manuale di Pittura

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Introduzione Disegno Olio Tempera Acquerello Decorazione Frammenti Didattici

A cura di

Bruno Pierozzi

 


Indice

Introduzione

Disegno

Olio

 

Tempera

 

Acquerello

Decorazione

Frammenti Didattici

 


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La vera pittura a tempera:alchimie e segreti

di Bruno Pierozzi

 

“Noi siamo la razza divina e abbiamo il potere di creare”

Julius Dedekind

Altre Tempere

La tempera con latte di fico

Una delle qualità di un artista dev’essere la volontà di sperimentare. Avevo già accennato che il Cennini ci ha tramandato la tecnica della tempera con rosso d’uovo e mozzature di cime di fico. Ebbene se avete sottomano un albero di fico potete provare con soddisfazione questa tempera. Ecco come procedere.

Potete tagliare alcuni ramoscelli verdi con un temperino, senza causare danni irreparabili alla pianta, oppure più facilmente, potete staccare dal ramo le foglie più giovani del fico. Come vedrete fuoriesce subito del liquido bianco alla base del gambo, questo è il famoso latte di fico. Riunite le foglie a mazzetto, ne bastano sette o otto, mettetele poi con il gambo in basso in un vasetto di vetro. Vedrete che le prime gocce di latte di fico coleranno nel fondo del vasetto. Appena siete a casa tagliate i gambi con un paio di forbici in tanti pezzetti e metteteli nello stesso vasetto dove avete fatto colare il liquido. Aggiungete ora due cucchiai e mezzo di acqua demineralizzata o distillata e lasciate a macerare per qualche ora le mozzature. Quindi togliete i pezzetti di gambo con un cucchiaino e aggiungete questo liquido al tuorlo d’uovo, che avrete preparato a parte nel modo già indicato. Per conservare la tempera aggiungete un cucchiaino di aceto o di grappa. Tappate il vasetto con tappo a vite e agitate bene. Lasciate riposare una mezzora e poi temperate i pigmenti con questa emulsione.

Il pregio di questa tempera è che aderisce perfettamente alla superficie da dipingere e vi dà modo di sovrapporre i colori senza pericolo di portare via lo strato sottostante, inoltre mantiene il tono del colore ed ha grande luminosità. Per facilitare maggiormente l’adesività potete passare una mano di fiele di bue sulla superficie già disegnata e fissata, così favorirete ulteriormente l’aderenza e la luminosità degli strati di colore.

Estrazione e conservazione del latte di fico

Si può estrarre e conservare il latte di fico in questa maniera. Si colgono in primavera le giovani foglie dall’albero di fico (da 8 a 10 foglie) si mettono in un recipiente con una soluzione composta da 10 parti d’acqua distillata e una di alcool puro. Si copre il contenitore affinché non vi entrino impurità e si lasciano a macerare le foglie per 5 - 6 giorni. Si produrrà una sorta di fermentazione e il liquido così ottenuto andrà versato, filtrandolo con un pezzo di tela fine, in una bottiglia ben tappata. Per favorire la fluidità del preparato che andrà addizionato al tuorlo, potete aggiungere un cucchiaino di miele. Con questo latte “a lunga conservazione” potremo fare le emulsioni con l’uovo.

 

La tempera a base di tuorlo e gomma arabica

Non avendo a disposizione un albero di fico cui tagliuzzare le cime per estrarre il famigerato latte di fico - indicato dal Cennini - si può ovviare a questo inconveniente preparando una tempera a base di tuorlo d’uovo e gomma arabica, che ha proprietà simili. E’ una tempera di grande luminosità e trasparenza e la sua preparazione è molto semplice. Comperate della gomma arabica in polvere o in grani da un coloraio, prendetene 30 grammi e fatela sciogliere in due terzi di un bicchiere d’acqua distillata. Appena la gomma si è completamente sciolta - potete scioglierla più facilmente a bagnomaria - versate il liquido filtrandolo con un panno di tela fine in un altro recipiente e lasciatelo freddare. Appena fredda aggiungete la gomma al tuorlo d’uovo, che avrete versato nel vasetto di vetro per le emulsioni, quindi versate un cucchiaino di liquore (grappa, brandy) perché il tutto si conservi. Chiudete bene il recipiente, agitate e fate riposare il preparato alcuni minuti, quindi temperate i pigmenti.

