Last updated: 12, June, 2010

  THALASSA. Portolano of Psychoanalysis

 

NEWS

NEWS 2009

NEWS 2008

 ATTI DEL CONVEGNO 2008         

 

COLLOQUE2008   

 

TEXTS ON LINE:

"Remembering, repeating and not working through: on the interactability in palestinian-israeli conflict" by H.-J. Wirth

"Return to Dresden" by Maria Ritter

 

"Trauma and Resilience" by Sverre Varvin

"The lost object-the object regained" by Gerhard Schneider

 

"Split loyalties of third generation children of Nazi's" by H.C. Halberstadt- Freud

 

"Psychoanalytic Thoughts on Israel and the Siege of Gaza" by J. Deutsch

 

"J'ai la  honte" de Abram Coen

 

"Remémoration, traumatisme et mémoire collective - Le combat pour la emémoration en psychanalyse"  de W. Bohleber

 

 

"De quoi témoignent les mains des survivants? De l'anéantissement des vivants, de l'affirmation de la vie" de Janine Altounian

  

 

 

 

Austria/Hungary
Balkans        *Serbia (History of Psychoanalysis in)
Eastern Europe
• EU
France
Germany
Greece/Malta
• Italy
Spain/Portugal
Switzerland
Turkey, Armenia and Caucasian Rep.
Vatican
Tatiana Rosenthal and Russian Psychoanalysis

 History of Russian Psychoanalysis by Larissa Sazanovitch
-

 Israel/Palestine

- Syria

 - Jordan

- Lebanon

 

- Egypt 

-Morocco

 -Tunisia

- Algeria

- Libya

 

 

Questo testo è tratto dal discorso pronunciato da J.-P. Vernant (morto il 9.01.2007) nel 1999, in occasione del 50° anniversario del Consiglio d'Europa, e che è inscritto sul ponte che collega Strasburgo a Kehl:

<<Passare un ponte, traversare un fiume, varcare una frontiera, è lasciare lo spazio intimo e familiare ove si è a casa propria per penetrare in un orizzonte differente, uno spazio estraneo, incognito, ove si rischia - confrontati a ciò che è altro - di scoprirsi senza

 "luogo proprio", senza identità. Polarità dunque dello spazio umano, fatto di un dentro e di un fuori. Questo "dentro" rassicurante, turrito, stabile, e questo "fuori" inquietante, aperto, mobile, i Greci antichi hanno espresso sotto la forma di una coppia di divinità unite e opposte: Hestia e Hermes. Hestia è la dea del focolare, nel cuore della casa. Tanto Hestia è sedentaria, vigilante sugli esseri umani e le ricchezze che protegge, altrettanto Hermes è nomade, vagabondo: passa incessantemente da un luogo all'altro, incurante delle frontiere, delle chiusure, delle barriere. Maestro degli scambi, dei contatti, è il dio delle strade ove guida il viaggiatore, quanto Hestia mette al riparo tesori nei segreti penetrali delle case.  Divinità che si oppongono, certo, e che pure sono indissociabili. E' infatti all'altare della dea, nel cuore delle dimore private e degli edifici pubblici che sono, secondo il rito, accolti, nutriti, ospitati gli stranieri venuti di lontano. Perché ci sia veramente un "dentro", bisogna che possa aprirsi su un "fuori", per accoglierlo in sé. Così ogni individuo umano deve assumere la parte di Hestia e la parte di Hermes. Tra le rive del Medesimo e dell'Altro, l'uomo è un ponte>>.

  


 

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FRENIS zero in collaborazione con

 Penta Editions  organizza

ID-ENTITA'

MEDITERRANEE.

Psicoanalisi e luoghi della

negazione.

 
 

 

Lecce, Sabato, 30 ottobre 2010

                                                                                                                                    
 

 

 

