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IL
PADRINO PARTE I: E COMINCIO' LA SAGA DEI CORLEONE...
Siamo nel 1945. E' il giorno del matrimonio della figlia di don Vito Corleone (Brando), il potente capo-mafia di una delle cinque famiglie piu' temute di New York. Una tranch du vie veramente importante, ma il lavoro viene prima di tutto, e Vito potra' concedersi alle danze solo dopo aver assicurato la sua protezione e la sua amicizia ad alcuni onest'uomini. Don Vito ha un figlio, Michael, combattente nel Pacifico, che non ha alcuna intenzione -inizialmente- di entrare nei loschi affari della famiglia. I rapporti con le altre cosche sono di rispetto reciproco, tutto fino a quando Vito rifiuta di far entrare la sua famiglia nel traffico dei narcotici, perche' lo considera troppo rischioso . Qui cominciano i rapporti di ostilita', che porteranno al tentato omicidio del patriarca Corleone e a un'attenzione sempre maggiore da parte di Michael all'ambiente paterno . La saga dei Corleone, che ha affascinato le platee di tutto il mondo (continuando ad affascinare nel secondo capitolo e deludendo leggermente nel terzo) allora spacco' la critica in due, forse per l'eccessiva infamazione di una cultura-quella siciliana-che gia' prima del '72 era corrosa dai pregiudizi, ma oggi non turba piu' nessuno. Tanto di cappello a Coppola che e' riuscito a descrivere in maniera fin troppo realistica una situazione "piu' vera del vero",che ormai non fa piu' notizia ma e' di scottante attualita'. Forse ad attirare cosi' tante persone nelle sale fu la descrizione del sistema patriarcale con cui Corleone senor tirava avanti la baracca ; forse l'eccessiva crudezza delle immagini, non ancora abusata a quei tempi; forse la scoperta di un mondo-quello della mafia-di cui si sentiva parlare pochissimo oltre i confini dell'Italia ; forse ancora il personaggio di Pacino, cosi' onesto e determinato in un primo tempo e poi cosi' crudo e spietato alla fine ; ma forse, piu' di tutti, la maschera tragi-comica che ci ha relagato Brando, in assoluto una delle piu' popolari, e perche' no, delle piu' amate della storia del cinema . Brando ci ha regalato il modello di mafioso fisico e spirituale per antonomasia, e non si puo' non provare simpatia e ammirazione per un uomo che pure di spietatezze ne combinava parecchie . Sono rimasti nella memoria collettiva i colloqui di don Vito coi suoi
Il Padrino
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