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Genealigia e Storia |
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- Genealogia del Termine Kung Fu - Cenni introduttivi sul Qi Gong |
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Hung Gar - Shaolin Chuan - Wing Chun - Tan Lang - Zui Jiu Quan - Chan Quan |
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...15 | - Stili Interni |
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Tai Chi Chuan - Qi Gong |
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. | Filosofia |
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Editoriali |
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(Ottobre) La ruota
della vita - (Settembre) La via della forza |
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... | - All'ombra dei Cigliegi: |
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IL
TAO PER UN ANNO
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La storia del WingTsun si basa su un manoscritto
originale del defunto Grand Master Yip Man e sulle ricerche del Gran Master
Leung Ting. Durante il governo K’anghsi della
dinastia Ching, i seguaci dello Shaolin Kung Fu erano talmente famosi, per
la loro arte del combattimento, che il governo Ching se ne preoccupò a tal
punto, da decidere di uccidere i monaci e di distruggere il monastero che
si trovava sul monte Sung, nella provincia Honan, nella Cina centrale. Furono quindi inviati numerosi soldati
con l’ordine di distruggere il monastero e di estinguere la comunità religiosa.
Ma i monaci del monastero Shaolin opposero una resistenza così forte, che
il monastero ne rimase indenne perfino dopo una lunga e dura lotta. Chan Man Wai, il migliore dell’anno tra
i candidati all’esame dei funzionari, voleva fare carriera nel governo e
così espose il suo piano. Per poterlo attuare, fece una congiura con alcuni
monaci del monastero Shaolin, il più importante dei quali si chiamava Ma
Ning Yee. Quest’ultimo si lasciò convincere a tradire
i suoi compagni e incendiò il monastero a loro insaputa. In questo modo
si riuscì a ridurlo in cenere. Durante l’incendio morirono la maggior parte
dei monaci e dei laici esperti di combattimento. Alcuni combattenti riuscirono
però a scamparla e tra questi i Cinque Anziani, capi dei cinque stili Shaolin.
La maestra buddista Ng Mui, il maestro
Chi Shin, il maestro Pak Mei, il maestro Fung To Tak ed il maestro Miu Hin
con i suoi discepoli, particolarmente Hung Hai, Kwun, Fong Sai Yuk e Luk
Ah Choy. Più tardi vagabondarono per il paese ed
arricchirono sempre di più le leggende cinesi. In Cina sono famose le storie
“Fong Sai Yuk sfida i difensori di un torneo” e “Ng Mui uccide Lee Pa Shan
sul paletto dei fiori di pruno”. Per lungo tempo Ng Mui rifletté su come
avrebbe potuto creare una nuova arte marziale, capace di offrire la possibilità,
anche a persone fisicamente deboli, di sconfiggere esperti delle Arti Marziali
classiche. La leggenda racconta che Ng Mui ebbe l’ispirazione decisiva osservando
una lotta tra una gru e una volpe. La volpe girava intorno alla gru, nella
speranza di poter sferrare un attacco mortale, sul fianco non protetto di
quest’ultima. La gru, però, si girava in continuazione in modo da mostrare
alla volpe il suo petto. Ogni volta che la volpe si avvicinava troppo, tentando
di attaccarla con una zampa, la gru si difendeva con un’ala e, contemporaneamente,
contrattaccava con il becco. Mentre quindi la gru si difendeva con l’ala
e contrattaccava con il becco, la volpe astuta si avvaleva della velocità
delle proprie gambe e degli attacchi a sorpresa. Non ha importanza come
sia terminata questa lotta. Ng Mui sviluppò, grazie all’idea ricavata
da quell’osservazione, un nuovo sistema di arti marziali. Le caratteristiche
distintive più importanti del nuovo sistema di Ng Mui, rispetto al Kung
Fu Shaolin, consistevano nei movimenti più semplici ed adattabili, nell’orientamento
alla prassi e nell’impiego più economo della forza. Il sistema di Ng Mui
aveva come scopo la sconfitta del nemico, non con la forza, bensì con il
metodo. Sul monte Tai-Leung Ng Mui conobbe un certo Yim Lee e sua figlia
WingTsun, il cui nome significa “bella primavera”. Il sistema della monaca
Ng Mui deve il suo nome melodioso proprio a questa giovane ragazza. A quei
tempi la monaca buddista Ng Mui viveva nel tempio della Gru Bianca, sul
monte Tai Leung e, più volte al mese, era solita frequentare, per acquistare
i viveri, il mercato del vicino villaggio, dove la giovane ragazza Yim WingTsun
vendeva il tofu insieme a suo padre. I due erano fuggiti dalla loro terra
natia, la provincia Guangdong, poiché sfortunatamente il padre era stato
coinvolto in un problema giudiziario. Essendo stato allievo del monastero
Shaolin, egli aveva appreso alcune tecniche di combattimento che impiegava,
all’occorrenza, per ristabilire la giustizia dalle sue parti. Per questa
ragione, cadde in tali difficoltà, che lo costrinsero ad abbandonare la
sua terra e a rifugiarsi ai confini delle province Szechwan e Yunnan, sul
monte Tal Leung. Yim Wing Tsun crebbe e divenne una ragazza
bella ed intelligente, ma la sua bellezza ed affabilità sarebbero state
anche la fonte di gravi problemi. Infatti in quel luogo viveva un noto attaccabrighe
che si chiamava Wong, il quale cercava continuamente di provocare liti.
