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1 L’ambiente geografico e storico Breve
cenno storico: il 1800
La
dinastia dei Tolo Don
Monserrato Tolo
Alberto
CALAMIDA
Conclusioni Bibliografia
Indice
delle fotografie
Indice
generale
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3 La Famiglia CalamidaEfisia
Calamida
Nell’unica
letterina rinvenuta, scritta da Efisia per Francesco, è evidente la diversa
modalità espressiva. E’ comunque notevole tale capacità, soprattutto per una
donna, considerando che (ricordiamolo) in quel periodo ben il 67% della
popolazione nazionale era analfabeta (con picchi del 72%, ed anche dell’80%,
nei piccoli comuni). Le
iniziative per migliorare la didattica, i materiali e l’edilizia scolastica
pubblica erano comunque deboli. Il controllo sulla frequenza obbligatoria era
limitato ai primi due anni di istruzione elementare, le cui normative (vaghe) si
rifacevano, per il Regno sardo, al 1859. L’istruzione
secondaria era molto differente, in relazione alle crescenti esigenze dello
stato (il nuovo stato dopo l’Unità). Con l’aumento delle iscrizioni si
creò una nuova fascia sociale all’interno della borghesia (impiegati pubblici
e privati). Le feste per il Carnevale, alle quali Efisia fa cenno nella lettera, cominciavano a manifestarsi in Italia in tutta la loro ecletticità: erano tuttavia la massima occasione “autorizzata” della trasgressione. Di
Efisia Calamida, della simpatica nonna Efisia, ci si aspetterebbe che se
ne parlasse a lungo in questo capitolo. In realtà non credo sia necessario.
D’altra parte questa storia è interamente dedicata a lei. A lei ed al suo
Francesco. Spero che la sua personalità, la sua forte fibra, possa trasparire
da ogni pagina. Soprattutto dall’amore e dal rispetto per lei che traspare
evidente nelle lettere di Francesco. Il
mio ricordo è quello di un dodicenne. E’ una grande tenerezza per una
simpaticissima “matrona” (nel senso più rispettoso del termine).
Sopravvisse non solo al suo Francesco, ma a tutte le sue quattro figlie femmine,
mia madre compresa, per la quale (anche perchè l’unica sposata e con tre
bimbi piccoli), dovette provare un immenso dolore, che sopportò con enorme
dignità. Così come sopportò con tenacia e autorità praticamente da sola il
peso della gestione delle proprietà, ancora numerose nel territorio di Oliena.
Ricordo gli spensierati momenti più intensi della mia vita di fanciullo in ogni
estate, quando con mia madre ci recavamo a farle visita, rimanendo con lei anche
per tutti i mesi delle vacanze estive concluse le scuole.
L’unico rammarico è quello di non averla potuta conoscere da adulto,
quando un pizzico in più di maturità avrebbe potuto regalarmi affetti, ricordi
e valori indubbiamente più intensi.
Oliena
31 Gennaio 1898
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