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Presentazione

 

1 L’ambiente geografico e storico

Breve cenno storico: il 1800
Al centro di una struttura feudale
La situazione italiana

A cavallo del secolo

 

2 Risalire alle origini

La dinastia dei Tolo
Ricerca Araldica

Don Monserrato Tolo
Riferimenti storici

 

3 La Famiglia Calamida

Alberto CALAMIDA
Raffaele CALAMIDA

Salvatore CALAMIDA

Efisia CALAMIDA

Oliena 31 Gennaio 1898

Discendenza Alberto CALAMIDA

 

4 La Famiglia Fel e

La Famiglia Fele

Francesco Fele

Discendenza Francesco FELE

 

5 Le poesie di Francesco

Le poesie

TRIPOLI

 

6 Idee Sparse

Dal Diario

30 Settembre 1923

4 Novembre 1923

2 Ottobre 1930

 

7 Archivio fotografico

Archivio fotografico

 

8 Conclusioni

Conclusioni

Bibliografia

Indice delle fotografie

Indice generale

 

2 Risalire alle origini

Ricerca Araldica

 Michele Pintore, come dicevo, ha di recente scritto un articolo in occasione di una campagna di salvaguardia della parte storica dell’abitato di Oliena. Pintore, oltre a confermare alcune notizie e aiutare nella ricostruzione storica della famiglia Tolo, ci parla anche di araldica. Riporto integralmente l’articolo.

 

 

“Una parte di  storia rischia di andarsene in pezzi. L’antico palazzo Tolo, che imponente domina l’abitato tra le vie Grazia Deledda e Ichnusa, non gode certo di buona salute, viste le profonde crepe che ne attraversano l’ntera struttura, e che mettono a rischio l’intero stabile, ma nonostante tutto, con la sua imponenza resta muto testimone di glorioso passato che ha avuto inizio nel XV° secolo, epoca della sua costruzione.

 

Da allora l’edificio ha fatto parte del paesaggio di Oliena, in cui in seguito si è inserito l’altro palazzo Tolo (poi ramo Tolo-Calamida), costruito da don Monserrato Tolo nel 1611, da cui dista un centinaio di metri in linea d’aria. Il palazzo Tolo di via G.deledda, altresì noto come “Su putu e prejone”, in quanto l’edificio dal periodo della dominazione spagnola in poi venne adibito come residenza del Major”, (massima autorità del paese), nonché carcere, nel cui interno si trovava un pozzo, (ancora visibile) per l’approvvigionamento idrico.

Dotato di loggia, il palazzo probabilmente dava anche il nome all’antico quartiere di “Loggia e canales”.

 

Dalla data della sua costruzione, la storia della famiglia Tolo (in seguito il cognome è stato sardizzato in Tolu), è rimasta legata alla storia di Oliena.

 

Di origine spagnola, le prime tracce dei Tolo in Sardegna risalgono alla seconda metà del XV° secolo.

Insignita di titolo nobiliare, potè fregiarsi come da decreto reale di: << scudo d’azzurro troncato: al 1° al cinghiale al naturale; al 2° alla torre sinistrata da elefante controrampante, il tutto al naturale >>.

 

In base a queste indicazioni è stato possibile ricostruirne l’antico stemma.

 

 

Il probabile stemma dei Tolo

 

Con la soppressione avvenuta nel 1495 per decreto di papa Alessandro VI° (lo spagnolo Rodrigo Borgia) della diocesi di Galtellì, i Tolo furono nominati amministratori dei beni appartenuti alla ex Curia, (in questo forse non fu estranea la politica di Alessandro VI°, che nel periodo favorì le famiglie spagnole).

 

In tale incarico infatti figurano Sebastiano Tolo nel 1565 amministratore dei salti di Biriddò, e il figlio Monserrato, residente a Oliena, collettore delle rendite della ex diocesi.

La prestigiosa carica di Monserrato è documentata dalla sua alta posizione sociale che gli permise di ottenere nel 1577 il diritto a una cappella gentilizia nella vecchia parrocchiale di Santa Maria di Pisa, che nel 1601 fece abbellire dal pittore Iosepus Tarenus con la grande tela della Madonna Immacolata (ora presso la chiesa di Sant’Ignazio), e che lo ritrae nelle vesti di donatore dell’opera insieme alla consorte.

 

I Figli di Monserrato, Gabriele e Giovanni Martino, fecero parte a iniziare dal 1613 del parlamento del duca di Gandia.

Secondo lo storico Francesco Floris, da Gabriele derivò il ramo dei Tolo di Galtellì che si estinse nel secolo XVII°, mentre Giovanni Martino continuò il ramo di Oliena da cui derivano tutti i discendenti in linea maschile che assicurarono la dinastia fino all’estinzione della famiglia avvenuta nella seconda metà del secolo XIX°.

 

La famiglia Tolo non figura infatti nell’elenco delle famiglie nobili e titolate della Sardegna decretato il 15 maggio del 1902 da Vittorio Emanuele III.

Ultima erede del ramo femminile fu Donna Grazia Tolu, vissuta fino allla fine degli anni ’50, che fu anche l’ultima a dimorare nello storico palazzo….”

 

(Michele Pintore)