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Presentazione

 

1 L’ambiente geografico e storico

Breve cenno storico: il 1800
Al centro di una struttura feudale
La situazione italiana

A cavallo del secolo

 

2 Risalire alle origini

La dinastia dei Tolo
Ricerca Araldica

Don Monserrato Tolo
Riferimenti storici

 

3 La Famiglia Calamida

Alberto CALAMIDA
Raffaele CALAMIDA

Salvatore CALAMIDA

Efisia CALAMIDA

Oliena 31 Gennaio 1898

Discendenza Alberto CALAMIDA

 

4 La Famiglia Fel e

La Famiglia Fele

Francesco Fele

Discendenza Francesco FELE

 

5 Le poesie di Francesco

Le poesie

TRIPOLI

 

6 Idee Sparse

Dal Diario

30 Settembre 1923

4 Novembre 1923

2 Ottobre 1930

 

7 Archivio fotografico

Archivio fotografico

 

8 Conclusioni

Conclusioni

Bibliografia

Indice delle fotografie

Indice generale

 

3 La Famiglia Calamida

Efisia Calamida

 

Nell’unica letterina rinvenuta, scritta da Efisia per Francesco, è evidente la diversa modalità espressiva. E’ comunque notevole tale capacità, soprattutto per una donna, considerando che (ricordiamolo) in quel periodo ben il 67% della popolazione nazionale era analfabeta (con picchi del 72%, ed anche dell’80%, nei piccoli comuni).

 

Le iniziative per migliorare la didattica, i materiali e l’edilizia scolastica pubblica erano comunque deboli. Il controllo sulla frequenza obbligatoria era limitato ai primi due anni di istruzione elementare, le cui normative (vaghe) si rifacevano, per il Regno sardo, al 1859.

L’istruzione secondaria era molto differente, in relazione alle crescenti esigenze dello stato (il nuovo stato dopo l’Unità). Con l’aumento delle iscrizioni si creò una nuova fascia sociale all’interno della borghesia (impiegati pubblici e privati).

 

Le feste per il Carnevale, alle quali Efisia fa cenno nella lettera, cominciavano a manifestarsi in Italia in tutta la loro ecletticità: erano tuttavia la massima occasione “autorizzata” della trasgressione.

 

Di Efisia Calamida, della simpatica nonna Efisia, ci si aspetterebbe che se ne parlasse a lungo in questo capitolo. In realtà non credo sia necessario. D’altra parte questa storia è interamente dedicata a lei. A lei ed al suo Francesco. Spero che la sua personalità, la sua forte fibra, possa trasparire da ogni pagina. Soprattutto dall’amore e dal rispetto per lei che traspare evidente nelle lettere di Francesco.

Il mio ricordo è quello di un dodicenne. E’ una grande tenerezza per una simpaticissima “matrona” (nel senso più rispettoso del termine). Sopravvisse non solo al suo Francesco, ma a tutte le sue quattro figlie femmine, mia madre compresa, per la quale (anche perchè l’unica sposata e con tre bimbi piccoli), dovette provare un immenso dolore, che sopportò con enorme dignità. Così come sopportò con tenacia e autorità praticamente da sola il peso della gestione delle proprietà, ancora numerose nel territorio di Oliena. Ricordo gli spensierati momenti più intensi della mia vita di fanciullo in ogni estate, quando con mia madre ci recavamo a farle visita, rimanendo con lei anche per tutti i mesi delle vacanze estive concluse le scuole.  L’unico rammarico è quello di non averla potuta conoscere da adulto, quando un pizzico in più di maturità avrebbe potuto regalarmi affetti, ricordi e valori indubbiamente più intensi. 


 

Oliena 31 Gennaio 1898