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1 L’ambiente geografico e storico Breve
cenno storico: il 1800
La
dinastia dei Tolo Don
Monserrato Tolo
Alberto
CALAMIDA
Conclusioni Bibliografia
Indice
delle fotografie
Indice
generale
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3 La Famiglia CalamidaAlberto
Calamida
Del
Dr Alberto Calamida, medico dei poveri ed ufficiale sanitario fino al 1902, anno
della sua scomparsa, scrive il regio commissario Doro nella sua relazione dello
stesso anno sul comune di Oliena: “…Ma i buoni se ne vanno e l’ottimo dottore che come cittadino e come medico tanti benefici aveva portato a questo paese, improvvisamente quasi violentemente ci veniva tolto del fato che non perdona”.
Foto
6 – (Collezione L.Ledda): Dr. Alberto Calamida Dopo
il suo viaggio in Sardegna, nel suo racconto “In Barbagia”, Tullo Bazzi
scriveva nel 1889: “…eravamo
giunti alle sette e ci pareva già tardi per l’ascensione che ne aspettava. Ma
si dovette prima visitare il dottor Calamida. Trovai
nel suo studio quattro pastori, fieri volti di montanari, che gli stavan ritti
davanti, mentr’egli seduto formulava, a quanto mi parve, la conclusione di un
patto. I pastori erano sulle mosse, ma il nostro arrivo li fece trattenere un
altro po’: un d’essi che m’aveva riconosciuto per continentale, saputo
ch’era lombardo, prese a narrarmi con visibile compiacenza d’essere stato in
continente per il servizio militare, e mi enumerava le meraviglie delle città
vedute nella mia regione con ammirazione così seria, con osservazioni così
giuste, con tanta sincerità, che io, fresco fresco d’aver lasciati i miei
luoghi, me ne sentii tutto racconsolato, e mi parve che la Lombardia po’ poi
non fosse così lontana quanto mi sembrava. Vuotate
le tazze di vernaccia i pastori s’erano accomiatati. Che vuole, mi disse il
Dottore, qui si fa un po’ di tutto. E mi spiegò come spesso i medici sieno
scelti a pacieri e conciliatori nelle frequentissime questioni che insorgono fra
i rustici, e come discusso il pro e il contro, composte le ragioni da
quell’arbitro disinteressato e gratuito, dato ed avuto il giuramento sul
crocifisso o su altro oggetto sacro, si può esser sicuri della fede e
dell’amistà dei contendenti”… (T.Bazzi
– In Barbagia- 1889).
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