I RELATORI 

Janine ALTOUNIAN è psicoanalista, traduttrice, saggista e germanista. Nata a Parigi da genitori armeni, profughi dal genocidio del 1915, è tra i membri fondatori di AIRCRIGE (Associazione internazionale di ricerca sui crimini contro l’umanità e sui genocidi). E’ co-traduttrice di Freud dagli anni '70 per le <<Opere Complete>> nell'edizione "Presses Universitaires de France". Tra i suoi libri ricordiamo: Ouvrez-moi seulement les chemins d’Arménie / Un génocide aux déserts de l’inconscient (con prefazione di René Kaës), 1990, 2003; La Survivance / Traduire le trauma collectif (prefazione di Pierre Fédida, postfazione di René Kaës), 2000, 2003; L’écriture de Freud/ Traversée traumatique et traduction, 2003; L’intraduisible / Deuil, mémoire, transmission, 2005 ; Ricordare per dimenticare. Il genocidio armeno nel diario di un padre e nella memoria di una figlia , con un saggio di Manuela Fraire, 2007; Mémoires du Génocide arménien. Héritage traumatique et travail analytique, con il contributo di K. Beledian, J.F. Chiantaretto, M. Fraire, Y. Gampel, R. Kaës, R. Waintrater,  2009. Nel 2010 è stato pubblicato nel libro Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria ( a cura di G. Leo, Edizioni Frenis Zero, Lecce, 2010) un suo lavoro dal titolo "Un'emozione indelebile insiste nel volersi scrivere".

Silvia AMATI SAS   è medico (laureata all’Università di Buenos Aires), pedopsichiatra (specializzata all’Università di Ginevra), membro ordinario AFT della Società Svizzera di Psicoanalisi, membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana e dell’IPA. Nel corso della sua carriera ha prestato particolare attenzione alle tematiche della trans-soggettività e della violenza sociale, elaborando teoricamente con grande fecondità la sua particolare esperienza clinica con pazienti reduci da persecuzioni politiche dei regimi dittatoriali. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo le più recenti: La violenza sociale traumatica: una sfida alla nostra adattabilità inconscia,  pubblicato nel libro Ferenczi oggi (a cura di F. Borgogno), 2003; “Situations sociales traumatiques et processus de la cure”,  Revue Française de Psychanalyse, 3, 2002, pp. 923-33; “Honte, ambiguïté et espaces de la subjectivité“, Revue Française de Psychanalyse, 5, 2003, pp.1771-5 ; “L’interprétation dans le trans-subjectif: réflexions sur l’ambiguïté et les espaces psychiques”, Psychothérapie, 24, 2004, pp. 207-13; "L'ambiguità come difesa in condizioni di trauma estremo", in AA.VV., Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria, a cura di G. Leo, Edizioni Frenis Zero, Lecce, 2010.

 

 

 Manuela AVAKIAN nata a Taranto, di madre armena, è scrittrice ed autrice  di “Una terra per Siran”, romanzo d’esordio pubblicato nel 2003 da Prospettiva editrice (Civitavecchia), premiato dal Collegio Pontificio di Roma e finalista al Premio Carver. La  rivista letteraria Nuovi Argomenti ha pubblicato in seguito un suo racconto intitolato “Il destino nel hadig”. Nel 2010 è stato pubblicato nel libro Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria ( a cura di G. Leo, Edizioni Frenis Zero, Lecce, 2010) il testo del suo intervento al convegno "Id-entità mediterranee" del 2008 intitolato "Vostro il delitto, nostro il castigo: sradicati dall'Ararat, accolti nella culla mediterranea".

 

 Ambra CUSIN  è psicologa e psicoanalista, membro associato della Società Psicoanalitica Italiana e vive a Trieste. E’ socio dell’Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo (IIPG) dal 2006. Tra le sue pubblicazioni: Alcune riflessioni sull’Assunto di Base di Omertà nel libro Omertà, mafie, terrorismi, sette segrete, 2006; “Lo sbarco con il gommone. Racconto di un’esperienza di ascolto del disagio migratorio esperito da un gruppo di psicologi presso un Ambulatorio per Stranieri”, Rivista di Psicoanalisi, 1, 2007; ha curato con Cristina Bertogna il libro L’inquietante enigma che ci abita, 2010;  con F. Amione, Incontrarsi a Babele, nel libro Lavorare con il gruppo   specializzato, a cura di M. Curi Novelli, 2010. Nel 2010 è stato pubblicato nel libro
Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria (a cura di G. Leo, Edizioni Frenis Zero, Lecce, 2010) il testo del suo intervento al convegno "Id-entità mediterranee" del 2008 intitolato "Invisibilità di un disagio".  