Purtroppo gli abitanti del villaggio non sapevano difendersi da lui, visto
che egli era un esperto di Kung Fu e che apparteneva ad una società segreta.
Attratto dalla bellezza di Yim WingTsun, egli la chiese in sposa; WingTsun,
però, era già stata promessa sin dall’infanzia ad un giovane di nome Leung
Bok Chau, un mercante di Fuchia. Wong le mandò un messaggero, fissandole
una scadenza e minacciandola di usare violenza nel caso in cui ella lo avesse
respinto. Padre e figlia vivevano quindi nel timore per il loro futuro.
Con l’andare del tempo Ng Mui era diventata cliente abituale di Yim Lee
e spesso si intratteneva con i due. Un giorno, ella si rese conto che erano
tormentati da grandi preoccupazioni. Yim Lee le raccontò ogni cosa e Ng
Mui, che era dotata di spiccato senso della giustizia, decise di aiutare
WingTsun. Ella però non desiderava punire personalmente il malfattore, da
un lato per non far scoprire la sua vera identità, e dall’altro perché un
combattimento tra lei, la famosa maestra del monastero Shaolin ed uno
sconosciuto picchiatore sarebbe stato considerato sleale ed inglorioso.
Per questi motivi volle aiutare Yim WingTsun trasmettendole l’arte del combattimento.
Dopo soli tre anni di lezione privata, la giovane ragazza padroneggiava
perfettamente il metodo che le era stato mostrato. Dopo l’addestramento
Ng Mui la mandò di nuovo nel tempio della Gru Bianca da suo padre. Non appena
WingTsun fu ritornata al villaggio, fu molestata dal picchiatore Wong. Questa
volta ella non scappò, ma lo sfidò in un duello. Il “rowdy” era sicuro della
sua vittoria e già si rallegrava all’idea di aver finalmente conquistato
la ragazza. Purtroppo per lui, però, aveva fatto male i calcoli poiché WingTsun
lo sconfisse mettendolo k.o.. Dopo questa vittoria, WingTsun continuò ad
esercitarsi nel combattimento e, allorché Ng Mui decise di proseguire il
suo viaggio, fu esortata a trovare un degno successore e a istruire solo
gli allievi giusti. Yim WingTsun sposò il suo fidanzato Leung Bok Chau e
gli trasmise il metodo di combattimento che aveva appreso da Ng Mui. Leung
Bok Chau, che prima di sposarsi aveva praticato il kung Fu, non ascoltava
la moglie quando questa gli parlava della sua arte marziale, credendo che
una donna fosse troppo debole per poter essere considerata una pericolosa
rivale per un uomo. Una volta, pero, WingTsun ebbe finalmente l’opportunità
di dargli una dimostrazione pratica della sua abilità, e da allora, ogni
volta che combattevano insieme, essa riusciva a sconfiggere il marito. Solo
a quel punto egli riconobbe che sua moglie era una grande maestra di arti
marziali, e per renderle omaggio chiamò questo sistema di kung Fu: “WingTsun
Kuen”. Leung Bok Chau si allenò regolarmente con la moglie fino a diventare
egli stesso un Master di quest’arte marziale. Più tardi egli trasmise questo
sistema a Leung Lan Kwai, un ortopedico ed erborista che non voleva rendere
pubbliche le sue conoscenze di Kung Fu, tenendole gelosamente per sé. Nemmeno
i suoi parenti e gli amici più intimi sapevano che egli fosse un Master
di Kung Fu. Il suo segreto venne svelato solo quando egli sbaragliò un gruppo
di picchiatori che aveva attaccato un uomo solo. Se Leung Lan kwai non fosse
stato costretto in quel momento a mostrare la sua abilità, la storia del
WingTsun sarebbe forse finita qui. Così invece successe che egli trasmise
il suo sapere a Wong Bo, un attore che faceva parte di una troupe teatrale.
