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completato il gruppo fornendogli un respiro
internazionale. L'esperienza e la fiducia nei
propri mezzi non fanno comunque difetto nemmeno
agli altri componenti. Nunzio"Nan" Donsì,
infatti, sulla scena da oltre un ventennio e
cresciuto come autodidatta, ha collezionato
numerose collaborazioni suonando con personaggi
come Caniato, Gorni, Abeni e Peli. Ancor oggi, alla
soglia dei cinquant'anni, la sua voglia di
migliorare lo porta a frequentare una scuola di
perfezionamento con il maestro Roberto Soggetti. I
due elementi più giovani, invece, Tognola e
Zonin, sono alla ricerca di una nuova dimensione.
Il primo, più giovane (25 anni), dopo aver
ricevuto una formazione classica ha intrapreso la
strada del jazz, seguendo il suo bisogno intrinseco
di libertà, aiutanto anche lui dai consigli
del grande Soggetti. Il secondo (27enne), dopo
alcuni anni trascorsi bazzicando la scena rock
locale, ha mutato completamente i suoi interessi
convergendo verso il jazz. Ultimamente, infatti, si
è impegnato per migliorare il suo stile,
frequentando seminari di tecnica d'improvvisazione
e accompagnamento a Siena e a Feltre. Nell'anno in
corso, dopo varie esibizioni, i Chez Donsì
hanno inciso un Cd intitolato "Impronte", nel quale
figurano sette brani musicali di jazzisti noti, fra
i quali George Gershwin, Enrico Rava, Roberto
"Gato" Barbieri e Bruno Martino. 
Tutte,
ovviamente, destrutturate e riarrangiate in chiave
jazz. Se l'insieme merita attenzione, i singoli che
cpmpongono il gruppo non possono di certo passare
in secondo piano. Il violino di Nan Donsì,
ad esempio, si caratterizza per un fraseggio
istintivo, capace di alternare passaggi melodici ad
altri fuori dagli schemi, trasportato solo dal puro
istinto musicale. Paolo Tognola, pianista delicato,
propone soluzioni armoniche e ritmiche sempre
nuove; abile accompagnatore è un solista
talentuoso, propenso a seguire la propria indole e
proprio per questo a suo agio con il jazz.
L'eleganza di Alberti si basa, invece, su un suono
caldo e ben definito. Le pulsazioni del suo basso,
sempre precise nel sostenere gli altri strumenti,
sono un tocco di qualità di notevole
spessore. E la batteria di Stefano Zonin? Si mostra
all'altezza della situazione sia
nell'accompagnamento sia negli assoli. Ben
preparato, è in grado di farsi notare senza
risultare invadente. Insomma, un quartetto
professionale che fa musica di buon livello, grazie
alla fusione di ottime
individualità.
