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quiMusicistiBresciania cura di Flavio Archetti
Django quartet, una musica che viene da lontano

Il gruppo
Nonostante sia di recente formazione, il gruppo jazz "Django quartet" si presenta sulla scena ricco di esperienze dovute al fatto che i quattro componenti gravitano, pur essendo ancora giovani, nel mondo della musica già da parecchi anni. Conosciutisi frequentando il Centro didattico produzione musica, Marco, Giacomo e Vincenzo di Pontoglio e Tommaso di Bergamo, hanno iniziato a muoversi nell'ambiente con disinvoltura fin dagli esordi del gruppo, inserendosi ben presto nel giro dei concerti e partecipando a varie rassegne fra le quali spiccano "Summer time jazz" ed "Emergenti", in onda sull'emittente televisiva "Bergamo Tv". Durante questo primo periodo - solitamente non facile - di prove d'assieme, hanno inciso un album con dieci brani, per il quale devono gran parte dell'ispirazione al chitarrista tzigano Django Reinhardt , ma nel quale trova spazio anche un pezzo, "Il blues di Montecristo", concepito e realizzato interamente dai quattro. Il quartetto jazz non è comunque l'unica formazione della quale fan parte questi ragazzi, che sono impegnati anche in altre situazioni. Marco, per esempio, ha fondato gli "Strios Band"; Giacomo il gruppo dei "Versi Diversi"; Tommaso assieme al pianista Francesco Falcioni gli "Open Quartet"; infine Vincenzo, impegnato anche nell'approfondimento scolastico del jazz, collabora con numerose formazioni.


La musica
Durante gli Anni Venti e Trenta, nel periodo cioè fra la prima e la seconda guerra mondiale, Parigi con la sua eccezionale capacità di assorbire e mediare esperienze diverse si presentava come ciò che di meglio l'Europa (e forse il mondo) potessero offrire dal punto di vista culturale e artistico. Anche in ambito musicale accadeva qualcosa di straordinario come l'arrivo in Europa del jazz americano, che la capitale francese si mostrò pronta ad accogliere. Django Reinhardt, tzigano famoso per la sua impareggiabile tecnica chitarristica sviluppata nonostante una grave menomazione alla mano sinistra, visse quegli anni e riuscì a fondere la musicalità derivatagli dall'esperienza gitana e dal suo talento naturale con ciò che apprese dai musicisti d'oltre oceano. L'ammirazione per questo leggendario personaggio ha portato la formazione bresciana del "Django quartet" ad avvicinarsi a sonorità jazz, tra lo swing e il gitano, spingendola a divulgare questa musica anche nella nostra provincia. Il quartetto si presenta come esecutore di melodie jazz che si discostano dalla tradizione, in quanto ottenute con strumenti a corda e non a fiato, ma ugualmente vitali, ricche e in grado di creare atmosfere suggestive. Il violino di Enzo è l'indiscutibile conduttore dell'armonia, ma le due chitarre di Marco e Tommaso e il basso di Giacomo non si presentano nella veste di semplici accompagnatori come vorrebbe la tradizione swing. I "Django" sono protagonisti di rivisitazioni in chiave moderna di questa musica, anche gli strumenti considerati di contorno assurgono quindi al ruolo autonomo di improvvisatori e creatori a loro volta di temi, proprio come faceva quello zingaro geniale precursore dei tempi.

Per contattarli: Marco 030 7376056



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