La notizia della sospensiva data dal Tar di Lecce al Piano regionale di riordino ospedaliero per il ridimensionamento dell’ospedale "San Camillo de Lellis" di Mesagne è rimbalzata in città immediatamente ed è stata accolta favorevolmente dai cittadini che in questi mesi non hanno mai perso la speranza di vedere il loro ospedale regolarmente in funzione.

Un ridimensionamento che, di fatto, sta già avvenendo poiché alcune settimane addietro il reparto di Oculistica è stato chiuso e i medici trasferiti a Brindisi mentre nel reparto di Chirurgia il primario Francesco Serinelli, che aveva fatto fare un salto di qualità professionale all’ospedale, è stato trasferito.

Motivi, quindi, che giustificano la soddisfazione espressa dagli amministratori comunali, dai sanitari e dai cittadini nell’apprendere la sospensione del provvedimento varato dalla Giunta regionale.

«Siamo contenti che al momento questo incomprensibile piano non parte – commenta il sindaco Mario Sconosciuto appena appresa la notizia – Questa sentenza ci da la speranza che l’ospedale rimanga integro e non sia smembrato. Ciò conferma che i dati sanitari da noi forniti erano quelli giusti, quelli errati erano in possesso dell’assessorato regionale. Al momento, se non leggo la sentenza di sospensione, voglio essere molto cauto. Adesso bisogna vedere cosa succede poiché un tale provvedimento porterà delle ripercussioni su tutti gli altri paesi».

Anche in ospedale ieri mattina si respirava un’aria di soddisfazione per la sospensiva concessa dal Tar di Lecce. «La società civile di Mesagne ha vinto una battaglia che va oltre le strette ottiche dei diversi e contrapposti schieramenti partitici. – spiega Cosimo Grassi, primario di Ostetricia e Ginecologia - Una sentenza che ha dato ragione ai dati sanitari forniti dalla città. Per il momento siamo riusciti a bloccare questo smantellamento dell’ospedale sperando che in futuro qualcosa cambi e il nostro bacino di utenza conservi integralmente la sua struttura sanitaria».

La nuova pianta dirigenziale varata il primo marzo scorso dalla Giunta del sindaco Mario Sconosciuto non piace a molti dipendenti comunali che già da diversi giorni mugugnano il loro malessere.

Uno stravolgimento di compiti che ha visto da un lato la diminuzione delle responsabilità degli ex capi area e dall’altro l’abbattimento del corrispettivo economico percepito precedentemente. Infatti, la nuova struttura amministrativa del Comune impone costi maggiori che adesso dovranno essere pianificati e ripartiti tra i 16 nuovi responsabili.

Per la verità questo aspetto economico della vicenda il sindaco lo aveva messo per iscritto già nel decreto di nomina quando, a proposito dei corrispettivi da erogare ai dirigenti, aveva precisato: « Sarà compito della Giunta quantificare le indennità annue a favore dei responsabili in base alla pesatura delle posizioni che sarà effettuata dal nucleo di valutazione».

Così da un’organizzazione composta da quattro macro arie, che sovrintendevano a tutti i servizi e gli uffici, si è passati a una struttura orizzontale, a responsabilità diffusa, in cui sono stati individuati alcuni servizi più strategici nominando un responsabile della gestione.

«I nuovi responsabili di servizi – ha dichiarato Pasquale Greco, segretario generale del Comune - si assumono responsabilità che prima erano solo della Giunta e del sindaco, hanno il compito di gestire le attività diventando effettivamente organi dell’amministrazione comunale perché buona parte dell’attività amministrativa si manifesta mediante determinazioni, più che deliberazioni».

Ed in tema di nomina di nuovi dirigenti si registra il sequestro di un terreno, da parte di un neo dirigente, perché diventato discarica abusiva. Ma da un’analisi approfondita si è accertato che il suolo messo sotto sequestro, con relativa comunicazione all’autorità giudiziaria, era di proprietà comunale.

Un nuovo assetto della struttura amministrativa del Comune che non è piaciuto alle forze di minoranza le quali hanno inviato al sindaco Mario Sconosciuto un’interpellanza in cui, oltre a chiedere un apposito ordine del giorno nel prossimo Consiglio comunale del 31 marzo in cui discutere della vicenda, hanno evidenziato che in questa operazione di restyling amministrativo non sono stati applicati gli norme previste nel relativo regolamento comunale, attualmente in vigore.

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LA DENUNCIA DI PADRE ANASTASIO

Mesagne è senza marciapiedi

«Mesagne è una città senza marciapiedi e i pedoni transitano pericolosamente in strada». E’ l’affermazioni esternata dal sacerdote carmelitano, padre Anastasio Filieri, che dal giorno del suo arrivo a Mesagne, oltre a svolgere il ministero sacerdotale in chiesa, è sceso tra la gente ad ascoltare le lagnanze facendosi portavoce, a muso duro, presso le istituzioni.

«Bisogna ascoltare le necessità della gente e aiutarla affinché i problemi si risolvano» spiega padre Anastasio, conosciuto in città come il “frate coraggio”.

«Oltre a predicare in chiesa – continua il sacerdote – bisogna andare tra la gente ad attualizzare la Parola del Vangelo. A Mesagne, purtroppo, ho notato poca attenzione all’Uomo poiché sono tante le barriere architettoniche esistenti, e non solo per i disabili. Penso, ad esempio, agli anziani e ai bambini».

Poi il frate specifica alcune delle problematiche esistenti in città. «Mesagne – dice – è una bella città, ma strana. Ad esempio ha dei marciapiedi strettissimi dove camminare è difficile. Poco ci manca che su di essi sia installata una segnaletica per regolare il doppio senso di marcia dei pedoni. Marciapiedi vietati alle mamme, con carrozzina del bambino al seguito, perché sono costrette a sottostare a pericolose gimcane tra le auto. Situazioni paradossali che l’ufficio tecnico comunale dovrebbe risolvere. Si ristrutturano le strade ma i marciapiedi restano sempre stretti e pericolosi. Basta guardare via Manfredi Svevo, via Borgo Antico, via Brindisi, via Epifanio Ferdinando e il rione del campo sportivo. Inoltre debbo costatare con mio grande rammarico – continua il frate – che quando ho esternato queste lacune della pubblica amministrazione, in particolare in merito ai provvedimenti adottati fino ad oggi dall’ufficio tecnico per la soluzione dei problemi legati agli allagamenti in città, sono stato più volte ammonito perché se avessi continuato a denunciare pubblicamente lassismi ed inefficienze dell’ufficio preposto sarei stato a mia volta denunciato alla magistratura. Aspetto che lo facciano».