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04
settembre 2002
PUNTO DI PARTENZA:
POLITICA DELLE DONNE, IMMIGRAZIONE E RAPPORTI NORD/SUD
di
Francesca Moccagatta
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Il confronto di genere non può più essere fine a se stesso. Negli anni, le donne, in particolare in Italia, hanno fatto ogni tipo di radiografia sulla propria condizione, da ogni angolatura, con ogni chiave di lettura.
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Si è lavorato molto sulla disparità di trattamento nel lavoro, nella scuola, si sono realizzate complesse valutazioni quantitative ed elaborazioni analitiche; sulle diseguali opportunità in politica, nel mondo della scienza e dell'arte, in ambito accademico. Anche sul pensiero della differenza si sono fatte molte riflessioni. Tuttavia, dati gli accelerati mutamenti sociali, economici e della geopolitica attuali, occorrerebbe reimpostare la questione, altrimenti il discorso rischia di rimanere impantanato se non si prospetta un'altra chiave di lettura, ma anche se non si esce dallo specifico, adottando un'angolatura molto più vasta, che parta da alcuni interrogativi fondamentali, per esempio qual è il ruolo delle donne nei rapporti nord/sud?
Oltre 50 donne di 19 nazionalità di origine diverse, tutte con esperienza di lavoro politico tra donne e non solo, si sono incontrate a Firenze lo scorso 21 e 22 giugno, proseguendo il cammino di un progetto simile a un viaggio, e che raccoglie più viaggi…
I viaggi delle donne "migranti" che dai vari sud si sono mosse verso i vari nord, i viaggi dentro il proprio simbolico e i propri stereotipi delle donne "native", i viaggi di tutte alla scoperta di nuove esperienze e relazioni, il viaggio dentro i rapporti con le istituzioni che spesso negano nei fatti quel che affermano sulle carte programmatiche, il viaggio che stiamo compiendo insieme con le tappe del progetto, e che era cominciato prima ancora con l'esperienza dei Campus interculturali e del nostro libro "Prendiamo la parola" che ne raccoglie l'esperienza…
Il progetto si chiama Punto di partenza e ha come punto di partenza, appunto, l'assunzione comune del riconoscimento delle differenze delle condizioni di vita e di opportunità tra migranti e native, senza che questa differenza diventi, ancora una volta, valore o disvalore, anzi partire da lì per costruire un'ipotesi da condividere. La prima tappa è stata il Seminario delle associazioni interculturali delle donne e delle associazioni delle donne immigrate dove abbiamo cominciato a definire alcuni dei punti da approfondire nel prossimo incontro/seminario con le "donne dei movimenti", che avrà luogo il 21 e 22 settembre, e poi quello con le donne delle istituzioni, prima del grande Incontro internazionale dal 24 al 26 ottobre per elaborare i nodi e le proposte emerse insieme con le donne del sud, tra cui Domitila de Chungara, Silvia Estrada e Marie-Louise Secke Pouka, che poi porteremo come contributo al Social forum europeo che si terrà a Firenze alla fine di novembre.
Nelle due giornate che abbiamo passato assieme, i temi all'ordine del giorno, che abbiamo affrontato in gruppi di lavoro dopo le tre relazioni introduttive, erano davvero complessi:
- I rapporti Nord-Sud, Est-Ovest, sesto continente
- La Fortezza Europa e la Carta europea dei diritti
- L'immaginario e le costruzioni sociali delle/degli stranieri
- Politica migratoria italiana, lettura di genere della bossi-fini
- Discriminazione multipla, il corpo delle donne
- Divisione etnica del lavoro: lavoro di cura e relazioni fra donne
e hanno prodotto una serie di proposte che verranno riportate nel prossimo incontro di settembre con le "donne dei movimenti": in primo luogo la necessità di fare rete e di rafforzare il ruolo delle associazioni non solo qui nel nord, ma anche quelle del sud, che stanno individuando nuovi modi di modificare concretamente le disparità economiche e sociali, per esempio con l'esperienza del microcredito, delle piccole cooperative di produzione, con l'attenzione all'impatto ambientale. La cooperazione, fuori dai grandi schemi degli organismi internazionali, ma frutto di scambio concreto e di riconoscimento della capacità di elaborazione delle donne che vivono nella realtà in cui si vuole agire, può essere anch'essa una modalità di contrasto alle politiche di squilibrio, e in questo senso va valorizzato il ruolo che le donne del sud immigrate al nord possono avere come mediazione tra i partner di cooperazione. Anche dal punto di vista del tema dei diritti abbiamo definito alcuni presupposti al nostro lavoro: primo tra tutti il riconoscimento del diritto dell'individuo di scegliere liberamente il luogo dove risiedere e il riconoscimento dei diritti di cittadinanza a tutti/tutte coloro che vivono sul territorio, comunitario o no.
Il tema del noi e il tema del corpo hanno attraversato le due giornate e ci accompagneranno durante tutto il percorso, con il loro carico di non detto e di irrisolto, e con tutta la ricchezza delle nostre relazioni: essere riuscite a incontrarci e a lavorare insieme coi nostri corpi e con le storie che essi rappresentano, è stato un bel risultato…
Non mistificare le disparità di posizione sociale, economica, giuridica e di opportunità tra migranti e native, ma assumerle come punto di partenza di una relazione equalitaria è il punto di partenza del percorso. Niente è ancora assodato: la discussione sul lavoro di cura e sull'ambiguità che comporta, tra l'emancipazione delle donne native pagata anche dall'emarginazione delle donne migranti dentro la gabbia fisica e metaforica del lavoro di cura, privato delle sue componenti di valore, ha dimostrato come sia necessario continuare il confronto, molto impegnativo, su questo tema. Il corpo di molte donne migranti forzatamente chiuso alle relazioni sociali, politiche e affettive e impietosamente aperto allo sfruttamento economico e sessuale è luogo di discriminazione multipla, merce che circola, nuova modalità per colpire tutte le donne. La parola d'ordine dell'autodeterminazione del corpo va ridefinita, se passa per lo sfruttamento del lavoro di cura, e del lavoro di cura va anche ridiscusso il valore economico.
Di questi temi continueremo a parlare e il contributo di tutte ci è utile: il prossimo incontro con le donne dei movimenti avrà luogo a
Firenze il 21 e 22 settembre: il viaggio continua…
(per info: puntodipartenza@supereva.it)
Francesca Moccagatta
Link:
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partenza:
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