All’epoca tutti gli attori dell’opera venivano chiamati I giovani della
giunca rossa”. Leung Lan Kwai originariamente non aveva alcuna intenzione
di insegnare ad altri questo sistema, ma l’onestà e il senso della giustizia
di Wong Bo lo distolsero dal suo proposito ed egli lo accettò come allievo.
A quei tempi la maggior parte dei “giovani della giunca rossa” si occupava
di arti marziali. Durante le loro rappresentazioni si truccavano così pesantemente
da diventare irriconoscibili. Per questo motivo anche il Master buddista
Chi Shin, uno dei Cinque Anziani del monastero Shaolin, che come la monaca
Ng Mui era scampato al grande incendio, assunse l’identità di cuoco su una
“giunca rossa , per evitare di essere riconosciuto ed arrestato. Sebbene
egli avesse nascosto la sua vera identità per lungo tempo, si confidò ad
alcuni colleghi che non lo tradirono, ma che, al contrario, lo protessero
ripetutamente con successo nelle situazioni pericolose. Erano tutti degli
uomini dagli ideali onesti, e, soprattutto erano contro il governo dei Manciu.
Per questo si impegnavano segretamente a far crollare questo regime, fondando
delle società segrete che intraprendevano azioni contro di esso. In questo
modo Master Chi Shin divenne il loro eroe. Egli insegnò loro l’arte del
combattimento e, per preparali all’imminente lotta contro i Manciu, li istruì
nel kung Fu del monastero Shaolin. Degno di essere menzionato tra gli allievi
di Master Shin era Leung Yee Tei; egli si trovava sulla giunca rossa non
in qualità di attore, ma di marinaio e governava la giunca con l’aiuto di
una lunga pertica. E chiaro, per questo, che tra tutte le tecniche offerte
dal Master Chi Shin, quella che egli preferiva era la tecnica con i bastoni
lunghi. Leung Yee lei ebbe molta fortuna, poiché Master Chi Shin, uno dei
pochi esperti dei bastoni lunghi, lo ritenne degno di apprendere tali tecniche.
Proprio attraverso Leung Yee Tei le tecniche con il bastone lungo avrebbero
trovato accesso al sistema WingTsun. In età avanzata Leung Yee Tai trasmise
l’arte del WingTsun a Leung Jan, un famoso medico di Fatshan, una delle
quattro città più importanti della provincia Kwangtung, nella Cina del sud.
Fatshan, molto trafficato per via della sua posizione favorevole alla foce
del fiume Perla, era un famoso centro commerciale, crocevia di funzionari
statali, ricchi mercanti, operai e gente comune. Leung Jan, che lì aveva
un’erboristeria, proveniva da una buona famiglia, era colto, gentile e disponibile;
egli non si occupava solo dell’erboristeria, ma prestava anche assistenza
medica ai suoi concittadini. Essendo un buon medico godeva della fiducia
degli abitanti della città e il suo studio era molto frequentato. Nel suo
tempo libero egli si dedicava alla letteratura e, con meraviglia di qualcuno,
anche all’arte del combattimento. Tuttavia, era piuttosto indeciso su quale
stile seguire e non aveva molta considerazione per te posizioni basse e
per i lunghi ponti, che agli altri apparivano forti e vincenti: a lui interessavano
poco gli stili che si affidavano quasi esclusivamente alla forza fisica,
come pure quelli che si basavano su movimenti eleganti ma poco pratici.
Ciò che cercava era un sistema i cui movimenti fossero semplici e che
si potessero eseguire in modo pratico ed efficace. Passò molti anni alla
ricerca di un sistema giusto e soprattutto di un bravo insegnante, finché
la sua pazienza venne ricompensata: incontrò Leung Yee Tai e da lui apprese
il sistema WingTsun. Leung Jan, grazie alla sua abilità, si guadagnò ben
presto il titolo di ‘re del Kung Fu” del WingTsun. La sua fama lo costrinse
però a sostenere diverse sfide: ambiziosi combattenti lo costrinsero a difendere
il suo titolo, ma questi venivano regolarmente e rapidamente sconfitti.