Nicole JANIGRO nata a Zagabria (Croazia), vive e lavora a Milano. Psicoterapeuta, analista di formazione junghiana, fa parte dell’associazione “Laboratorio analitico delle immagini” (L.A.I.). Collabora a progetti di formazione legati al tema dell’elaborazione del conflitto, rivolti a volontari e operatori attivi sul campo nelle aree di crisi della ex Jugoslavia. Ha in corso una ricerca su sogno e guerra. Ha svolto attività giornalistica ed editoriale, è autrice del libro L’esplosione delle nazioni, 1993, 1999, ha curato il Dizionario di un paese che scompare. Narrativa dalla ex Jugoslavia, 1994, l’antologia Accadde a Sarajevo, 1996, il libro Vivere altrimenti. Guida alle comunità alternative in Italia e nel mondo (con G. Ciuffreda), 1997, l’antologia di narrativa Non troppo uguali. Storie di identità e differenze (con R. Cacciatori), 1999, il libro La guerra moderna come malattia della civiltà, 2002, e il libro Casablanca serba. Racconti da Belgrado, 2003. Nel 2010 ha curato la prefazione del libro Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria ( a cura di G. Leo, Edizioni Frenis Zero, Lecce, 2010), nonché nello stesso libro ha pubblicato  il testo del suo intervento al convegno "Id-entità mediterranee" del 2008 intitolato "Paesaggi in mutazione: dalla pace alla guerra, dalla guerra alla pace". Nel 2010 è uscito il libro, scritto insieme a Luca Ghiradosi, Il terzo gemello, Antigone (collana "Acheronta movebo").

 

Giuseppe LEO è psichiatra e psicoterapeuta presso il Dipartimento di Salute Mentale di Lecce e direttore responsabile della rivista di psicoanalisi Frenis Zero (www.freniszero.tk) con sede presso il Centro di Psicoterapia Dinamica “Mauro Mancia” a Lecce. Dopo una formazione in psichiatria e psicoterapia infantile presso lo “Hopital de jour” dell’Università di Strasburgo (Francia), attualmente si occupa in ambito istituzionale del trattamento psichiatrico e psicoterapeutico ad orientamento psicoanalitico di adolescenti e giovani adulti schizofrenici, sia in setting individuali che di gruppo. Ha pubblicato finora quattro libri. Il primo è di argomento psicoanalitico, La psicoanalisi. Intrecci paesaggi confini, 2005, con scritti di S. Fizzarotti Selvaggi, A. Giannakoulas, M. Mancia, S. Resnik e M. Rossi Monti. Il secondo è di narrativa, Vite soffiate. I vinti della psicoanalisi, 2008, e riguarda le figure di una serie di psicoanalisti suicidi. Il terzo è di argomento psicoanalitico,  La psicoanalisi e i suoi confini, 2009, con scritti di J. Altounian, P. Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D. Hinshelwood, J.P. Jiménez, O. F. Kernberg e S. Resnik. Il quarto, uscito nel 2010 per le Edizioni Frenis Zero, si intitola Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria, e raccoglie scritti di  J. Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian, W. Bohleber, M. Breccia,  A. Coen, A. Cusin, G. Dana,  J. Deutsch, S. Fizzarotti Selvaggi, Y. Gampel, H. Halberstadt-Freud, N. Janigro, R. Kaës, G. Leo, M. Maisetti,          F. Mazzei, M. Ritter, C. Trono, S. Varvin, H.-J. Wirth.

 

Salomon RESNIK è psichiatra e psicoanalista, membro della International Psychoanalytic Association, è una delle figure di spicco della scena psicoanalitica mondiale. Di origine argentina, ha continuato e completato la sua formazione nell'ambiente della scuola psicoanalitica inglese, che si riconosceva nelle idee di M. Klein. Nel corso degli anni londinesi è venuto in contatto ed ha collaborato con eminenti personalità - quali H. Ronsefeld, E. Bick, D.W. Winnicott, W.R. Bion e la stessa Klein - e si è interessato alle idee di A. Warburg e di E.H. Gombrich. Attualmente esercita la professione di psicoanalista a Parigi, collaborando con varie università francesi e italiane. Ha fondato a Venezia il Centro Internazionale di Studi Psicodinamici della Personalità (C.I.S.P.P.), dove tiene seminari mensili aperti a psicoterapeuti, psicologi, psichiatri ed educatori che sono interessati alle problematiche dell'infanzia e dell'adolescenza. E' autore di numerosi saggi, pubblicati da riviste specializzate italiane e straniere, e di opere fondamentali, in particolare sulla psicosi. Alcuni suoi libri sono stati tradotti in Italia: "Ferite, cicatrici, memorie" (Borla, 2009), “Biografie dell’inconscio” (Borla, 2007), “Abitare l’assenza. Scritti sullo spazio-tempo nelle psicosi e nell'autismo infantile” (insieme a Enrico Levis, Simona Nissim, Maria Pagliarani, Franco Angeli, 2005), “Clinica psicoanalitica delle psicosi. Seminari padovani” (Franco Angeli, 2005), “Il teatro del sogno” (Bollati Boringhieri, 2002), “L’avventura estetica. Prospettive sull'arte”(curatore: Salomon Resnik, Franco Angeli, 2002), “L’esperienza psicotica” (Bollati Boringhieri, 2002), “Glaciazioni. Viaggio nel mondo della follia” (Bollati Boringhieri, 2001), “Persona e psicosi. Il linguaggio del corpo” (Einaudi, 2001), “Dialoghi sulla psicosi” (Bollati Boringhieri,  1989).

