Pathway Journal - Index Cinema
Luglio 1999SommarioAnno 1  - Numero 4

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IL SIGNOR 15 PALLE: MAI TITOLO FU PIU' LOQUACE!! 

CoverErano quattro anni che Francesco Nuti non si faceva ne' vedere ne' sentire. 
Ne e' passata di acqua sotto i ponti del cinema italiano in questi quattro anni, e dunque non era difficile che lo spettatore- quello stesso spettatore che il decennio precedente lo aveva portato alla ribalta nazionale- se lo dimenticasse. O per meglio dire, lo riponesse in un cassetto . Quello stesso cassetto dove vengono riposti molti divi del mondo discografico quando prendono dei lunghi periodi di meditazione, e quando e' terminato l'ascetismo il pubblico ricomincia ad acclamarli, a mostrare nuovamente quell'affetto represso nel lungo periodo d'attesa . 
Con questo eterno ragazzo pratese e' accaduta la medesima cosa . A un certo momento i media hanno riportato all'attenzione dell'opinione pubblica il nome di un vecchio amico : probabilmente avra' riflettuto un po' lo spettatore medio, ma poi ha capito di avere a che fare nuovamente con quel simpatico ragazzaccio, che negli anni '80 ha presentato l'altra faccia della toscanita' : timida e sognatrice, ironica ma con un pizzico (o forse piu' di un pizzico) di melanconia allegata in superficie, disincantata ma non apatica, rassegnata ma non anemica. 
Eccocelo di nuovo li', come lo avevamo lasciato quattro anni fa: pimpante, giovanile, ma sopratutto-e questo penso sia cio' che ha fatto maggiormente piacere ai suoi fan-ancora una volta cultore del biliardo, ancora una volta campione di biliardo. 
Lo avevamo gia' visto alle prese con questa nobile arte tanti anni fa, in due film di grande successo commerciale : Io, Chiara e lo scuro (presentato a Cannes nella categoria "film di riguardo") e Casablanca Casablanca, il suo debutto alla regia. 
Questo nuovo film, che completa una ideale (e forse venuta cosi', per caso) "trilogia del biliardo", presenta ancora una volta l'argomento sentimentale, che e' complementare all'argomento biliardo, anche se sembra che apparentemente primeggi. Ma forse per il cineasta Nuti biliardo e amore sono le colonne portanti di un'unica filosofia di vita, per cui debbono andare sempre, inevitabilmente a braccetto. 
La trama e' molto semplice, scheletrica, vacua. Dopo quattro anni il "suo"pubblico si aspettava decisamente qualcosa di piu' in tutti i sensi: piu' innovativo, piu' trasgressivo, piu' popolare, affondando magari nelle radici pratesi di Madonna, che silenzio c'e' stasera (1982, suo primo film da protagonista). 
Lo spettatore si ritrova di fronte ad un Nuti con una mente fertile, che ha creato un buon spunto ma l'ha sviluppato mediocremente. 
Dunque, spunto iniziale ottimo, ma carenza di idee vergognosamente evidente nella sceneggiatura. 
Un campione di biliardo che deve far credere alla madre di aver incontrato una santa donna, credente, praticante, e l'incontro (in un cimitero) con una prostituta ben piazzata economicamente doveva dare degli esiti assai meno deludenti. Si vede proprio che questo film e' nato apposta per far rimettere a posto economicamente Nuti, e per far questo bisognava assolutamente creare una sceneggiatura che accontentasse il palato del popolino. 
Speriamo che nel futuro un beniamino come lui non debba ricorrere solo 
alla bella e prospera Ferilli e a qualche buon colpo di biliardo per fare un film, perche' una personalita' promettente come la sua, se la fortuna non gli avesse girato le spalle, a quest'ora forse avrebbe gia' fatto il film della sua vita . Che non e' questa baggianata plateale. 

CAST TECNICO ARTISTICO 

Regia: Francesco Nuti 
Sceneggiatura: Francesco Nuti, Mario Rellini, Malù Di Lonardo 
Fotografia: Danilo Desideri 
Scenografia: Enrico Serafini 
Musica: Giovanni Nuti 
Prodotto da: Bruno Altissimi e Claudio Saraceni 
Durata: 100' 
(ITALIA, 1998) 
Distribuzione cinematografica: MEDUSA 

PERSONAGGI E INTERPRETI 

Francesco: Francesco Nuti 
Sissi: Sabrina Ferilli 
Maestro: Novello Novelli 
Giampiero: Antonio Petrocelli 
Giulia: Giulia Weber 
Papà di Francesco: Alberto Gimignani 
 

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