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PANTANI: GRINTA, SUDORE E...........SFORTUNA... 

Era sabato 5 Giugno 1999, giorno della penultima tappa dell'82° giro d'Italia, Marco Pantani in maglia rosa, prima della squalificaMadonna di Campiglio-Aprica, era il giorno della consacrazione di Marco Pantani, è stato il giorno della grande delusione e dello scandalo del ciclismo..... 
Il Pirata viene sospeso per quindici giorni dalle competizioni perchè il suo ematocrito è risultato superiore al 50%....e tutti a domandarsi ma sarà vero? Certo che è vero dice uno, i ciclisti sono tutti dopati.....a me piange il cuore a pensare a come Marco può aver reagito alla notizia della sua "dopatura" ........qualcuno ha detto che ha tirato un pugno su un vetro...Si, il ciclista che apparentemente sembra sempre triste, vincente o perdente, prova delle calde emozioni  per una vittoria che è sua e che adesso vogliono togliergli per una questione di numeri.......una vittoria che si è costruito nonostante la sfortuna.... (una catena che cede....tanti incidenti...) con grinta e molto sudore... 
E i medici ci vengono a dire che il suo sangue è troppo denso e che questo "potrebbe" essere indice di assunzione di eritropoietina (EPO).... e che il pirata dovrà fare le controanalisi tra quindici giorni e se risulterà tutto a posto la sua "fedina" rimarrà pulita ma il suo cuore sarà infranto per un giro scippato da un medico che non si è nemmeno preoccupato di sottoporlo ai necessari accertamenti e ad una controprova di sicurezza, e sulla sua immagine fluttuerà quell'alone di incertezza che mai ha contraddistinto questo campione di Cesenatico.... 
Io vorrei fare chiarezza sulla situazione, ma sembra impossibile...le opinioni dei medici sono discordanti circa l'affidabilità dell'analisi basata sul solo ematocrito. 
Pantani e JalabertAd esempio il il professor Carlo Franzini, docente di analisi di laboratorio all' Universita' Statale di Milano e presidente della Societa' italiana di biochimica clinica e di medicina molecolare ha dichiarato che ''Pantani e' stato appiedato con severita' eccessiva non suffragata da un dato clinico probante. Un ematocrito al 52% non prova che il ciclista abbia preso eritropoietina, perche' troppe persone, sportive e non, hanno valori naturali di ematocrito superiori al 50%. Non e' affatto vero che con l' ematocrito al 52% si e' malati o drogati. 
Ci sono anzi moltissime ricerche scientifiche in tutto il mondo che dimostrano l'esatto contrario''. 
Inoltre i professori Renzo Galanello, docente di ematologia all'universita' di Cagliari, e Andrea Mosca, docente di biochimica clinica all' universita' di Milano, hanno dichiarato che ci sono strumenti assai efficaci per provare in maniera chiara eventuali abusi di Epo, come la differenza di valori tra le  varie componenti cellulari del sangue e i test biochimici sulle urine. 
E allora mi domando come mai questa contrapposizione tra ematocrito e test sulle urine non sia stato fatto....forse quest'epo era impossibile da trovare, perchè effettivamente non presente...forse che Pantani fosse squalificato avvantaggiava qualcuno....chi lo sà... 
Resta il fatto che l'indice dell' ematocrito ha forte variabilità, indipendentemente dall'uso di sostanze dopanti e che non ci sono prove che un ciclista con un ematocrito alto sia dopato. 
Anche il professor Giovanni Tredici, docente di anatomia alla Facoltà di medicina di Milano, nonché medico del Giro d'Italia ha dichiarato: "L'ematocrito alto non prova l'uso di EPO. Il range maschile, riportato nei testi di medicina, arriva fino a 52, valore che segna l'ingresso in una condizione di policitemia. Il test introdotto dalla UCI, in effetti, non vuole rilevare l'uso di qualcosa di illecito, ma impedire a una persona che ha un ematocrito elevato di correre per otto ore sotto il sole, con un rischio crescente di trombosi e di embolia". 
Mentre il dottor Laird dubita dell'affidabilità del test dell'ematocrito poichè dal momento che se ad un atleta scaltro, sotto EPO, fosse ritrovato un valore di ematocrito superiore al limite, questi potrebbe attribuirlo ad un recente allenamento in quota od ad una recente disidratazione (ad esempio da diarrea), chiamerebbe subito il suo legale, chiederebbe una controanalisi, riposerebbe Il Pirata in fugatracannando bibite sportive ed in breve tempo diluirebbe il suo ematocrito quel tanto necessario per superare il test. Nel caso in cui quell'atleta sia stato monitorato per un anno intero ed il suo valore "normle" sia risultato tra 43 e 47, allora un valore di 52-53 prima di una gara é veramente sospetto per EPO, ma se lui é abbastanza furbo da fermarsi e chiedere un altro test, a quel punto sarebbe difficile portarlo in giudizio." 
Quando l' Unione Ciclistica Internazionale (UCI) decise nel gennaio 1997 di introdurre il test dell'ematocrito per rivelare l'uso di EPO, fissando come limite discriminante il valore del 50%. ci fu un'accesa protesta da parte di molti esperti che ritenevano questo valore troppo basso e tale da portare a falsi risultati. 
Ora io credo che anche ammettendo che il test sull'ematocrito sia una prova idonea all'esclusione di uno sportivo dalle competizioni, mi chiedo come mai l'UCI non abbia prelevato contemporaneamente due provette di sangue a Pantani onde evitare reclami. Cioè Pantani potrebbe fare ricorso dicendo che quello non è il suo sangue e non avendo una controprova come si fa per stabilire chi ha ragione? 
