cfr. Esodo 19 20; Deuteronomio 5
La grande teofania del Sinai
cfr. Esodo 32; Deuteronomio 9 10
IL vitello d'oro: Mosè mediatore del perdono
Riprendiamo la nostra lettura di testi biblici, che ci aiutino a capire quale può essere il discorso della spiritualità biblica in particolare: che tipo di esperienza di Dio è quella di cui parla l'Antico Testamento . Lo abbiamo visto attraverso le figure dei patriarchi: Abramo, Giacobbe, ... Adesso, passiamo ad una figura centrale nell'Antico Testamento, che è la figura di Mosè: centrale, perché rappresenta l'elemento tipico di mediazione tra Dio e il popolo. Si tratta di un discorso sull'esperienza di Dio, che non è solo l'esperienza di Dio che Mosè come Abramo e Giacobbe hanno fatto ma l'esperienza di Dio che il popolo di Israele può fare attraverso l'esperienza di Dio che fa Mosè. Mosè, mediatore della parola di Dio, mediatore dell'alleanza, mediatore dell'esigenza della legge e infine- mediatore del perdono per la trasgressione alla legge.
La mediazione
La mediazione parte dall'iniziativa di Dio che fa l'alleanza con il popolo, fino al compimento della salvezza di cui quest'iniziativa è portatrice (il perdono del peccato).
Per vedere e delineare questa figura per motivi di tempo dovremo cercare di delinearla a grande linee percorriamo due testi che sono particolarmente significativi per la nostra ricerca. Il primo testo è quello della stipulazione dell'alleanza: Mosè, chiamato sul monte lì dove Dio si manifesta / la grande teofania del Sinai è mediatore tra Dio e il popolo: Esodo, 19 20 (cfr. anche Deuteronomio, 5). La teofania del Sinai e il dono della legge e la mediazione di Mosè. Il secondo testo: la mediazione del perdono: il racconto del vitello d'oro. Appena la legge viene data, il popolo la trasgredisce (lì, dove la legge è stata data). L'episodio del vitello d'oro con la mediazione di perdono di Mosè che arriva fino alla distruzione del peccato: Esodo, 32 (cfr. Deuteronomio, 9 e l'inizio del capitolo 10).
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