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  di Anna
Separazione legale

Normalmente la lesbica che si separa soffre di un doppio, a volte triplo senso di colpa: non solo lascia il marito, non solo si sente una madre "diversa e/o inadeguata", ma a volte, tradisce il suo compagno e, come se non bastasse, con una donna.

I furbi mariti, quando lo scoprono fanno di tutto per rafforzare tale disagio nutrendolo con sottili (neanche tanto) minacce di allontanamento dei figli e pubblico disonore (ovviamente non esiste alcun reato!). Tutto ciò al bieco fine di vendicarsi o, peggio, evitare di concedere diritti, soprattutto patrimoniali, che sono propri del coniuge più debole.

State tranquille! Normalmente i mariti sono troppo orgogliosi per denunciare il "tradimento di genere " ai giudici, si sentono sminuiti nella loro virilità, temono, loro sì , il dileggio dei parenti e, di conseguenza, raramente mettono in pratica le minacce.

Certo è che se si addiviene ad una separazione giudiziale (una vera e propria causa che si radica quando le parti non riescono a trovare un accordo consensuale) ognuno sparerà le sue cartucce. Il fatto di essere omosessuale, sia ben chiaro, non è motivo di addebito né, tantomeno, di mancato accoglimento della richiesta di affidamento esclusivo dei figli.

E' quindi importante che la vostra avvocata (evitate gli avvocati maschi, conosco i loro commenti in merito...) vi supporti anche psicologicamente perché, tenendo a bada paure e i sensi di colpa, possiate esercitare serenamente i diritti vostri e dei vostri figli.

Se negli anni scorsi era previsto, a Bologna, da solo qualche mese, il Tribunale non accetta più separazioni consensuali senza il patrocinio di un legale. Contrariamente a quanto creduto dalla maggioranza delle persone, che individua negli avvocati squali senza scrupoli da evitare come la peste, tale patrocinio obbligatorio è un vantaggio per le donne; ricordate che la separazione non è un'autocertificazione! E' bene farsi spiegare da una persona competente i propri diritti . La parcella della vostra avvocata sarà, spesse volte, ampiamente "rimborsata" dagli assegni per il mantenimento che vi verranno erogati negli anni futuri. Credetemi, non lo dico "pro domo mea" ma per esperienza diretta di donne che, a volte ricattate dal marito, hanno sottoscritto in tutta fretta accordi che le hanno letteralmente rovinate. Non fidatevi nemmeno del marito che vi propone il proprio avvocato con il ricatto "se vieni da lui lo pago io". Ricordate che è sempre il "SUO" avvocato, non farà i vostri interessi.