Ovunque il suo nome era noto, si parlava con entusiasmo del suo titolo di
re del Kung Fu e delle sue vittorie. Persino oggi, la vecchia generazione del
Kung Fu parla ancora con profonda ammirazione dei suoi combattimenti.Dal
punto di vista finanziario, non era necessario che Leung Jan insegnasse
il WingTsun: egli, infatti, lo faceva unicamente perché aveva bisogno di
un compagno di allenamento per i suoi studi sul sistema. Per questo motivo
aveva pochissimi allievi, tra i quali bisogna menzionare i suoi due figli,
Leung Tsun e Leung Bik. Ogni sera, dopo la chiusura della sua farmacia,
insegnava il WingTsun. Uno dei suoi allievi fu soprannominato ,,Wah, il
taglialegna”, perché le sue braccia erano dure come il legno e poiché spesso,
durante l’allenamento, egli riusciva a rompere le grosse braccia dell’Uomo
di legno. Ogni sera, insieme ai suoi compagni di allenamento, Wah perfezionava
le sue abilità nel WT sotto la guida del suo maestro Leung Jan. Vicino alla
farmacia si trovava la bancarella di un cambiavalute che era appassionatissimo
di Kung Fu e che desiderava ad ogni costo trovare un famoso Maestro. Trovandosi
con la bancarella nei pressi della farmacia di Leung Jan, egli aveva la
possibilità di ammirare da vicino le esibizioni del Maestro. Avrebbe dato
chissà cosa per poter diventare suo allievo. Leung Jan era però un ricco
cittadino, proveniente da una famosa famiglia, e l’umile Chan Wah Shun non
aveva il coraggio di chiedergli un tale favore, poiché aveva paura
che la sua proposta venisse respinta. Tutte le sere, dopo il lavoro, Wah
il cambiavalute, in punta di piedi si appostava davanti alla porta della
farmacia per osservare la lezione di WingTsun attraverso uno spiraglio.
Master Leung Jan era il suo idolo: neanche uno dei suoi movimenti,
effettuati con le mani o con i piedi, sfuggiva alla sua attenzione. Giorno
dopo giorno, il suo desiderio di apprendere il WingTsun cresceva sempre
più. Un giorno si fece coraggio e si rivolse a Leung Jan e, come aveva previsto,
la sua proposta venne cordialmente, ma decisamente, respinta. Pur rimanendone
naturalmente profondamente deluso, Wah non abbandonò le sue speranze ed
escogitò un piano per raggiungere il suo obiettivo: un giorno, mentre Leung
Jan era assente, Wah il taglialegna portò un uomo molto forte nella farmacia
dove si trovava solo Leung Tsun, il figlio minore di Leung Jan. Avrete naturalmente
già capito che lo sconosciuto non era altri che Wah il cambiavalute che,
osservando regolarmente le lezioni dalla fessura della porta, aveva già
imparato abbastanza bene diverse tecniche di WingTsun. Leung Tsun volle
combattere con il cambiavalute non solo per vedere quanto avesse imparato
attraverso le lezioni ‘proibite”, ma anche per dimostrare la sua superiorità.
Egli, però, non si era duramente allenato come Wah il taglialegna. Wah il
cambiavalute si rese conto al primo contatto che il suo avversario non era
così forte ed abile come si era aspettato. Senza volerlo, il colpo con il
palmo della mano di Chan Wah Shun fu talmente forte che Leung Tsun volò
sulla sedia preferita di suo padre, rompendola. Esterrefatti dall’esito
del combattimento, temettero il ritorno di Leung Jan che li avrebbe sicuramente
puniti, vedendo che la sua sedia preferita era andata distrutta. Per fare
in modo che non se ne accorgesse raccolsero i pezzi e lì assemblarono al
meglio. La sera, dopo cena, Leung Jan che voleva riposarsi un po’ sulla
sua sedia prediletta, sì trovò improvvisamente a terra! Interrogato il figlio,
venne a sapere dello sconosciuto e del combattimento. A Leung Jan interessava
particolarmente sapere in che modo Wah il cambiavalute avesse appreso il
WingTsun e scoprì che egli aveva osservato di nascosto le sue lezioni
e che aveva segretamente ricevuto lezione dal suo allievo Wah il taglialegna.
Leung Jan dopo aver rimproverato il taglialegna, poiché non era permesso
dare lezioni di Kung Fu senza il suo consenso, mandò a chiamare Wah il cambiavalute.
