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monty
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L'avvocato
del diavolo
Martha
da legare
Accadde
ad agosto...
Capolavori
del teatro: Kohlhaas
La
morte di JJK e quella di P.Tardif
Miss
Selinunte
7
anni di sodalizio con Leopardi
Lamu',
la ragazza delle stelle
Magic
Knight Rayearth
Rough
di Mitsuru Adachi
Tre
uomini in barca
I
Litfiba si separano
I
siti del mese scelti da Gandalf
Meeting
delle etichette indipendenti
Speciale
"Arezzo wave"
Basket:
Azzurri sul tetto d'Europa
L'addio
al calcio di Toto' Schillaci
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AREZZO
WAVE "LOVE FESTIVAL" 30
GIUGNO - 4 LUGLIO
E' stata questa la tredicesima edizione "solita" del festival, ma dall'
anno prossimo si cambia perche' il nuovo sindaco (di destra) per far fronte
ai disordini cittadini, intende far trasferire la piu' importante rassegna
musicale italiana distante dal centro cittadino, cosi' le 100.000 persone
giunte quest' anno, saranno solamente un ricordo, con la conseguente enorme
perdita di introiti.
Essendo il festival dell'amore, il logo era un cuore che stantuffa
note ideato da Echaurren, il tema principale non poteva che essere la lotta
all'AIDS, con la conseguente distribuzione di volantini informativi ma,
per il dispiacere di molti, non di preservativi (che sia un'altra trovata
del sindaco?).
Per chi non lo sapesse gli organizzatori dell' Arezzo Wave, considerato
il Woodstock italiano, offrono ingresso e campeggio gratuiti e concerti
dalle 15:00 fino a notte inoltrata. Nel pomeriggio si esibivano allo Psycho
Stage gruppi emergenti italiani, la sera dalle 21:00 si esibivano
allo stadio Comunale i gruppi principali, poi a notte fonda, la discoteca
Afterhours era la meta degli appassionati di techno e dance. A presentare
le serate al Main Stage era il rosso Mixo, conduttore delle notti musicali
su TMC2 a Coloradio viola.
Il primo giorno, il 30 giugno, era la serata dedicata all musica etnica:
per primi si sono esibiti Maniacs vs Sharkiat, un gruppo di svizzeri-egiziani,
dopo un'ora di musica non certo esaltante, è salito sul palco Raul
Paz con la sua band, un tipo fisicamente alla Ricky Martin che ha tentato
invano di coinvolgere il pubblico con la sua musica latino-americana, alla
lunga stancante per la monotonia e la lunghezza eccessiva dei pezzi; infine
è salito sul palco il big della serata: Youssu N'Dour.
La pop star senegalese ha esordito con Radio Bamba, ma forse per la
stanchezza o per la mia avversione verso certe sonorita', l'unico momento
che mi ha destato dal torpore e' stato quando ha cantato "7 Seconds". Comunque
nulla da eccepire sulla performance, a chi piace l' artista l'avra' trovata
molto ben riuscita.
Il programma della seconda giornata era sicuramente più interessante:
dEUS e Residents, scusate se e'poco. Per primi si sono esibiti i polacchi
Gdzie Cikwiaty, al cui spettacolo non ho avuto il piacere di assistere;
poi sono saliti sul palco i belgi dEUS, vi confesso che non li avevo mai
sentiti, me li avevano presentati come un gruppo che faceva prog-pop, mi
sono trovato sul palco una band veramente entusiasmante, sonorita' molto
distorte e tiratissime, che potrebbero fare pensare ai Marlene Kuntz o,
addirittura, ai Sonic Youth.
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