Cosimo TRONO è psicologo (laurea all’Università di Lovanio – Belgio), è psicoanalista ed editore (dirige le “Editions Penta”). Dal 1983 al 1995 ha lavorato come psicoterapeuta presso il Dipartimento di Salute Mentale del Cantone di Vaud (Svizzera), è stato co-fondatore del Centro per l’infanzia “Le Cerf Volant” di Ginevra, e fino al 1997 è stato psicoterapeuta nel “Service de Psichiatrie infanto-juvénile de l’Hopital Delafontain” (Saint Denis, Parigi). Dal 1997 tiene corsi ai Masters in “Psicologia del bambino e dell’adolescente” all’Università “Paris-Nord”. Tra le sue pubblicazioni:  Figures de double. L’inconscient entre corps et théâtre , 1986; Poétique et Interprétation , 2004; L’Or du diable. Baudelaire et Caroline Dufays, fiction analytique, 2004. Nel 2010 è stato pubblicato nel libro Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria ( a cura di G. Leo, Edizioni Frenis Zero, Lecce, 2010) il testo del suo intervento al convegno "Id-entità mediterranee" del 2008 intitolato "La vergogna nel transfert".

 

 

 

 

 

 

                                                                          

 

    english version

  version française in italiano
"THALASSA. Portolano of Psychoanalysis" is a co-production of "Penta Editions" (Dir. Cosimo Trono) and "Frenis Zero" revue (Dir. Giuseppe Leo) and it would be an attempt to link psychoanalysts and psychotherapists, belonging to the Mediterranean countries. Why would we put the Mediterranean Sea at the centre of attention of psychoanalytic culture? Because it continues keeping , in spite of a time of globalisation of human, cultural and economic exchanges, a central role of hinge between West and East, between cultural patterns dramatically faced with the contemporary problem of sharing universalizable patterns of "humanitas" and civilization. Psychoanalysis, with its group and mass-psychology functioning theories, can help in understanding the anthropological transformations concerning human societies and social institutions in the contemporary world. Our preminent interest is focused on the transformations regarding the cultural "koiné" that has been historically configured as mediterranean, and, moreover,  on the way psychoanalysis can provide interpretative means to investigate them thoroughly. Linking each other  psychoanalysts who, in spite of their different professional backgrounds, share a common belonging to the same cultural milieu, means consulting those who think about such changes from a point of view in which psychoanalysis keeps a preminent role. The means to create this link  would be the traditional ones (through international congresses and colloques), but also those provided by  internet and new communication technologies. "THALASSA. Portolano of Psychoanalysis" est une co-production de "Penta Editions" (Dir. Cosimo Trono) et de la revue "Frenis Zero" (Dir. Giuseppe Leo), née avec le but de mettre en réseau psychanalystes et psychothérapeutes provenants de Pays  Méditerranéens. Pourquoi voulons nous  mettre la Mer Méditerranéenne au centre de l'attention de la culture psychanalytique? Parce que celle-ci continue à tenir, bien que dans une époque de mondialisation des échanges humaines, culturels et économiques, un role central de charnière entre Occident et Orient, entre patterns culturels  dramatiquement confrontés avec la question toute contemporaine de partager de patterns universalisables de "humanitas" et de civilisation. La psychanalyse, avec ses theories du fonctionnement groupal et  des masses, peut nous aider à mieux comprendre les transformations anthropologiques concernantes les sociétés humaines et les institutions sociales dans le monde contemporain. Notre prééminent interet est concentré sur les transformations qui regardent cette koiné culturelle qui