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Luglio 1999SommarioAnno 1  - Numero 4

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VENTO NON FERMARTI.... 

Il figlio del vento al traguardoNove medaglie d'oro alle Olimpiadi, quattro titoli olimpici vinti nella stessa edizione dei Giochi, Carl Lewis in un'intervista al tabloid inglese "The Sun" ha rivelato il suo segreto, un segreto che mai avremmo pensato di udire, il figlio del vento rischia di finire sulla sedia a rotelle nel giro di poco tempo a causa di un'artrite deformante che non lo fa più camminare..... 
Nessun campione nella storia dell'atletica ha vinto tanto come Carl Lewis 
Nel 1983 ai Mondiali di Helsinki a soli 22 anni vince tre titoli 100 metri, salto in lungo, 4X100 staffetta. 
Nel 1984 alle Olimpiadi di Los Angeles vinse quattro medaglie d'oro: 100 metri, 200 metri, salto in lungo, 4X100 staffetta. 
Nel 1987 ai Mondiali di Roma conquista due titoli: salto in lungo e 4X100 staffetta. 
Nel 1988 alle Olimpiadi di Seul ottiene una medaglia d'oro nel salto in lungo e oro anche nei 100 metri dopo la squalifica di Ben Johnson per doping. 
Nel 1991 ai Mondiali di Tokio, ancora due ori: 100 metri e 4X100 staffetta. 
Nel 1992 alle Olimpiadi di Barcellona vince due medaglie d'oro: salto in lungo e 4X100 staffetta. 
Infine nel 1996 alle Olimpiadi di Atlanta, è oro nel salto in lungo. 
Insomma una carriera tutta d'oro....... Ma nonostante le sue strepitose prestazione le polemiche su questo singolare personaggio non sono mai mancate, poichè Carl Lewis è sempre stato in competizione con un'altro grande atleta Ben Johnson. I loro duelli hanno infiammato tre anni di storia dell'atletica moderna. Il balbuziente figlio di Giamaica, naturalizzato canadese, gonfiato di forza innaturale, a poco a poco ha incrinato la sicurezza di Carl, che ogni volta gli ha urlato in faccia il suo disprezzo. 
Il pubblico però aveva preso in simpatia Ben, perché non gradiva l'arroganza effervescente di Lewis, reduce da esperienze poco positive come cantante e attore. A Roma nel 1987 il primo scontro da leggenda. Johnson infilzò Lewis, schizzando come una pantera dai blocchi di partenza e costringendolo a un'affannosa quanto inutile rincorsa: tempo finale 9"86, nuovo primato mondiale. Subito dopo quella delusione, Carl cominciò a insinuare con più insistenza che il suo rivale era saturo di anabolizzanti. Non aveva prove ma l'anti-doping gli ha dato ragione dopo la finale olimpica di Seul: il giorno seguente alla vittoria l'analisi delle urine precipitò Johnson nell'inferno della vergogna... 
Non è mai stato un personaggio simpatico ma viene considerato da chiunque il Carl Lewispiù veloce corridore del mondo negli anni ottanta. Si potrà sentir parlar male della sua persona, ma non si può discutere la sua classe. 
Di lui hanno detto : Calvin Smith, ex primatista mondiale dei 100 metri: «A Lewis invidio le lunghe gambe da purosangue. Con quelle due leve Carl può permettersi di tutto. E' grandissimo, peccato sia capitato proprio nel mio periodo». 
Larry Myricks, medaglia d'argento nel salto in lungo ai mondiali del 1983: «Non si può certo dire che Carl non sia grande. Non posso neanche nascondere che mi sia sempre stato antipatico. Sì, Lewis è un campione eccezionale, ma non può mai essere un amico». 
Adesso i terrificanti dolori alla schiena gli impediscono, a solo 37 anni e dopo 18 anni di carriera olimpionica, di alzarsi da una sedia e muovere le gambe per fare una passeggiatina. 
Il quinto uomo più veloce nella storia mondiale con un tempo di 19.75 stabilito a Indianapolis il 19 Luglio del 1983 rischia di essere fermato. 
Sarebbe come fermare il vento....... 
 

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