Avete anche un’altra possibilità, potete acquistare la gomma arabica liquida già preparata per la pittura ad acquerello. In questo caso si ottiene una ottima emulsione mescolando al tuorlo d’uovo un cucchiaio di gomma arabica liquida e aggiungendovi un cucchiaio di acqua demineralizzata o distillata e un cucchiaino di grappa.

N.B. 

Evitate comunque di mescolare i colori con “gomme arabiche” liquide per uso non pittorico, come quelle che si usano negli uffici, perché sono costituite da resine sintetiche o da gomme di scarsa qualità che produrrebbero gravi danni al vostro lavoro.

Se invece avete la fortuna di avere un giardino o un orto in cui vi siano alberi di ciliegio, pesco, susino, albicocco ecc. potete esercitarvi nel raccogliere la gomma essiccata che trasuda in primavera ed estate dai tronchi di questi alberi da frutto. Questa gomma ha le stesse identiche proprietà della gomma arabica, anzi quella di ciliegio è ritenuta migliore di tutte. La gomma va ripulita dai sedimenti e mantenuta in recipiente ben chiuso. All’occorrenza potete usarla procedendo come indicato per la gomma arabica.

 

Tempera all’albume

L’albume si può utilizzare assoluto, sia per mesticare i pigmenti con cui si ha difficoltà a lavorare in quanto non assorbono l’acqua, sia per dipingere.

L’albume dell’uovo si prepara nel modo seguente. Si rompe l’uovo, questa volta gettando via il tuorlo - o tenendolo, se volete farvi uno zabaione - e versando la chiara in una tazza di ceramica. Si prende un cucchiaio e si batte la chiara energicamente per alcuni minuti, come si fa per fare la frittata. Quindi si lascia l’albume a riposare per almeno una mezzora, indi si toglie la schiuma con il cucchiaio e si utilizza il liquido rimasto per mesticare i colori, che verranno poi mescolati ulteriormente con il medium a base di tuorlo d’uovo.

Se invece si intende dipingere con il solo albume dovete sapere che questo va bene per opere di piccolissime dimensioni, in quanto dà una materia molto più cristallina di quella ottenuta con il tuorlo, facile a screpolarsi e difficile da lavorare. Le sovrapposizioni di colore sono inoltre più faticose, a causa della persistente trasparenza.

Comunque, se volete utilizzarlo per la preparazione di tutti i pigmenti, dovete far riposare il liquido per una notte e usarlo il giorno successivo dopo averlo depurato della schiuma. A questo liquido aggiungerete un cucchiaino di miele o di glicerina e uno di grappa. Troverete alcune ricette per questa tempera più avanti.

Tempere magre e tempere grasse

Nel suo utilissimo “Piccolo trattato di tecnica pittorica” Giorgio De Chirico ha illustrato la differenza tra tempera magra e tempera grassa. La prima è la tempera in cui non compare nessun additivo oleoso, né vernice, la seconda è la tempera alla quale viene addizionato al tuorlo o all’uovo intero un certo quantitativo di olio e a volte di vernice.

Dunque sono da considerarsi tempere magre: le tempere con solo uovo, con latte di fico, con uovo e gomma, e le tempere a colla.

Le tempere grasse - dette anche emulsioni - forse non hanno l’intensità luminosa delle tempere a colla e di quelle a uovo puro o uovo e gomma, ma sono certamente più resistenti delle tempere magre e inoltre cambiano meno di tono dopo verniciate. Esistono in questo campo una varietà infinita di ricette e proprio questa varietà rende simile la pittura a tempera all’arte culinaria. Anche con la pasta infatti si possono fare infinite ricette ma la base - nel  nostro caso l’uovo - rimane sempre la stessa.

L’esperienza sviluppata in anni di lavoro con la tempera, avendo provato ricette di ogni tipo, mi ha comunque portato a scegliere le emulsioni meno complesse. Oltre alle ricette base sopra illustrate, ho ottenuto brillanti risultati anche con le tempere appresso indicate. Le principali qualità di queste tempere risiedono nella facilità di preparazione, nella luminosità, nella resistenza, nel mantenere il tono dopo essere state verniciate.

 

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