historiquement  s'est formée comme mediterraneenne , et sur le comment la psychanalyse peut donner des outils interpretatifs pour approfondir la connaissance de celles-ci. Mettre en liaison des psychanalystes qui, malgré les différentes traditions professionnelles de provenance, partagent l'appartenance au meme milieu méditerranéen,  veut dire interpeller ceux qui réfléchent sur tels changements à partir d'une perspective où la psychanalyse garde une place prééminente. Les moyens pou créer tel réseau seraient ceux traditionnels (séminaires et colloques internationaux), mais aussi innovateurs comme ceux-ci donnés par internet et les nouvelles technologies de communication.  "THALASSA. Portolano of Psychoanalysis" è una co-produzione di "Penta Editions" (Dir. Cosimo Trono) e della rivista "Frenis Zero" (Dir. Giuseppe Leo), nel tentativo di mettere in rete psicoanalisti e psicoterapeuti provenienti dai paesi del Mediterraneo. Perché porre il Mediterraneo al centro dell'attenzione della cultura psicoanalitica?  Perché esso continua ad avere, pur in un'epoca di globalizzazione di scambi umani, culturali ed economici,  quel ruolo centrale di cerniera tra Occidente ed Oriente, tra patterns culturali  messi drammaticamente a confronto con la  problematica contemporanea della condivisione di modelli universalizzabili di "humanitas" e di civiltà. La psicoanalisi,  con le sue teorie sul funzionamento dei gruppi e della psicologia  delle masse, può agevolare la comprensione delle trasformazioni antropologiche  che riguardano le società umane  e le istituzioni sociali nel mondo contemporaneo. Il nostro precipuo interesse è concentrato sulle trasformazioni che hanno per oggetto quella  koiné culturale che storicamente si è configurata come 'mediterranea', e su come la psicoanalisi possa fornire strumenti interpretativi per approfondire  la conoscenza di esse. Porre in collegamento tra di loro gli psicoanalisti che, pur nella diversità delle tradizioni professionali di provenienza, condividono  l'appartenenza al medesimo milieu mediterraneo, significa interpellare coloro che riflettono su tali rivolgimenti da una prospettiva in cui la psicoanalisi mantiene un ruolo preminente. Gli strumenti per creare tale rete saranno quelli tradizionali (attraverso dei seminari e dei congressi internazionali), ma anche quelli innovativi offerti da  internet e dalle nuove tecnologie di comunicazione.

 

 

  

 

A (Aberastury-Avunculo)
B-C (Babinski-Cura)
D- E (Dador de la mujer-Ey Henri)
F- G (Fachinelli Elvio-Guilbert Yvette)
H-I (Haas Ladislav-Italia)
J-M (Jackson John- Myers F.W.H.)
N- O (Naesgaard Sigurd-Otsuki K.)
P (Pacto denegativo-Putnam)

 

 
     

 

 

 Co-Editors:

Cosimo Trono - psychanalyste, énseignant Univ. Paris XIII, directeur Editions "Penta" telecharger  le catalogue

Giuseppe Leo - psichiatra, Centro Psicoterapia Dinamica (Lecce- Italia), editor "Frenis Zero" click here

Comité scientifique/Comitato Scientifico/Scientific Board:

Abram Coen (Paris) psychiatre, chef du service secteur infanto-juvenil Paris-Nord,  directeur collection "Psychanalyse, Médecine et Societé" chez Penta Editions.

Nicole Janigro (Milano) psicoanalista junghiana, nata a Zagabria, collabora a progetti di formazione legati al tema dell’ elaborazione del conflitto, rivolti a volontari e operatori attivi sul campo nelle aree di crisi della ex Jugoslavia. Ha in corso una ricerca su sogno e guerra. 

 

   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Copyright © 2007-2008-2009-2010 Cosimo Trono and Giuseppe Leo All Rights Reserved  : "Thalassa. Portolano of Psychoanalysis" is a co-production of "Editions Penta"(59, rue Saint-André des-Arts,, Paris VI, tel./fax: (0033)0143257761) and "Frenis Zero" revue (Ce.Psi.Di.: viale Gallipoli, 29- 73100 Lecce- Italia- tel. (0039)3386129995)