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vendite per corrispondenza

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Noctua Edizioni

Ad fontes

- M. Centini - L. 25.000

- NOVITA' GIUGNO 2001

Alchimia e Armonia

- M. de Paoli - L. 18.000

Asciurà Il Martirio del Sacro Mese di Muharram. - L. 16.000

Autarchia Europea (Documenti)

- V.Muthesius - L. 10.000

Il Busto di Giano

- F.Ingravalle - R.Pallavidini - L. 20.000

La Città del Sole

- Campanella - L. 20.000

Cose Alpine e Personali

- Eugen Guido Lammer - L. 16.000

Costruire la Repubblica (Documenti)

- M.Mita - L. 8.000

Echi di Guerre Lontane. Racconti

- F.Legger - L. 24.000

Empresas Y Victorias

- Francisco de Moncada - L. 36.000

L'Errore Democratico

- Julius Evola - L. 6.000

Sugli Errori del Modernismo (Documenti)

- Pio X - L. 8.000

Evita Peron e la sua opera sociale (Documenti) - L. 12.000

In Numero et Mensura.

- M. de Paoli - L. 20.000

Introduzione alla Filosofia Classica Tedesca.  (tre voll.)

- Renato Pallavidini - L. 63.000

Le Otto Porte. Racconti

- A. Ingravalle - L. 14.000

Il Soggetto Eroico.

- M. de Paoli - L. 16.000

Socialfascismo (Documenti)

- AA.VV. - L. 6.000

Sulla Spiritualità e la Divinità della Montagna

- Julius Evola - L. 2.000 

Teatro

- C. Ferri - L. 29.000

- NOVITA' GIUGNO 2001

Viva la Vittoria della Guerra Popolare (Documenti)

- Lin Piao - L. 16.000 

Il Busto di Giano

Per una reinterpretazione critica della modernità

 Francesco Ingravalle - Renato Pallavidini

pp. 132 - L. 20.000

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Se nell’ideologia la modernità ha realizzato pienamente l’etica cosmopolitica, nella realtà essa ha realizzato pienamente soltanto una vuota universalità: quella dei tre grandi mezzi assurti al rango di finalità: denaro, tecno-scienza, mediaticità. La dissoluzione delle particolarità, delle specificità in tale vuota universalità suona come assurda; il particolare, come realtà limitata, tangibile, scopo dell’appetizione, del desiderio, della brama, è meno assurdo dell’infinito tendere tipico dei comportamenti provocati dai mezzi che si sono finalizzati a se stessi. La limitatezza, almeno, non è vuota. Il soggetto pre-liberistico era l’uomo in lotta contro la natura, con la quale stipulava armistizi periodici; il soggetto liberistico, venditore, consumatore, produttore, speculatore, lotta contro una "seconda natura", il mercato, rispetto al quale soltanto le feste comandate rappresentano momenti di tregua. Il volto imperscrutabile della natura è diventato, ormai, il volto imperscrutabile della dinamica dei mercati: volti entrambi sfingei, dai quali è azzardato derivare previsioni. Nel regno delle merci non ci sono diversità che non siano radicate nel dare e nell’avere (e nei loro diretti o indiretti derivati sociali): chi sa produrre denaro dal denaro o dal lavoro altrui occupa, secondo la propria capacità, un posto di un certo livello nella gerarchia sociale. Il possessore di denaro, o dei mezzi di produzione realizza la finalità del prestigio, della grandezza come gradazioni di un piacere che sarebbe pura ottusità non definire "estetico"; come l’onore di ceto, di razza, esso è fine a se stesso. Il potere sociale che il denaro – o la proprietà dei mezzi di produzione – conferisce non può essere definito, tuttavia, meramente esteriore, perché giunge a mobilitare la totalità delle capacità umane di esperienza e di emozione. Nel regno del denaro la dimensione "altra" rispetto alla dimensione terrena si proietta in una lontananza indeterminabile e assume un valore che spicca sempre di più via via che la vita sociale cessa di possedere risvolti istituzionali, ufficiali, di sacralità. In molteplici forme – astrologia, spiritismo, satanismo – il mondo della globalizzazione è intimamente religioso; è quasi la religiosità, carica di timore e di sospetto nei confronti dell’"oltre", tipica del mondo latino delle origini; ciò accade nella misura in cui l’agnosticismo è stato istituzionalizzato ed è diventato un fenomeno puramente esteriore; nella misura in cui i "capricci" del mercato coinvolgono masse umane sempre più consistenti (il capitalismo di massa, soprattutto statunitense) e inducono a cercare il contatto con l’"oltre" per garantirsi privilegi e vantaggi "qui e ora" come nelle forme devozionali delle epoche in cui erano i "capricci" degli andamenti dei raccolti o delle pestilenze ad angosciare gli uomini. Di fronte al sembiante sfingeo del mercato i gesti e gli atteggiamenti scaramantici proliferano. L’uomo si affida non soltanto all’"oltre", ma anche all’"altro" a riconoscimento della propria impotenza e a dispetto dei progressi tecnologici. [dal testo]

 

 

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