Temendo per il suo allievo “proibito” una punizione da parte di Leung Jan,
gli consigliò di non recarsi dal Maestro, ma di rifugiarsi nel suo paese
natio. Ritornato in farmacia, egli apprese che Leung Jan non covava alcun
desiderio di punizione e che voleva semplicemente constatare l’abilità del
cambiavalute. Felicissimo, chiamò il suo amico che, una volta esaminato
raggiunse finalmente il suo scopo, venendo ammesso da Leung Jan. I Manciù
governavano i cinesi da oltre 200 anni, in questo modo riuscirono a divenir
parte della cultura cinese. li muro esistente agli inizi non esisteva quasi
più e ciò si manifestava nel fatto che non c’erano più sentimenti di Odio
verso i Manciù e che i cinesi avevano sempre maggiori possibilità di occupare
posti nel governo dei Ching. Il governo dei Ching (e cioè i Manciù) si era
abituato allo stile di vita cinese divenendo ben presto corrotto. Attacchi
da parte di altri Paesi erano all’ordine del giorno e molti fattori stavano
portando al graduare indebolimento del morale e del loro potere militare.
Una delle soluzioni era quella di rinforzare il potere del Paese esercitando
meglio i militari. A questo proposito ci si rivolse a Chan Wah Shun e per
questo gli si offri il posto di istruttore-capo dei Soldati dell’8~ gonfalone,
come veniva chiamata la forza militare dei Mandò. Era una posizione prestigiosa
e di potere. Eppure per Chan Wah Shun, il successore di Leung Jan, non era
un onore essere capo-istruttore dei soldati Manciù. Esattamente come per
il suo Sifu, per lui la lezione di Kung-Fu era una passione e non una professione.
Chan Wah Shun, il cambiavalute, divenne quindi il successore di Leung Jan.
Alcuni dei nostri lettori che non conoscono a fondo la tradizione cinese
si sarebbero sicuramente aspettati che uno dei due figli di Leung Jan -Leung
Tsun o Leung Bik - diventassero i suoi legittimi successori. Ma nel Kung-Fu
cinese non esiste una successione al trono di solito i figli di un Grandmaster
si esercitano meno duramente degli altri allievi, in primo luogo perché
meno motivati ed inoltre per il fatto di trovarsi spesso in contrasto con
la Via seguita dal padre. E’ certo che tutti i genitori desidererebbero
che siano i propri figli a diventare suoi successori e ciò è dimostrato
anche dal fatto che solo a loro insegnavano le tecniche più avanzate. Nella
maggior parte dei casi però, il figlio si accontentava del puro sapere teorico,
seguendo il motto “io so cose che tu non sai .”, e non si curava di impadronirsi
di qualcosa che avrebbe potuto ereditare dal padre. Cosi il figlio, che
conosceva solo la teoria ma quasi niente della pratica, finiva con il diventare
arrogante e geloso degli allievi del padre. Per tale motivo, non i figli
di Leung Jan, bensi Chan Wah Shun divenne il suo successore; per questo
non il figlio di Chan Wah Shun, Chan Yu Min, bensì Yip Man divenne il suo
successore; per questo non uno dei figli di Yip Man (dei quali due insegnavano
il Wing Chun), bensi Leung Ting è la persona che attualmente ha l’onere
di diffondere il WingTsun nel mondo. Nonostante il figlio di Leung Ting
pratichi il Kung-Fu, nel WingTsun non esiste una successione al trono, cosa
che vale anche per le altre arti marziali cinesi, nelle quali l’unica cosa
che conta è l’abilità. Chan Wah Shun non aveva una sua scuola, ma affittava
di volta in volta dei locali seconde le esigenze. Nei suoi 36 anni di insegnamento
ebbe solamente 16 allievi, tra i quali suo figlio, Chan Yu Min, un ragazzo
maleducato che, con grande dispiacere di suo padre, era spesso coinvolto
in risse con giovani criminali della sua città. A causa di ciò, Chan Wah
Shun non trasmise a suo figlio le tecniche più avanzate del WingTsun, ma
le mostrò a sua nuora. Chan Yu Min fu più tardi costretto ad apprendere
dalla moglie quelle tecniche che il padre si era rifiutato di mostrargli.
