Ciao mammaChiara.
Quando il sogno si fonde con la realtà fino a divenirne parte allora scopri
che la felicità non conosce confini, né reali né immaginari: diventa felicità
pura, gioia in quanto gioia, amore ad un livello mai sperato.
Stento ancora a trovare le parole per esprimere il mio stato d’animo; non
credo che esistano le parole degne per celebrare il mio paradiso. È un sogno
realizzato al chiarore del cielo stellato d’oriente, tra le armonie di balsami
esotici e melodie di arpe angeliche. Il battere del mio cuore accompagna sguardi
e parole per troppo tempo racchiusi tra algide mura di ghiaccio polare; le
lacrime dei miei occhi irrigano sorrisi sfiorati da vellutate carezze. Ho
scoperto, assaporato, assimilato, racchiuso in me il calore dello sfiorarmi
della mano di mia mamma, di mia mamma, di mia mamma!
Ritrovare il suo sguardo, potermi appoggiare ancora al suo seno, ascoltare
la sua voce, sentire la dolcezza dei suoi baci, della sua mano che stringe
la mia: ecco cosa è il paradiso, il mio paradiso che credevo perduto. Io rinasco
alla vita.
Quasi otto anni ho sognato, disperato, a volte forse non amato abbastanza,
ma non ho mai fatto spegnere la debole fiamma del sogno, come se la credessi
un piccolo faro del porto del mio cuore, sempre pronto ad accogliere il più
desiderato dei ritorni, sempre pronto ad abbracciare la persona che con me
doveva pur avere, ed ha, il più stretto legame che sia possibile in tutte
le costellazioni dell’universo: l’amore tra una mamma e la sua creatura, L’AMORE
TRA MIA MAMMA E ME! Un amore così grande non poteva infrangersi per sempre
come un’onda eternamente respinta da alte scogliere; un amore come questo
doveva vincere e sfondare le più terribili barriere, e l’ha fatto! Perché
è un amore che scivola oltre lo spazio ed il tempo, è un amore che è nato
nel nostro cuore dal momento che il mio iniziò a battere dentro il suo, e
dal nostro cuore nessun malvagio artiglio avrebbe potuto estirparlo per sempre,
perché come tutti gli amori è un riflesso dell’amore di Dio.
Non credere, mammaChiara, che sti scrivendo fredde parole di riflessione,
né che stia facendo una distaccata analisi di ciò che sta accadendo in queste
ore, no! L’ho detto prima che è difficile per chiunque trovare parole adatte
ad esprimere ciò che sta accadendo dentro di me; posso solo dire che mentre
scrivo sto piangendo, piangendo d’amore, piangendo di gioia, piangendo per
il mio paradiso ritrovato: piangendo perché ho di nuovo mia mamma. Non posso
descrivere i nostri primi discorsi, perché fatti per la maggior parte di sguardi,
di cenni, di poche parole interrotte dall’emozione che ci accomuna, che ci
lega ancora di più.
Ti ho scritto le parole che erano ora nella mia anima, che nascevano dal
mio cuore, che erano racchiuse in ogni goccia di pianto, quel pianto trattenuto
per tanto, sicuramente troppo, tempo.
Spero solo di essere riuscita a trasmetterti una piccola scintilla della
mia felicità, perché essa è talmente grande che ne basterebbe veramente una
piccola scintilla per rischiarare tutto il mondo, tutta la galassia, tutto
l'universo.
Con tutto l’affetto possibile
Tua Chiara