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quiMusicistiBresciania
cura di Flavio Archetti
Hip
hop: Rigex contro tutti
Il
gruppo
Da circa
quindici anni in Italia, ma di origini inglesi,
Jarry "Fenderbender" Dawson è l'anima rock
della band hip hop dei Rigex ed è il
promotore della fusione che, nell'anno appena
trascorso, ha fatto nascere il quintetto. Sulla
scena dal 2000, infatti, il nuovo gruppo si
è formato raccogliendo ciò che era
rimasto (Fenderbender e Ray vox) dei vecchi Rigex,
che facevano musica roboante a
metà strada tra l'hard rock e l'heavy metal
e un duetto di giovanissimi aspiranti rapper, alle
prese con i primi esperimenti musicali: dj Stecco e
dj Bonky. Il contatto tra le due formazioni,
avvenuto per una collaborazione che doveva essere
solo occasionale, ha finito poi per diventare
l'inizio della fusione, cambiando completamente la
struttura musicale delle due band divenute un mix
denso di caratteristiche originali. E così,
nel luglio del 2000, i quattro, affiancati dal
nuovo arrivato "Zoso" al basso e dall'
indispensabile Matteo Colli nella veste di tecnico
del suono, hanno portato la nuova formula Rigex per
la prima volta su un palco. Questa prova, testimone
un palatenda gremito in occasione della festa della
birra, è stata la molla che ha scatenato
entusiasmo ed energia nei componenti (in particolar
modo nei più giovani) e ha confermato le
speranze legate all'esperimento. Il lavoro che
è seguito è stato interamente volto
alla nascita di un demo che ha raccolto quattro
brani realizzati con l'uso di sintetizzatori, suoni
campionati, chitarra agressiva dai trascorsi
trashs, basso puntuale e voci irriverenti. La band
ha ora in cantiere una nuova raccolta e la
costruzione di un articolato sito internet sul
quale si potranno trovare tutte le notizie sul
gruppo e sugli album futuri.
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La loro
musica
L'hip-hop
scontroso dei Rigex è figlio di una
contaminazione rock, visti i trascorsi di
Fenderbender e Ray vox, principali ideatori del
supporto musicale. Ma il vero scontro si svolge su
un altro terreno: quello dei rapper Bonky e Stecco.
Niente di moderato, non si gioca nel campo dei
compromessi, questi ragazzi, grintosi come due
guerrieri, non lesinano critiche (e per dire il
vero anche insulti) a nessuno. Se il rock, come
vorrebbe la tradizione degli Anni 70, è
ancora protesta contro l'arroganza di chi si sente
in diritto di imporre sempre il proprio volere,
allora, anche se il modo di cantare è
sicuramente più vicino al mondo dei rapper,
i due diciannovenni di Rodengo Saiano sono figli
della miglior tradizione hard. Il primo demo, fino
a oggi unico lavoro reperibile del quintetto
bresciano, si apre con l' energia tipica che
possiede solamente chi non ha ancora smarrito
l'irruenza giovanile. Il bersaglio? Le superstar!
Quelle persone portate come esempio
e messe continuamente in vetrina dai media, ma che
della vita vera condotta dalla stragrande
maggioranza della gente non sanno o non ricordano
nulla. Dobbiamo ispirarci a gente che pensa
solamente a rifarsi il seno o le labbra, potendo
guadagnare milioni al giorno, quando noi fatichiamo
a sbarcare il lunario? Cosa centrano questi
burattini servili con noi? Queste, in estrema
sintesi, le domande di fondo che i Rigex urlano nei
microfoni, incalzate dal ritornello provocatorio:
"Superstar mi fai cagare!". Le distanze dal mondo
del rap tradizionale vengono invece alla luce con
il pezzo "Attaccatevi al cazzo". Mentre in "Lurido
cuore" i Rigex condannano la dittatura del sistema
modernon che, nelle loro parole, gli uomini
subiscono attraverso continui messaggi anche
subbliminali. Insomma, se non si considera
importante questo sistema di cose boicottandolo, si
è gia liberi! Ecco la ricetta Rigex. Il demo
termina come era iniziato: all'attacco. La chiusura
è infatti affidata a "Padroni del mondo" una
sfida aperta a chi vive per il denaro e
considerà il look giacca-cravatta come una
sorta di discriminante elitaria. Sicuramente lo
sforzo fatto per mettersi in gioco è un
segno distintivo del lavoro del gruppo, anche se
riuscire a svegliare le coscienze della nuova
generazione (impegna in buona parte, per esempio,
ad accapigliarsi per riuscire a partecipare alla
nuova edizione del "Grande fratello") è
un'impresa ardua.Comunque, ben vengano questa
rabbia e questa voglia di lottare, almeno
musicalmente parlando. Certo, forse lo stile dei
Rigex è un po' troppo grezzo, soprattutto
per quanto riguarda il linguaggio, ma con poco si
potrebbe fare il salto di qualità. Essere
sgraditi ai ben pensanti è senza dubbio una
scelta precisa, anche se con un linguaggio
così scurrile, difficilmente sarà
possibile raggiungere il grande pubblico,
promuovendo le proprie idee. Si protesti senza
paura, ma con un occhio di riguardo allo stile.
Per
contattarli: info@rigex.it
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