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DIMMU
BORGIR: "SPIRITUAL BLACK DIMENSIONS"
(nuclear blast distribuito da audioglobe)
Insieme ai Cradle of Filth i Dimmu Borgir sono uno dei gruppi
più attaccati e criticati dai fan del Black-Metal old style. Accusati
di aver abbandonato quell' attitudine brutale e malvagia che deve contraddistinguere
i musicisti black, insultati quotidianamente dalle altre bands, questi
ragazzi hanno inventato un nuovo modo di suonare una musica che col tempo
sarebbe diventata forzatamente ripetitiva (e non sono il solo a pensare
questo! ^__^).
Unendo riff di thrash e tastiere a volonta' alle partiture classiche
alle partiture classiche, hanno creato un genere tutto loro, per il quale
la semplice definizione "black-metal melodico" non basta più, essendo
il loro stile a cavallo tra i diversi generi.
Ecco quindi l'affacciarsi sul mercato del loro album per la Nuclear
Blast. Dopo "Enthrone Darkness Triunphant", un piccolo gioiello che tutti
i metallers dovrebbe avere, ed un mini cd di lunga durata piuttosto deludente
(voluto, a quanto pare, solo dalla casa discografica, per spillare un po'
di soldi ai fan), arriva "Spiritual Black Dimension", un ottimo lavoro
indirizzato stavolta su sonorita' più cupe e gotiche.
In questo nuovo capitolo troviamo due elementi nuovi: una seconda chitarra
nella persona di Astennu e Mustis che rimpiazza in modo piu' che egregio
il precedente tastierista. Per il resto la formula e' rimasta invariata:
Nagash al basso, Shagrath alla voce, e all'altra chitarra Silenoz.
L'album e' stato registrato come il precedente agli Abyss studios;
il sestetto norvegese si e' avvalso quindi anche questa volta della produzione
di Peter Tagtgtren, che ha mixato i suoni alla stessa maniera di "Enthrone...".
I due album suonano all'udito sostanzialmente alla stessa maniera, cioe'
bene.
L'opener "Reptile" e' uno dei pezzi migliori, ma in un disco cosi',
dove i livelli del materiale proposto sono costantemente alti, e' difficile
definire quali sono i brani piu' riusciti.
Si inizia con un tappeto di chitarre e tastiere che precipitano l'ascoltatore
nel pieno dei profondi gironi infernali. Il suono e' piu' ricco che in
passato, e le keyboards strabordanti, caratteristica queta proprio di tutto
il cd.
Con "The Promised future aeons" si vanno a toccare atmosfere puramente
gotiche per poi trasportare chi ascolta in lande desolate, dimenticate
da dio. E qui troviamo anche un assolo abbastanza preciso e ben strutturato,
per quanto breve.
Nel brano"The insinght and the Catharsis" compare anche alla fine una
parte interamente cantata da una voce pulita che segue una melodia arabegiante,
ma non voglio rovinarvi il piacere di scoprire la particolarità
degli altri pezzi ... visto che questo è un acquisto obbligato.
Un ultimo cenno lo riservo all' artwork ,che è quanto di meglio
abbia visto negli ultimi tempi in ambito black, al posto delle solite scene
truculente e dei crocifissi capovolti troviamo un immagine elegantemente
blasfema: un bellissimo angelo dalle ali in fiamme, bendato, legato ed
incatenato, mentre all' interno del booklet troviamo delle foto dei componenti
della bandbelle e grandi.
La fredda Norvegia madre di importanti oscure formazioni ha partorito
un altro figlio.
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