Bisogna però ricordare che Chan Yu Min era abbastanza esperto nell’impiego
dei bastoni lunghi e così si guadagnò il titolo di “re dei bastoni lunghi
delle sette province” durante una competizione. Come premio ricevette un
gigantesco bastone lungo, sul quale era inciso il suo nome e, allorché aprì
una propria scuola, appese tale bastone sulla porta per attirare allievi.Fu
l’ultimo Gran Maestro che tutti considerarono un leader. Di una famiglia
benestante, ricco proprietario di un terreno e di una via intera con tutti
i suoi immobili, Yip Man avrebbe potuto fare la vita comoda e sicura di
un “bohemien”, senza sporcarsi le mani con il lavoro. Ma all’improvviso
e sorprendendo tutti i familiari, il giovane Yip Man scoprì ben presto la
sua passione per le arti di combattimento (per un cinese colto e benestante
non era consentito scegliere il Kung Fu come hobby). Come succede nei Paesi
occidentali con la Boxe o la Lotta, le Arti Marziali erano considerate in
Cina lo svago delle classi inferiori. In realtà i giovani intellettuali
occidentali cominciarono ad interessarsi a questo tipo di pratiche dopo
averle infarcite con elementi pseudofilosofici. Al contrario del Karate
che in Giappone ed in Occidente si cominciò a praticare nelle università
per fare in modo che sia i professori che gli allievi entrassero in contatto
prima possibile con quell’arte, il Kung Fu cinese continuò ad essere considerato
come uno svago per la classe operaia, che d’altra parte aveva sempre dato
i migliori combattenti, ma non degli istruttori che conoscessero anche a
fondo le base teoriche dell’arte. Di conseguenza, la maggior parte degli
istruttori di WingTsun erano (e tuttora lo sono) camerieri o cuochi,
ovvero gente che non aveva veramente capito la teoria e che dunque non poteva
tramandarla agli allievi. Yip Man fu una fortunata eccezione. Già a 13 anni,
Yip Man ebbe modo di frequentare le lezioni di Chan Wah Shun, il discepolo
preferito del Gran Maestro Leung Jan. Wah, il “cambia valute”, non aveva
una sua scuola di WingTsun, per questo era costretto a prendere in affitto
dei locali tutte le volte che era necessario, Il padre di Yip Man ebbe la
gentilezza di mettere a sua disposizione l’antico tempio familiare del dan
Yip, in modo che potesse utilizzarlo da sala di allenamento ed impartire
li le sue lezioni. Sfortunatamente, Wah aveva pochi allievi, per via
dei prezzi salati, In quanto figlio del proprietario, per Yip Man fu facile
entrare in contatto con Chan Wah Shun. Le tecniche di Wah affascinarono
il giovane Yip Man sin dal primo momento, per cui decise di apprendere l’arte
del WingTsun. Un giorno, Yip Man consegnò al sorpreso Chan Wah Shun la somma
di tre taele e gli chiese di essere ammesso come allievo. Wah guardò insospettito
il giovane, chiedendosi da dove avesse tirato fuori quei soldi, Quando parlò
con il padre di Yip Man, seppe che li aveva “presi” dal suo salvadanaio.
Emozionato dalla fermezza e dal desiderio di Yip Man di apprendere il WingTsun,
Wah decise di accettarlo come allievo, anche se gli diede le prime lezioni
senza troppa convinzione, giacché non era tanto sicuro delle capacità del
giovane che considerava semplicemente un membro della classe superiore,
troppo sensibile in fondo per la pratica delle Arti Marziali. Tuttavia,
con l’aiuto della sua intelligenza ed il sostegno dei suoi “fratelli di
Kung Fu” più grandi, Yip Man riuscì ad apprendere tanto in poco tempo
e così riuscì anche a porre fine ai pregiudizi di Wha, che incominciò ad
insegnargli sul serio. Chan Wha Shun dedicò 36 anni all’insegnamento, ed
in quel periodo ebbe soltanto 16 allievi, fra i quali c’era suo figlio,
Chan Yu Min. Tra tutti i suoi discepoli, Yip Man fu il più giovane. Wah
il “cambia valute” morì quando Yip Man aveva 16 anni, Quello stesso anno,
Yip abbandonò Fatshan per trasferirsi a Hong Kong ed iniziare la sua attività
docente presso il St. Stephen’s College. Yip Man stava assiduamente continuando
gli studi scolastici, ma questo non gli impediva di battersi con i suoi
compagni europei, sconfiggendoli in ogni occasione, nonostante fosse più
piccolo di loro. Anni dopo confessò che a quell’epoca era molto arrogante
e si sentiva troppo sicuro di se stesso. Un giorno, un amico chiamato Lai
gli disse: ‘Nella nostra società c’è un praticante di WingTsun che ha più
di 50 anni. È amico di mio padre. Avresti il coraggio di batterti con lui?”