Se l'UCI avesse prelevato due provette che avessero dato il medesimo risultato non ci sarebbero state tutte queste polemiche. 
Inoltre ci sono molte altre cose che non tornano...Si è capito che l'ematocrito da solo non dimostra niente, ma in contrapposizione con l'emoglobina può indicare l'uso di EPO. 
Dunque l'emoglobina deve essere 1/3 del valore dell'ematocrito, se è troppo alta significa che hai preso qualche sostanza dopante, infatti è l'emoglobina che ti fa andare veloce non l'ematocrito. 
Marco Pantani ha riportato una serie di risultati sorprendenti : 
Venerdì 4/6 EMOGLOBINA 16, EMATOCRITO 48 (nella norma) 
Sabato 5/6 (mattina) EMOGLOBINA 16, EMATOCRITO 52 (mistero) 
Sabato 5/6 (dopo tre ore) EMOGLOBINA 16, EMATOCRITO 48 (nella norma). 
Io sono sempre qui a domandarmi come mai questi rapporti non siano stati presi in considerazione. 
Nella conferenza stampa proclamata dopo pochi giorni dall'avvenuta sospensione il Pirata ha dichiarato: " Nel nostro ambiente c'è poca professionalità. Tirare giù dal letto un atleta e controllarlo in quel modo (un corridore ha solo sette minuti per fare l'analisi dopo la sveglia) sembra un agguato" 
Io credo effettivamente che quei medici siano poco professionali non solo per quanto è successo a Pantani, ma per quanto è accaduto ad un ciclista che pochi conoscono, Loda, il quale ai controlli ad Agrigento è stato sospeso perchè aveva l'ematocrito a 50.2%. Questo corridore ben sapendo di non essere dopato è andato a farsi fare le controanalisi a Losanna in un'ospedale accreditato dall'UCI, e si è sentito rispondere che gli dispiaceva molto ma che i medici ad Agrigento si erano sbagliati e che lui aveva un ematocrito alto di natura..... 
Resta il fatto che non ha potuto partecipare al giro d'Italia.... 
Inoltre Marco ha dichiarato che c'è bisogno di regole certe e non di lotta per le poltrone... 
Francamente questa dichiarazione mi ha lasciata per un attimo interdetta poi mi è venuto in mente che la dura presa di posizione contro il doping da parte dell’Uci, la federazione ciclistica internazionale, attraverso analisi longitudinali per i corridori durante l’arco della stagione, una carta sanitaria (una sorta di "diario di bordo" del ciclista) continuamente aggiornata, un  calendario rivisitato e punteggi modificati era stata presa dagli stessi dirigenti (dell’Uci) che fino a ieri avevano ignorato il problema doping, mettendo la testa sotto la sabbia. 
Per il molto onorevole Hein Verbruggen, presidente della federazione internazionale, a fine dicembre ’96 il problema Epo semplicemente non esisteva (esistevano già, purtroppo, anche i morti per questo famigerato ormone). Poi, a gennaio ’97, sulla spinta dei corridori, ha dovuto introdurre i controlli sull’ematocrito. Ed è lo stesso personaggio che a luglio, in coda al terribile scandalo del Tour, diceva allargando le braccia "Non siamo in grado di individuare l’Epo", dimenticando di aver finanziato per anni ricercatori e strutture che periodicamente ci dicevano pieni di fiducia che "ormai era solo questione di giorni, di settimane al massimo" per arrivare ai nuovi efficacissimi test. Né serve guardare all’orto del vicino, agli altri sport che ancora non introducono neppure i blandi controlli sull’ematocrito. Perché adesso siamo già oltre l’Epo con prodotti terrificanti pubblicizzati perfino su Internet. 
Sono gli stessi dirigenti che per citare solo l’ultimo esempio non si sono peritati di svalutare perfino una manifestazione come il campionato del mondo, trasferito a ottobre nel disinteresse di tutti grandi campioni, in nome dei contratti tv e dei soldi da incassare. E adesso ci dicono che vogliono gestire la lotta al doping come se il lupo si fosse improvvisamente trasformato in agnello. È credibile? Non sarà  ancora una volta una pura questione di potere? Pensate solo un attimo alla "quantità" di potere che passa nelle mani di chi gestisce commissioni e controlli. In assenza di organismi staccati ed indipendenti dallo sport (come in Francia) la lotta al doping può diventare grande strumento di ricatto e organizzazione del consenso. O sei con me e magari in nome dello spettacolo  sono disposto a chiudere un occhio, oppure ti tormento con i controlli finché non soccombi. Tutto ciò è già successo. 
Una cosa è certa: non si esce dal circolo vizioso se gli interessi dei controllati coincidono con quelli dei controllori. È la prima regola per poter parlare di serio controllo e di "ciclismo più sicuro e pulito" rispetto al passato. 
Il Pirata Marco Pantani non ha bisogno di epo per vincere ma solo di montagne e salite. 
E' sempre stato un'incredibile scalatore fin dalle categorie minori. 
L'ultima immagine che mi viene in mente è quando Marco durante il giro del 1994 fece le scarpe ad un certo Miguel Indurain sulla lunga salita del Mortirolo..... 
Questo ricordo unito all'espressione stremata di Marco che arriva al traguardo dopo una tappa in salita mi basta per essere tranquilla e pensare a come il pirata vince..... 
Con grinta, sudore e......nonostante la sfortuna il ciclista triste scoffigge tutti, perciò ti prego PIRATA CONTINUA A PEDALARE......LUNGO STRADE INFINITE. 
 

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