Pathway Journal - Index Cinema
Agosto 1999SommarioAnno 1  - Numero 5

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L'AVVOCATO DEL...E CHE DIAVOLO, CREDEVO FOSSE UN FILM PIU' MATURO! 

E' strano come un film come l'Avvocato del diavolo, che ho visto soltanto una volta nel febbraio del '98, mi sia rimasto cosi' incollato nella mente fotogramma per fotogramma . Vorrei raccontarvi brevemente la trama come se fossi un vecchio che raccoglie i suoi nipotini per narrare una storia a sua volta udita nell'infanzia: ricordo che c'era un avvocato, un americano perbene, giovane, brillante, sposato con una donna molto educente; 
ricordo che questo avvocato non perdeva mai una causa, e il suo difetto era mettere sotto la sua protezione anche i mostri piu' deprecabili, ed era cosi' bravo a districarsi nei labirinti della legge da riuscire perfino a farli assolvere . Un giorno il capo di un prestigioso studio legale lo vuole con se', perche' sa che il suo nome e' una garanzia di successo ; il carisma di quest'uomo e' davvero irresistibile, e non sa davvero dirgli di no, neanche quando si trova costretto a difendere la causa di un uomo accusato di triplice omicidio...l'ambizione lo acceca, e l'eccessivo zelo nel lavoro lo porta a trascurare la propria moglie . Questo trascuramento coincide con una serie di strani eventi che si ritorcono contro la ragazza, e il rampante avvocato non riesce ad individuare un nesso fra le due cose . La verita' e' che ha venduto l'anima al diavolo e che...beh, signori, la trama e' ricca e complessa, e ce n'e' davvero per tutti i palati : per i giovani che vogliono soltanto spassarsela una buona dose di effetti speciali e una trama alla X-files ; per i meno giovani la riscoperta di un Pacino che puo' essere anche mattatore istrionico se lo vuole (anche se ad un livello inferiore rispetto a Nicholson o a De Niro) . 

Purtroppo il fascino e la qualita' non sempre vanno a braccetto: dietro  
questa favola c'e' un buonissimo staff di tecnici (i principali sono nominati nei credits iniziali) che ci regala una divertente americanata fino a quando non ci fermiamo a riflettere sui contenuti. Lo spettatore attento non puo' non rimanere sbigottito di fronte all'ingenuita' con cui gli autori hanno trattato il tema dell'ambiguita' del potere e dell'ingenuita' di chi pretende di fare la grande scalata senza essersi mai arrampicato prima di allora. 

Il bel Keanu Reeves e' una metafora dell'uomo moderno, che puo' benissimo 
rinunciare alla fede ma mai al sesso e al potere . 
L'errore fondamentale sta nel finale : l'avvocato ha scoperto che il 
facoltoso padrone dello studio legale e' Satana, e come se non bastasse e' 
nientemeno che suo padre! . Sta per unirsi con la sua sorellastra e 
continuare cosi' la stirpe maligna ma all'improvviso...il solito cedimento 
hollywoodiano all'happy end (il finale e' piu' ridicolo di quanto si possa 
immaginare) . 

Il piu' bravo di tutti e' sicuramente il diavolo Piacino : simpatico come i 
piu' bonari anti-clericali, a un certo punto da' al protagonista perfino la 
possibilita' di redimersi : peccato che l'avvocato sia troppo accecato 
dalla sete di potere per capire che deve dare ascolto al...demonio 

Ma se volete passare due ore senza pretese, dimenticate pure tutto quello 
che ho detto dal -purtroppo- in poi, e vedrete che anche qualcuno di voi a 
distanza di un anno e mezzo si ricordera' il film fotogramma per 
fotogramma. 

L'avvocato del diavolo 
Regia: Taylor Hackford 
Sceneggiatura: Johnatan Lemkin, Tony Gilroy, dal romanzo di Andrew 
Neidermon 
Fotografia: Andrej Bartkowiak 
Montaggio: Mark Warner 
Musica: James Newton Howard 
Interpreti: Keanu Reeves, Al Pacino, Charlize Theron, Jeffrey Jones, 
Judith Ivey 
USA 1997; colore; 
Durata: 144 minuti 
 

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