione da Medina a Karbala, spero di completare questa opera con l’aiuto di Allah l’Altissimo al più presto. L’Imam Ali (che la Pace di Dio sia su di Lui) ha raccontato:

“Un giorno, entrando nella dimora del Messaggero di Dio, (che Dio preghi su di Lui e sulla sua Famiglia), vidi che i suoi occhi versavano lacrime. Gli chiesi: cosa ti fa piangere, O Messaggero di Dio?

Rispose: l’Angelo Gabriele sta per lasciarmi. Mi ha informato che Hosseyn sarà ucciso vicino l’Eufrate...

Vuoi sentire la terra in cui sarà ucciso? Tese la mano, raccolse un pugno di terra e me la dette. Allora non potei impedire alle mie lacrime di colare...”

[riportato da Ahmad Ibn Hanbal]

 

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