E' l' idea, storicamente sperimentata
, che è la libertà del cittadino a generare uguaglianza e pace ( la libertà
di ciascuno richiede un contesto di tolleranza , di legalità e di equità, mentre uguaglianza
e pace possono accompagnarsi alla schiavitù ). È l' idea secondo cui la libertà è
indivisibile, dinamica e presupposto della conoscenza. Di quella conoscenza degli esseri
viventi, delle cose, del mondo che è il motore dell'emancipazione umana.
La cultura liberale è dunque
diversità e distinzione dell' individuo , ma non separatezza e distacco. E'
riconoscimento e valorizzazione dello spazio privato, non è chiudersi in sé e drogarsi
con l'egoismo. Il liberalismo politico è favorire la convivenza che renda
massima la libera espressione della propria diversità. E dunque è proporre il sistema
istituzionale ed economico più adatto nelle varie circostanze di territorio e di tempo.
Questo sistema avrà forme e strutture varie ma anche alcune costanti. Lo stato non deve
essere assente, perché senza stato non vi sono neppure regole per la convivenza dei
diversi. E il meccanismo proposto deve puntare allo sviluppo di capacità della persona
affinché l' individuo possa disporre del senso critico, delle competenze, delle risorse e
dei diritti per battersi contro la povertà fisica e morale che ne soffocherebbe la
diversià .
In natura i diversi possono
collaborare ( ogni entità vitale è un insieme organizzato di diversità ); la diversità
liberale non è la " soggettualità " chiusa che non comunica e non interagisce,
che coesiste senza convivere con l'altrui diversità. La diversità liberale, al
contrario, si riconosce nel diverso da sé, ed è fisiologicamente incline a confrontarsi
e a compenetrarsi senza sottomettersi né omologarsi.
I liberali non
possono essere conservatori per definizione, perché la libertà è
sempre trasformazione e la diversità è cambiamento , come la vita .
I liberali, sono riformatori seppure
nel segno della diversità e non in nome dell' utopia o della massa o del socialismo
totalizzante, che antepongono il sogno alla realtà, l'uguaglianza alla libertà e
l'organizzazione al cittadino ( tanto che, da un punto di vista puramente liberale, la
vera alternativa è tra conservatori e fautori
della società aperta . I liberali nacquero
infatti intorno al 1600 in Inghilterra in opposizione ai conservatori ed
a questi sono sempre stati ideologicamente alternativi, fatto salvo l' unirsi a costoro
per combattere i regimi totalitari ).
I grandi principi liberali ,
favoriscono una democrazia di interessi diffusi , non prescrittiva , multireligiosa e
multirazziale. Per riuscirvi, il liberale non ritiene come i conservatori
che gli automatismi del mercato risolvano di per sè ogni problema , ma non ritiene
neppure , come i riformatori utopisti , che possa risolverli la politica
da sola . Il realismo rigoroso non si contrappone al senso critico costruttivo.
L'equilibrio di bilancio, non è altemativo ai progetti di emancipazione.
Il programma liberale si basa sulla convinzione che nella
società aperta , il confronto ha la massima possibilità di individuare modi e tempi per
risolvere passo a passo le sfide della libertà e i nodi della miseria fisica e morale .In
questo senso deve essere intesa l' attenzione dei liberali ai problemi dell'economia ,
dell'occupazione , delle compatibilità ambientali, di una giustizia secondo la legge , di
un distribuirsi equo delle risorse , e il loro impegno contro l' indottrinamento, contro
l' omologazione culturale , contro l'ignoranza .
Nel liberalismo di John Stuart
Mill , l'esigenza di giustizia e solidarietà , non contrasta ( anzi , forse ne
è l'altra faccia ) con l'esigenza vitale della libertà e dell'autonoma creatività .
L'autore di On Liberty
( On liberty - 1859 - si può considerare la pietra angolare del
liberalismo moderno ), individualista ed utilitarista anche in campo etico , sostenne
infatti che nel benessere individuale è incluso anche quello che deriva a ciascuno dalla
felicità degli altri .
Il liberalismo, è qualche cosa che
concerne l'economia, ma anche la politica, il diritto, le istituzioni. Il liberalismo
riguarda tutto questo, ma è prima di ogni cosa una concezione generale della vita e del
mondo che deve essere propria degli individui. Esso assume qui dei caratteri quasi
psicologici, certamente etici; rappresenta un modo di essere e di comportarsi che è
frutto di una continua lotta interiore contro il negativo e contro il disvalore.
