Paolo è molto sensibile ai problemi umani; vissuto in un ambiente ebraico non è
rimasto estraneo alla cultura ellenistica della sua città. Anche quando va ad
Atene fa il giro della città e non rimane nel quartiere ebraico, ma va in giro
trovando anche la statua “al dio ignoto”.
Paolo non ha invece il senso della natura, nei suoi viaggi attraverso paesaggi
meravigliosi non ne parla mai, e quando ne parla sbaglia e fa confusione; questo
a differenza di Gesù che ha una grande sensibilità alla natura.
Allora per quanto riguarda l'idea del progetto di Dio, Paolo da una parte è come
risucchiato dal senso acuto di Dio, ma dall'altra parte è attratto dalla dimensione
dell'uomo, tutto ciò che attorno a lui gravita.
Paolo sa che l'uomo è creato da
Dio e sa che ci deve essere un rapporto; ma quale è questo rapporto? Paolo
sperimenta anche una tensione tra l'elemento più verticale di Dio, e l'elemento
orizzontale dell'esperienza dell'uomo e volendo metterle insieme ne scaturisce
l'idea del progetto di Dio.
L'uomo in tutte le sue iniziative è progettato da Dio:
questo termine in Paolo ha una valenza tutta nuova. Paolo unisce questa
esperienza acuta che ha di Dio e l'esperienza acuta che ha dell'uomo formulando
questa idea: tutto ciò che fa l'uomo rientra in una progettazione che parte dalla
trascendenza di Dio. Ma vediamo in che senso.
Il progetto è un progetto a livello di Dio, nasce e si forma in Dio; ,
protìthémi, porre prima, quel "prima" non ha un senso sulla linea dell'anticipo
del tempo, ma equivale “al di sopra” di tutto.
Tutto ciò che Dio fa riguarda sia l'uomo che il cosmo. Tale progetto
onnicomprensivo, che ha l'uomo al centro, viene elaborato da Dio, che –
dicevamo - è al di sopra di tutto. Ecco che Paolo esprime con , questa
realtà che coinvolge la trascendenza di Dio.
Ad esempio Paolo dice: “ Dio ha predestinato ”; non è sulla linea temporale che
si sta parlando, ma ciò vuol dire che tale progetto è nato nell'interiorità stessa di
Dio. Ecco che è più opportuno parlare di progetto: è come l'artista che elabora
dentro di sé quell'ispirazione che poi verrà alla luce nell'opera d'arte.
Tale progetto viene anche rapportato a Cristo come inizio e come conclusione:
ossia Dio - nell’elaborare tale progetto - guarda a Cristo come inizio, e
nuovamente a lui come compimento. Tutta la realtà umana e cosmica, in
qualche modo parte da Cristo e si conclude in Cristo. E' una grande intuizione
della teologia paolina.
Tutto converge in Cristo.
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