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Politica ambientale


Protezione dell'ambiente in Cina
Ufficio informazioni del Consigio di Stato
della Repubblica popolare di Cina

Pechino, giugno 1996
supplemento a Beijing review, 25(1996)
traduzione di Giorgio Zucchetti

  • Introduzione
  • I. La scelta di attuare una strategia di sviluppo sostenibile
  • II. Migliorare i sistemi legale e amministrativo passo a passo
  • III. La prevenzione e il controllo dell'inquinamento industriale e il generale miglioramento dell'ambiente urbano
  • IV. Controllo territoriale e protezione ambientale rurale
  • V. Protezione dell'ambiente ecologico e biodiversita'
  • VI. Scienza e tecnologia dell'ambiente e propaganda e educazione ambientali
  • VII. Intraprendere un'azione vigorosa per promuovere la cooperazione internazionale nella protezione ambientale
  • Note conclusive

    VII. Intraprendere azione vigorosa per promuovere la cooperazione internazionale nella protezione ambientale

    La Cina sostiene costantemente che Io sviluppo economico deve essere coordinato con la protezione ambientale; la protezione dell'ambiente è un compito comune per l'umanità, ma i paesi economicamente sviluppati devono assumere una maggiore responsabilità in tale rispetto. Essa sostiene sempre che il rafforzamento della cooperazione intenzionale deve essere basato sul rispetto della sovranità nazionale, la protezione dell'ambiente e Io stimolo dello sviluppo non possono andare senza la pace e la stabilità nel mondo, e nel trattare i problemi ambientali devono essere considerati gli interessi pratici di vari paesi e gli interessi a lungo termine del mondo.

    Mentre adottava una serie di misure per risolvere i propri problemi ambientali la Cina ha partecipato, attivamente e in maniera pratica, alla cooperazione internazionale nel campo della protezione ambientale e ha compiuto sforzi costanti per promuovere la protezione ambientale mondiale come compito comune dell'umanità.

    La Cina appoggia e partecipa attivamente alle attività ambientali lanciate dalle organizzazioni delle NU. La Cina è stata membro del successivo Consiglio direttivo del programma ambientale delle NU e tra la Cina e l'UNEP e stata attuata una fruttuosa cooperazione. Nel 1979 la Cina e entrata a far parte del "Sistema di controllo ambientale mondiale" , del "Registro internazionale dei prodotti chimici potenzialmente tossici" e del "Sistema d'informazione ambientale internazionale" dell'UNEP. Nel 1987 a Lanzhou, capitale della provincia del Gansu della Cina nord-occidentale, e stato creato dall'UNEP un ufficio centrale per la ricerca e l'addestramento nel controllo internazionale della desertificazione. La Cina ha trasmesso le sue esperienze e tecniche sul controllo della desertificazione e sulla costruzione dell'agricoltura ecologica a molti paesi attraverso l'UNEP. Nel 1996 un totale di 18 tra unità e persone in Cina avevano vinto il titolo "Global 500" assegnato dall'UNEP. Tra la Cina e il Programma di sviluppo delle NU, la Banca mondiale, la Banca dello sviluppo asiatico e altre organizzazioni internazionali sono state forgiate buone relazioni di cooperazione. Attualmente e stato creato Un modo efficace di cooperazione per l'uso e la gestione dei fondi multilaterali del Protocollo di Montreal sulle sostanze che esauriscono Io strato di ozono e del Servizio ambientale mondiale cosi come dei prestiti della Banca mondiale e della Banca per Io sviluppo asiatico. Ciò ha avuto un ruolo attivo nel promuovere la prevenzione e il controllo dell'inquinamento della Cina e nel miglioramento della capacità di gestione ambientale. La Cina e membro del Comitato per Io sviluppo sostenibile delle NU creato nel 1993 e ha svolto un ruolo costruttivo in questo foro politico a alto livello sull'ambiente e Io sviluppo universali. La Cina ha mantenuto uno stretto rapporto di cooperazione con la Commissione economica e sociale per l'Asia e il Pacifico delle NU e altre organizzazioni interessate e ha dato contributi alle cause ambientali e allo sviluppo delle regioni dell'Asia e del Pacifico partecipando alla cooperazione ambientale dell'Asia Nordorientale, al Piano di azione del Pacifico nord-occidentale e all'Unità di coordinamento regionale del Piano di azione dei mari dell'Asia orientale. La Cina ha attivamente sviluppato la cooperazione bilaterale nel campo della protezione ambientale. Durante i trascorsi dieci e piu’ anni la Cina ha consecutivamente sottoscritto accordi e memorandum d'intesa bilaterali sulla cooperazione per la protezione ambientale con gli Stati Uniti, la Repubblica popolare democratica di Corea, il Canada, l’lndia, la Repubblica di Corea, il Giappone, la Mongolia, la Russia, la Germania, l'Australia, l'Ucraina, la Finlandia, la Norvegia, la Danimarca e l'Olanda. Sono stati attuati scambi e cooperazione sulla pianificazione e gestione ambientale, problemi ambientali universali, controllo e prevenzione dell'inquinamento, protezione delle foreste e degli animali e piante selvatici, ambiente marino, cambiamento del clima, inquinamento dell'aria, pioggia acida, sistemazione delle acque di scolo e in tutti questi campi sono state compiute importanti realizzazioni. La Cina ha anche partecipato all'Apprendimento e osservazione universale per beneficiare l'ambiente, come proposto dagli Stati Uniti.

