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Revisione Tesi ambientaliste

Le scelte della politica sono spesso di fronte a motivazioni originate dal progresso scientifico o meglio da ciò che di esso percepisce la comunità civile.

Ecco quindi che siamo di fronte ad un PROBLEMA DI COMUNICAZIONE. 

E' da come viene risolto questo problema che, su un dato argomento, si formano le conoscenze ed opinioni individuali che condizionano le scelte politiche.

E' altresì noto a tutti però che, già a livello di comunicazione, vengono effettuate forzature volute e non, per spostare la conoscenza e le opinioni verso determinati canali e preconcetti che non hanno di per sé delle basi scientifiche. E' l'eterno dilemma del mondo ambientalista combattuto tra il "sentire romantico" della maggior parte degli adepti e le certezze scientifiche della minoranza degli studiosi.

Le tesi a fondamento scientifico (che quindi dovrebbero essere accettate da tutti da quando GALILEI affermò e chiarì al mondo il metodo)  sembrano invece possedere la strana peculiarità di SCATENARE LE CONTRAPPOSIZIONI PIU' VIOLENTE E FONDAMENTALISTE.

L'errore più banale e ripetitivo cui si va incontro in questi casi e da entrambe gli schieramenti contrapposti è quello di :

  • PORRE ALLA SCIENZA QUESITI CHE NON PUO' RISOLVERE PERCHE' NON HANNO FONDAMENTO SCIENTIFICO ( ma fanno parte della sfera delle opinioni, della fede ecc.)

  • DARE COME SCIENTIFICHE DELLE AFFERMAZIONI CHE NON NE HANNO LE BASI (non sono state ottenute con il metodo Galileiano).

Anche quando la comunicazione è corretta vi è un GAP temporale notevole tra la pubblica opinione ed il progredire della scienza che rende difficile la gestione corretta delle scelte e delle strategie più idonee. E' comunque legge naturale collaudata (Darwin) che chi si saprà adattare più velocemente avrà maggior successo.

E' quanto si spera avvenga per alcune tesi ambientaliste che hanno fatto opinione e si sono ormai radicate nell'immaginario collettivo. Consideriamone solo quattro.

Prima però mi piacerebbe ricordare un aneddoto. 

Nell'ottocento Londra conobbe un boom economico e demografico tale che i residenti con carrozze e cavalli che circolavano e che erano in continua ascesa indussero qualcuno a fare dei calcoli. 

Basandosi sul tasso di crescita del n. di carrozze degli ultimi anni egli impostò una semplice equazione: N. dei cavalli attuale : Tonnellate di stabbio rimosse = N. cavalli tra 5 anni : Tonnellate di stabbio da rimuovere

Concluse che entro 5 anni le finestre dei primi piani delle case londinesi sarebbero state sommerse dallo stabbio...

1)Gli incendi selvaggi dei boschi a metà del XX secolo erano considerati una minaccia universale. Oggi vi sono evidenze scientifiche che li fanno ritenere una forza naturale rigeneratrice del bosco tanto che il loro uso controllato serve a gestire al meglio il sottobosco stesso. L'importante è dargli il tempo e l'opportunità di ricrescere.

2)La crescita demografica (Malthus aveva torto) è in controtendenza rispetto ai catastrofismi di qualche anno fa. In ogni continente i tassi di crescita della popolazione sono in calo (in taluni casi sono in picchiata). Bisognerà che gli ambientalisti ne prendano atto. Magari per scoprire che uno dei motivi di questa frenata è il processo di inurbamento. I figli sono un vantaggio nel sistema rurale ma non in città. Si potrebbe quindi prestare maggior attenzione ai temi di qualità della vita urbana (o anche alle problematiche di invecchiamento della popolazione).

3)Le biotecnologie si stanno trsformando: si è passati dalla minaccia dei brevetti delle multinazionali (OGM della prima generazione) alle opportunità di prodotti migliori (capaci di sfamare le popolazioni) per tutti. Sono proprio queste realizzazioni delle biotecnologie che (ottenute con grandi fatiche e sforzi dall'ingegno umano) bisognerà proteggere dalla POTENZA ED INVASIVITA' delle piante naturali ben più vigorose e più infestanti.

4)Il miglior modo di usare le nuove tecnologie è che siano USATE proprio da chi le mette in discussione. Solo così esse non saranno lasciate in balia dei loro CIECHI SOSTENITORI. E' quanto sta avvenendo per la ricerca sulla GENETICA umana e per il NUCLEARE, drammaticamente riportato in auge dalla crisi petrolifera attuale. Non bisogna barricarsi con un rifiuto TROPPO SEMPLICE E SCONTATO. Rischieremmo di fare il ragionamento e l'equazione del nostro "antenato Londinese" (senza contare che esse potrebbero essere usate comunque da chi non è in grado di garantirci ciò che vogliamo).

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