Ecco quindi che il liberalismo ha da
attuarsi prima di tutto nel nostro interno. A questo si ricollega con perfetta
consequenzialità il problema dell'educazione, la quale, in un'ottica liberale, non può
essere che auto-educazione resa possibile da una continua ricerca della conoscenza.
L' esigenza liberale
dunque , come educazione , tolleranza , ma prima di tutto come impegno a
vincere se stessi .
" L'attivita' morale si inizia col riconoscimento
delle gioie e dei dolori altrui come gioie e dolori propri, e quindi anche come
limitazione della propria liberta' a favore delle liberta' degli altri."
E. Rossi
" Siete liberi di fare , quando avete la
possibilita' di fare "
Voltaire
( dal
dizionario filosofico alla voce : " Libertà ")
" La libertà , è
porre dei limiti al potere "
Wilhem
von Humboldt
da oxford a oxford
Aprile1947
: era tempo di disordini, povertà, carestia e paura causati dalla seconda guerra mondiale
quando i liberali provenienti da 19 Paesi si erano riuniti a Oxford. Convinti della
perenne validità dei principi liberali, avevano approvato una dichiarazione conosciuta
poi come il " Manifesto di Oxford '47 ", documento
base del Liberalismo.
Novembre 1997
: mezzo secolo dopo, a Oxford , i liberali di oltre cinquanta Paesi di cinque continenti ,
hanno votato e adottato il " Manifesto di Oxford ' 97 "
- Agenda liberale per il XXI secolo -, sulla base di un testo proposto da
Lord William Wallace della London School of Economics.
Raffrontando i due testi , ci si rende
conto di come i principi liberali classici nati dalla drammatica esperienza della storia
europea , hanno ancora una valenza universale e oggi vincente. Ma per affrontare le sfide
cui ogni generazione è confrontata , è la qualità del liberalismo che va definita , ed
è questo l'elemento che caratterizza il nuovo Manifesto che ha come sottotitolo "La
qualità della libertà nella società civile aperta".
La "qualità " del
liberalismo è chiamata in causa nel tentativo di risolvere uno dei maggiori problemi
politici del nuovo millennio : la capacità della democrazia di governare la società
complessa e globale in cui viviamo e che richiede poteri transnazionali per essere in
grado di controbilanciare forti poteri invisibili ( come la tecnocrazia ) e altri molto
visibili ( come la videocrazia ), difficilmente contenibili nelle attuali istituzioni
rappresentative.
Un' altra affermazione importante che
è stata evidenziata nel dibattito sul nuovo Manifesto, è che ogni individuo " debba
avere effettivamente la massima libertà di esprimere, coltivare e realizzare la sua
personalità, senza altri vincoli se non quelli derivanti sia dalla libertà degli altri ,
sia dall'obbligo di promuoverla, garantirla, difenderla . E che ogni sistema di convivenza
, a qualsiasi livello, debba reggersi su un complesso equilibrato di regole che assicurino
la sua governabilità - ai fini dell'interesse generale - ma nondimeno impongano una
congrua e rigorosa limitazione di tutti quelli che , nella naturale conflittualità della
vita sociale , siano o possano diventare poteri dominanti ".
Da qui nasce l' obbligo politico della
difesa della universalità della democrazia, che ha al suo centro la coscienza civica e
comunitaria del cittadino.
Ma va anche precisato che democrazia e
liberalismo non sono necessariamente la stessa cosa. Quando c'è disaffezione per la
politica il pericolo dell'arrivo dei demagoghi diviene più reale. Come ha affermato il
leader dei liberali inglesi Paddy Ashdown: " Anche l'Occidente non è indenne dal
rischio che populisti anti-politica , spesso facendosi pubblicità con enormi somme del
proprio denaro, possano andare al potere. Silvio Berlusconi in Italia , Ross Perot negli
USA , James Goldsmith in Inghilterra lo dimostrano. Può darsi che credano nella
democrazia, ma non sono e non potranno mai essere liberali ".
Come sostiene Ralf Dahrendorf infine ,
la società civile non può venire organizzata , ma deve nascere e crescere dalla base,
come società di cittadini , che antepongono il valore della libertà a tutti gli altri
valori .
da un articolo di
Beatrice Rangoni Machiavelli
(v. presidente dell'
Internazionale liberale)