    AI fine di promuovere ulteriormente la cooperazione internazionale nel campo dell'ambiente e dello sviluppo, la Cina ha creato , nell'aprile 1992, il Consiglio cinese per la cooperazione internazionale sull'ambiente e Io sviluppo composto di oltre 40 specialisti di primo piano e noti personaggi pubblici cinesi e di altri paesi, responsabili di sottoporre proposte e opinioni consultive al governo cinese. Il Consiglio ha avanzato preziose proposte concrete sull'energia e sull'ambiente, sulla protezione della biodiversità, sull'agricoltura ecologica, sulla contabilità delle risorse e il sistema dei prezzi, sulla partecipazione pubblica e sull'applicazione delle leggi e regolamenti sull'ambiente, che hanno suscitato l'attenzione e la risposta del governo cinese.

    La Cina ha preso parte attiva ai preparativi e attivamente partecipato alla Conferenza delle NU sull'ambiente e Io sviluppo. Essa ha compiuto grandi sforzi per una agevole convocazione della Conferenza. La Cina ha partecipato a tutte le riunioni preparatorie della Conferenza e ha svolto un ruolo costruttivo nelle discussioni e nei negoziati concernenti le convenzioni internazionali sull'ambiente. Nel giugno 1991 la Conferenza ministeriale dei paesi in via di sviluppo sull'ambiente e Io sviluppo, proposta dalla Cina e tenutasi a Pechino, ha visto la partecipazione di 41 paesi in via di sviluppo e la Dichiarazione di Pechino da essa pubblicata ha stabilito la posizione di principio dei paesi in via di sviluppo sull'ambiente e Io sviluppo, portando contributi sostanziali alla preparazione della Conferenza delle NU. In linea con le richieste della prima riunione del Comitato preparatorio della Conferenza delle NU sull'ambiente e Io sviluppo, la Cina ha redatto il Rapporto sull'ambiente e lo sviluppo della Repubblica popolare cinese, che dava un'esposizione generale sulla situazione attuale dell'ambiente e dello sviluppo della Cina, avanzava misure strategiche per Io sviluppo coordinato dell'ambiente e dell'economia della Cina e definiva la posizione di principio della Cina sui problemi dell'ambiente universale, tutte cose che hanno ricevuto i commenti favorevoli della comunità internazionale. Nel giugno 1992, Song Jian, consigliere di Stato e direttore della Commissione per la protezione ambientale del Consiglio di Stato, ha guidato una delegazione del governo cinese alla Conferenza delle NU sull'ambiente e Io sviluppo. Il premier della Cina Li Peng era presente alla riunione al vertice della Conferenza e ha pronunciato un importante discorso proponendo il rafforzamento della cooperazione internazionale nel campo dell'ambiente e dello sviluppo, ottenendo positivi commenti della comunità internazionale. In nome del governo cinese, Li Peng è stato tra i primi a sottoscrivere lo Schema di convenzione delle Nazioni Unite sul cambiamento di clima e la Convenzione sulla diversità biologica, esercitando un'influenza positiva sulla riunione.

    Dal 1979 la Cina ha sottoscritto una serie di convenzioni e accordi internazionali sull'ambiente, compresi la Convenzione sul commercio internazionale delle specie in pericolo di fauna e flora selvatiche, la Convenzione internazionale per il regolamento della caccia alle balene, la Convenzione di Vienna per la protezione dello strato di ozono, la Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti oltre confine di rifiuti a rischio e loro sistemazione, il Protocollo di Montreal sulle sostanze che distruggono Io strato di ozono (versione riveduta), Schema di convenzione sul cambiamento di clima, Convenzione sulla diversità biologica, Convenzione sul combattere la desertificazione, Convenzione sugli acquitrini di importanza internazionale specialmente habitat di uccelli acquatici e la Convenzione di Londra del 1972.

    La Cina ha sempre coscienziosamente realizzato le sue responsabilità per le convenzioni e gli accordi internazionali sull'ambiente che ha sottoscritto, approvato o ai quali ha aderito. Sotto la guida dell'Agenda 21 della Cina, al fine d'impegnarsi coscienziosamente nei doveri contratti la Cina ha elaborato alcuni documenti importanti e programmi o piani d'azione statali, compresa l'Agenda del 21a secolo sulla protezione ambientale, il Piano d'azione per la conservazione della biodiversità, il Piano d'azione per la silvicoltura nell'Agenda del 21. secolo e nell'Agenda marina del 21a secolo. Il governo cinese ha approvato il Piano di Stato per eliminare gradualmente le sostanze che distruggono Io strato di ozono, che propone un piano e uno schema di politica per eliminare materiali controllati e misure per controllare o proibire la produzione e l'uso estensivo di sostanze che distruggono Io strato di ozono. Nel luglio 1994, con l'appoggio del programma di sviluppo delle NU, il governo cinese ha tenuto con successo a Pechino la Conferenza-tavola rotonda internazionale ad alto livello sull'Agenda 21 che ha contribuito alla promozione dello sviluppo sostenibile della nazione. Per fornire basi legali per prevenire l'inquinamento ambientale mediante l'importazione di rifiuti, nel novembre 1995 la Cina ha pubblicato l'Annuncio di emergenza sul controllo rigoroso del movimento transconfine di rifiuti in Cina, e nel marzo del 1996 ha pubblicato i regolamenti provvisori sulla protezione ambientale e la gestione dell'importazione di rifiuti.


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