Yip Man, giovane e pretenzioso, che in più non sapeva cosa significasse
perdere e non aveva paura di nessuno, accettò immediatamente la sfida, Il
suo amico lo portò in questa azienda che produceva seta, situata nella Jervois
Street, dove l’aspettava quell’uomo. Si presentò come il signore Leung e
gli disse: “Dunque sei allievo dell’onorevole Maestro Chan Wah Shun, di
Fatshan. Sei ancora molto giovane. Cosa hai appresso dal tuo maestro? Hai
già finito la Chum-Kiu?’ Ma Yip Man che era troppo impaziente per combattere,
non gli diede troppa retta, limitandosi a dare delle risposte rapide e superficiali,
mentre si toglieva il lungo vestito per prepararsi al combattimento. Allora
il signor Leung gli disse che poteva attaccarlo a qualsiasi parte del corpo
e che lui si sarebbe limitato semplicemente a difendersi senza eseguire
alcun tipo di contrattacco e che in nessun caso gli avrebbe fatto del male.
Ciò fece in modo che Yip Man si arrabbiasse ancora di più. Tuttavia, attaccò
con calma e considerazione. Ma quell’uomo era capace di difendersi dagli
attacchi più forti in modo quasi indolente. In diverse occasioni Yip Man
cadde per terra, si alzò e continuò ad attaccare, ma soltanto per scoprire
che non aveva nessuna opzione. Poi si accorse che quell’uomo era Leung Bik,
il figlio minore di Leung Jan, di Fatshan, il Si-fu di Chan Wah Shun (il
cambia valute). Bisogna ricordare che Chan Wah Shun fu il maestro di Yip
Man. Ciò significa che il signor Leung era in realtà il “fratello minore
di Kung Fu” (Si-Dai) del maestro (Si-Fu) di Yip Man, dunque apparteneva
ad una generazione superiore alla sua e Yip Man avrebbe dovuto chiamarlo
‘Zio” (Si Suk). Se Yip Man non fosse stato così arrogante all’inizio,
quando Leung Bik lo aveva interrogato, avrebbe saputo tutti questi particolari
da subito. Così decise di continuare i suoi studi di WingTsun con Leung
Bik, giacché il suo Sifu era già morto. Doveva sfruttare quell’opportunità
unica. Leung Bik, da parte sua, riconobbe il grande potenziale che aveva
quel giovanotto, al quale mancavano soltanto un insegnamento adeguato
e dell’esperienza. Leung Bik promise a Yip Man di insegnargli WingTsun.
Così, mentre Chan Wah Shun fu per Yip Man l’equivalente di un ‘professore
delle elementari”, che gli insegnò, personalmente ed attraverso Ng Chung
le potenti tecniche basilari del WingTsun, può dirsi che l’intellettuale
Leung Bik, che aveva appreso da suo padre Leung Jan anche la “tecnica dolce”
(che teneva segreta) fu il suo “professore universitario” che diede alle
sue tecniche n’altra dimensione. Da quel momento Yip Man segui per molti
anni il suo nuovo Sifu Leung Bik, apprendendo tutti i segreti del WingTsun.
A 24 anni, Yip Man tornò nella sua città di origine, Fatshan, come
un vero maestro del WingTsun. Yip Man era figlio di un benestante, per tal
motivo ebbe a disposizione tutto il tempo che voleva per praticare WingTsun
insieme al SiHing Ng Chun So ed al suo allievo Yuen Kay Shan. Yuen
Kay Shan era soprannominato “Yuen il quinto” dato che era il quinto figlio
nella sua famiglia. A Fatshan tutti lo chiamavano in quel modo, fino al
punto che più tardi nessuno si ricordò più quale fosse il suo vero nome.
Pur essendo qualche anno più grande di Yip Man, nella terminologia cinese
del Kung Fu era invece suo “nipote” (SiDjuk), perché Yip Man apparteneva
ad una generazione di Kung Fu superiore ovvero aveva iniziato prima la pratica
del WingTsun. Tuttavia, praticando insieme tutti i giorni, dimenticarono
presto di appartenere a delle generazioni differenti (qualcosa di molto
strano nella tradizione cinese), diventando ben presto amici per la pelle.
A Fatshan Yip Man si accorse di un fatto insolito ed anche inquietante:
aveva superato tutti i suoi colleghi più anziani (Si-Hing). Anche loro se
ne accorsero e si lamentarono, dicendo che lui aveva appreso qualcosa che
il loro comune maestro Chan Wah Shun non gli aveva insegnato. Per questo
motivo lo rimproverarono, soprattutto quelli che erano stati sconfitti,
dicendogli che si era allontanato dalla “vera teoria” del WingTsun e che
non insegnava un WingTsun “corretto”. (Curiosamente a Leung Ting che
apprese la “tecnica dolce” da Yip Man come allievo privato, gli furono fatti
più in avanti gli stessi rimproveri). Tutto ciò scatenò una serie di discussioni
fra Yip Man ed i suoi Si-Hing. Per fortuna Ng Chung So chiarì questa situazione.
