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cura di Flavio Archetti
Pop,
jazz e teatro, i tre volti dei Versi diversi
Il
gruppo
Musica e
teatro come binomio idissolubile. Nel bagaglio dei
Versi Diversi queste due arti non possono
prescindere l'una dall'altra perché affini,
complementari. Fin dal 1994, anno in cui Alberto
Bettinelli e Giacomo Marchetti hanno dato il via al
progetto, la formazione, chiamata inizialmente
"Gruppo 0 Rh Negativo", si è dedicata
contemporaneamente a entrambe le attività.
E' stato così messo in scena lo spettacolo
"Anche questa è vita", nel quale le musiche
originali della neonata formazione figuravano al
fianco di canzoni d'autore (De André, De
Gregori, Gaber) e accompagnavano testi di stefano
Benni. La stessa formula è stata riproposta
nel 1995 con il secondo lavoro,"Cinquant'anni dopo,
resistenza necessaria" opera in cui, prendendo
spunto dalla tenacia della lotta partigiana durante
la seconda guerra mondiale, i protagonisti
decidevano di combattere quotidianamente le
avversità della vita. I testi erano quelli
di Pablo Neruda, Fabrizio De André, Stefano
Benni e David Maria Turoldo, ma le canzoni e i
monologhi scritti dal gruppo trovavano sempre
più spazio. Dopo "Citarsi addosso",
interamente tratto dal libro di Woody Allen, nel
gruppo c'è stato un vistoso mutamento che ha
portato il discorso musicale in primo piano. Dal
1999, infatti, le produzioni si sono intensificate,
il nome è stato combiato in Versi Diversi
(oltre ai già citati Alberto e Giacomo,
figurano anche Marco Ranghetti, Enzo Albini, Sandro
Gorini e Gianluca Martinelli) e ha visto la luce il
primo cd. La raccolta, "Cascina Fornace", è
composta da dieci pezzi tutti originali, canzoni di
stile cantautoriale che vogliono essere una sintesi
del lavoro svolto in tanti anni di attività.
Ma il teatro non è stato comunque
dimenticaoa anche se gli allestimenti hanno
abbandonato i testi conosciuti per concentrarsi
soprattutto su copioni autoprodotti. "Ricerca"
messo in scena nel 2000 è basato sui temi
dell'introspezione, dell'analisi della propria
anima e costruito impiegando dialoghi e musiche
interamente realizzati dal gruppo, mentre
"Libertà se vi pare", ultima fatica in
ordine di tempo, è un pretesto per parlare
delle libertà, vere o presunte, con le quali
si deve misurare l'umanità del terzo
millennio.
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La loro
musica
De
André ha sicuramente un posto d'onore nel
cuore di Alberto e Giacomo, autori dei testi che
compongono "Cascina Fornace", primo e fin ora unico
album registrato dai Versi Diversi. L'influenza del
cantautore genovese, abbastanza evidente anche nel
modo di cantare, è stata probabilmente la
molla che ha spinto i due a comporre testi molto
curati e ricchi di metafore, segnale di una forte
sensibilità artistica. E le musiche che
accompagnano le parole delle dieci canzoni in
questione non son certamente da meno. Le
melodie
infatti, si basano su una pregevole pulizia
stilistica e sorreggono i temi affrontati con
dovizia e discrezione creando sempre l'atmosfera
necessaria. L'album si apre con "Questi tempi",
spietata critica al modo di vivere comune del
nostro tempo "dove tutto è accettato, basta
sia pubblicizzato". Questo pezzo, sintesi del
pensiero di fondo del gruppo, inizia con un
bellissimo attacco jazz, nel quale spicca il
violino del talentuoso Enzo. "Sottile rumore"
aperto da un assolo di chitarra ritmica è un
invece brano che, dopo una partenza molto dolce e
pacata, accelera il ritmo e si riempie di brio, per
tornare lento nel finale e spegnersi così
come era iniziato. Inoltrandosi nell'album si
incontrano poi "Nuove parole", pezzo jazz, forse
d'amore, "Io so, devi" in cui compare una tastiera
nel dialogo strumentale e l'amore pare essere
ancora il tema centrale e "Questione di tempo"
brano che propone cadenze e ritmi alla De
Andrè. Le tematiche sociali tornano
nell'album con "Caduto da una nave", pezzo ricco di
metafore. Ma non sono solo gli argomenti seri a
trovare spazio in "Cascina Fornace". "Siamo
animali" è una critica intrisa di ironia nei
confronti del genere umano che si sente l'unico
padrone della terra, mentre " Ilona" è un
pezzo molto divertente in memoria delle gesta dell'
ex porno diva Ilona Staller (con voce femminile).
Il cd si chiude con "Sportivamente liberi" brano
che sfotte un certo tipo di gioventù
nostrana, accusata di passare gran parte della sua
esistenza all'interno di palestre o posti simili, a
preoccuparsi di futilità.
Per
contattarli: marco.ranghetti@libero.it
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