Cercheremo di analizzare un quadro teologico d'insieme del Paolinismo, anche
delle lettere pastorali, che posseggono materiale d'insieme.
Soprattutto Le
lettere Deuteropaoline, in particolare Colossesi ed Efesini, danno un tocco
teologico tutto particolare al messaggio paolino.
In maniera sincronica toccheremo le lettere Paoline e in una
seconda fase seguiremo un metodo diacronico, cioè prenderemo tutte le lettere
di Paolo seguendo l'ordine cronologico, e faremo la “lectio cursiva” esegetica,
e sceglieremo il brano di cui fare esegesi.
Questo brano lo vedremo
insieme, con il testo greco e traduzione italiana a fronte.
Nell'ultima settimana
riprenderemo le tematiche che stiamo ora per trattare e cercheremo di vedere la
loro significatività alla luce della nostra vita. L'esegesi lontana dalla vita è
vuota, d'altro canto una vita che andasse per conto suo, facendo a meno della
Parola di Dio sarebbe una vita “sbandata” o “sbandabile”.
Secondo l'edizione critica delle concordanze di Aland nel Nuovo Testamento il
tesoro linguistico consta di 137.490 parole; la parte di Paolo consta di 32.342
parole. Il rapporto è del 23,5 %. Questo ci dice che dobbiamo considerare il
fatto che Paolo usa dei termini in maniera ripetitiva e con una frequenza
apprezzabile rispetto agli altri scrittori neotestamentari.
Il 23,5 % è una
percentuale un po' bassa e non ha grande rilevanza, ma ci sono dei termini come (usato con una frequenza del 78,94%), i quali, pur non avendo un
peso particolare, richiamano un'attenzione a questa insistenza del tutto
particolare. Infatti alcuni termini sono propri di Paolo, alcuni addirittura sono
errori di carattere grammaticali come e questo perché Paolo
prende un superlativo e ne fa un comparativo, però, non è significativo infatti
può essere un errore.
Abbiamo sei grandi blocchi teologici in questo blocco teologico.
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