Spiegò loro che il suo Sifu Chan Wah Shun, nonostante fosse stato un gran
maestro, non fu capace di insegnargli completamente ciò che padroneggiava,
perché non aveva la necessaria formazione scientifica per spiegare la complessa
teoria del WingTsun. Leung Bik invece, non solo era un esperto in WingTsun,
ma anche un saggio, per questo fu capace di spiegare esattamente a Yip Man
la teoria essenziale del WingTsun. (Bisogna anche dire che quasi tutte le
pubblicazioni note sull’arte del combattimento di Yip Man sottolineano la
massima importanza della linea centrale, ma nessuno fuori dalla scuola di
Leung Ting è capace di spiegare correttamente questo concetto). Questa è
la differenza fondamentale tra Yip Man ed i suoi colleghi più anziani. Yip
Man non nutriva alcun interesse per la fama o la ricchezza e non si vantò
mai delle sue abilità davanti ad altri. Ma si raccontano degli aneddoti
curiosi, anche se delle volte un po’ esagerati, che testimoniano come certe
volte sia stato costretto ad usare le sue tecniche. Ad esempio: una volta
l’anno si teneva una festa a Fatshan alla quale partecipavano tutti i ricchi
mercanti, imprenditori e persone di spicco della comunità, nonché gente
di altre città vicine. In quelle occasioni la gente per strada era talmente
tanta che era difficile trovare un posto per guardare lo spettacolo. Ad
una di quelle feste partecipò anche Yip Man con alcune giovani signorine.
Vicino a loro si trovava un soldato. Yip Man in genere non amava troppo
i soldati. A quell’epoca chi diventava soldato era di solito un bandito
o un pigro. C’era un proverbio popolare che diceva che i bravi giovani non
diventavano soldati. Le accompagnatrici di Yip Man erano vestite elegantemente
e la loro bellezza ed il loro comportamento squisito attirarono il soldato.
A Yip Man non piacque che il soldato si avvicinasse a loro signorine e che
parlasse in modo scortese, dunque lo rimproverò e cominciò a discutere con
lui. Il soldato si sorprese vedendo che Yìp Man non era un intellettuale
teorico e si arrabbiò ancora di più, tirò fuori la sua pistola e gliela
puntò addosso. Yip Man non ebbe la minima esitazione. Deviandogli il braccio,
gli tolse la pistola e levò il tamburo dell’arma con le dita. Prima che
il militare si riprendesse dallo spavento, Yip Man e le sue accompagnatrici
erano spariti. Questo episodio è stato descritto da diversi testimoni in
altrettanti modi. C’è persino chi dice che ruppe la pistola in due...
Nelle sue elaborazioni il prof. Leung Ting fa continuamente considerare
che molti elementi della leggenda del WingTsun non sono storicamente dimostrabili
e che alcuni di essi sono anzi addirittura scorretti
dal punto di vista storico scientifico.
Con il passare del tempo, fatti veri sono stati mescolati a racconti inventati
ed è nata così una storia delle origini, che, nonostante tutto o, magari,
proprio per questo continua ad affascinare.
Uno dei Cinque Anziani, il maestro Chi Shin,
che era anche abate e che prima dell’incendio aveva avuto la maggior parte
degli allievi, li convinse della necessità di dover combattere contro i
Manciu.
Per questo Chi Shin e i suoi allievi preferiti vennero ricercati con mandato
di cattura. Chi Shin ordinò loro di disperdersi in tutto il paese per evitare
di essere catturati.
Egli stesso, per potersi salvare, assunse la falsa identità di cuoco rifugiandosi
su una giunca rossa. Altri maestri, come Miu Hin e sua figlia Miu Tsui,
si nascosero a lungo presso le stirpi dei Miao e dei Yao, tra Szechwan e
Yunnan.
Dopo la distruzione del monastero Shaolin i sopravvissuti si divisero
per potersi salvare con più probabilità dalla persecuzione del governo dei
Manciu. Il Master Chi Shin, ad esempio, assunse l’identità di cuoco su una
giunca rossa (la “giunca rossa” era la nave di trasporto delle troupe di
teatro, normalmente dipinta di rosso e adornata di bandiere variopinte).
La monaca Ng Mui si rifugiò nel tempio della Gru Bianca, sul monte Tai Leung.
Lì ebbe modo di dedicarsi indisturbata all’arte marziale e allo Zen.
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La leggenda e la storia del WingTsun. |
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