La
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Marlene
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Europei, tante polemiche
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Europa, l'Italia avanza
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Fallimento azzurro in Davis
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Libri:
70 anni del giallo Mondadori
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VIA
IL CAMPIONE, RESTA LA STELLA:
Una
sistemata agli occhiali, si fissano le racchette alla neve e "tre, due,
uno...", il cancelletto di partenza si apre.
Cosi', nel solito modo, comincia la gara di Deborah Compagnoni,
che con la sua innata classe fa sembrare lo slalom la cosa piu' facile
del mondo.
Il suo modo di sciare e' il solito, leggero, ma ugualmente deciso
e aggressivo.
Ma in questa gara, dai suoi movimenti scaturisce una strana sensazione;
solo qualche giorno dopo avremmo capito che in quell'ultima discesa c'era
tutta la tristezza dell'addio.
Il pubblico, ignaro, continua ad incitarla, non capendo, che
sotto i grandi occhialoni,
Deborah stava ripercorrendo tutta la sua carriera, tutte le vittorie che
ci hanno riempito di entusiasmo e le sconfitte, che lasciano sempre l'amaro
in bocca.
Ma quando si parla di un campione vero come la Compagnoni, che
si vinca o si perda poco importa; l'emozione che suscita scartando quelle
porte va oltre il trionfo o la disfatta: e' arte allo stato puro.
Tutti avevamo capito che Deborah quest'anno era un po' fuori
forma, ma quando si avvicina al cancelletto di partenza le sue avversarie
tremano, perche' sanno che ad un talento come il suo non serve la condizione
fisica per inventare traiettorie impossibili ai "comuni mortali".
E mentre scende tutti sono col fiato sospeso, incantati dai suoi movimenti
perfetti; le ultime porte, il colpo di reni, e la testa, accompagnata dal
movimento della neve, si alza, a guardare per l'ultima volta il tabellone
elettronico; poi un
grande sospiro, pieno di un velato rammarico per la consapevolezza di dover
abbandonare questo sport che le ha dato la vita e questo pubblico che continua
ad acclamarla in ogni caso.
Il solito movimento con le racchette: "clack, clack" e gli sci
vengono sganciati per non essere piu' indossati.
Sembrava una cosa cosi' lontana il suo ritiro ed invece eccolo
qui, inaspettato.
Ma dire che una stella nel firmamento dello sport si e' spenta e' sbagliato!
Le sue imprese continueranno a brillare nella nostra mente e nel nostro
cuore anche a distanza di anni ci susciteranno le stesse emozioni.
Grazie Deborah.
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