Pasquale Canzii (1914 - 1930)

SEZIONE 1
La Vita I
La Vita II
La Vita III
La Vita IV
La Vita V
La Vita VI
La Vita VII

SEZIONE 2
Appendice
1° Comunione
Preghiera
Propositi

SEZIONE 3
La scheda
Deciso a tutto
San Gabriele
Diocesi di Pescara Penne

ALCUNE LETTERE
Lettera I
Lettera II
Lettera III
Lettera IV
Lettera V

Lettera VI
Lettera VII

Lettera VIII
Lettera IX

Lettera X
Lettera XI




Per rangiungere il Paese del Santino di Bisenti, Pasqualino Canzii: 

- Uscita A/14 Pescara Nord - Città Sant'Angelo, proseguire per Castiglione Messer Raimondo e quindi per Bisenti

 

- Uscita A/24 Villa Vomano, proseguire per Bisenti  ex S.S. 365

PORTACHIAVI RICORDO

Il Portachiavi

"La gioventù è una cosa meravigliosa. Che peccato lasciarla sciupare ai giovani!". La celebre battuta dello scrittore irlandese Bernard Shaw esprime in modo beffardo un certo atteggiamento degli adulti nei confronti della giovinezza ed evidenzia il rammarico per la presunta incapacità dei giovani di approfittare appieno delle potenzialità irripetibili della loro età.

In effetti, la giovinezza è vista da molti come il periodo della

vita caratterizzato dai sogni, dalla ricerca, dall'instabilità, dal rinvio delle decisioni, quasi che i giovani abbiano il privilegio di poter provare tutto senza doversi impegnare in un progetto di vita definitivo.

In questa rapida biografia, invece, viene presentata la vicenda di un giovane, anzi di un adolescente, Pasquale Canzii, che non ha perso tempo, non ha rimandato le decisioni, ma si è giocato tutto per un ideale. E non si tratta di un ideale qualsiasi. La suprema aspirazione di Canzii era diventare sacerdote e santo, una preferenza non certo alla moda. Quel che sorprende in questo ragazzo è l'entusiasmo e al determinazione nel perseguire questa scelta. Accompagnata sempre da una nota significativa, quella della gioia. Chi è vicino a Dio è felice, capiti quel che capita.

Canzii è vissuto 15 anni, ma la sua è tutto fuorché una adolescenza sciupata o un'adolescenza incompiuta. È stata invece una vita realizzata, piena, completa. Perché la pienezza della vita non è data dagli anni, ma dall'intensità con cui si vive.

Come San Gabriele dell'Addolorata, Canzii si propone agli adolescenti, giovani ed adulti come maestro di un mondo che invecchia. La vecchiaia, più che un periodo cronologico dell'esistenza, è una vita senza ideali e senza entusiasmo.

Fortunatamente, è anche vero che non è mai troppo tardi per incominciare a essere giovani.

Padre Ciro Benedettini, passionista

Vice direttore della Sala stampa

della Santa Sede

CHIESA "SANTA MARIA DEGLI ANGELI"

 

 

 

 

Pasqualino Canzii a 15 anni

Un adolescente che nella vita ha avuto un solo desiderio: farsi santo. Questa è stata la vita di Pasqualino Canzii. Questo agile profilo, che attinge soprattutto alla biografia scritta nel 1931 da monsignor Luigi Di Francesco e alle lettere e ai propositi del giovane seminarista, offre un rapido sguardo sulla breve vita del santino di Bisenti, passato su questa terra come una meteora di santità. Il 26 gennaio 1999 la Santa Sede ha dato il nulla osta per l'inizio della causa di beatificazione di Pasqualino. La diocesi di Pescara e Penne e la Parrocchia di Bisenti hanno accolto con grande entusiasmo la notizia e ora si preparano ad onorare con solennità Pasqualino.

Questo sito internet vuole essere un piccolo contributo perché soprattutto i nostri giovani conoscano meglio questo umile ed esemplare figlio del nostro amato paese, un sentito ringraziamento a Luca Ciccone per la realizzazione del sito.

Ringrazio il nostro arcivescovo monsignor Francesco Cuccarese e il nostro parroco don Giuseppe D'Amore per l'interesse e l'entusiasmo con cui stanno seguendo la causa del Servo di Dio. Ringrazio, inoltre, i passionisti del santuario di San Gabriele, e in particolare il compianto padre Natale Cavatassi, per i preziosi suggerimenti.

Lucio Salini

Promotore della Causa Santa

 

Il profilo di Pasqualino Canzii che risalta da questi scritti è di un nitore straordinario.
La sua semplicità gli permette di nutrire affetto profondo per i suoi cari e nel contempo lo porta ad intuire le vie della rettitudine comportamentale che un buon cristiano deve avere.
Colpisce in particolare l'obbedienza e il senso di rispetto che mostra verso i suoi, che non gli impedisce di mostrare una determinazione degna di un adulto, infondendo coraggio persino al padre. Risoluto nelle scelte che riguardano la sua vita terrena, consiglia con illuminato discernimento anche i suoi genitori, afflitti dai sacrifici per le distanze geografiche dovute alla necessità di lavoro.
In ogni scritto non dimentica di incoraggiare la preghiera e la fiducia nel buon Dio.
Scrive al padre. "No. Non credere che le tue fatiche non avranno compenso, ma Dio serberà ai Suoi Figli il più bel compenso che ci sia, purché le cose si facciano per amor suo".
Inoltre spesso chiede perdono per le sue mancanze e si ripromette di chiedere aiuto alla Vergine di cui è tanto devoto e che nomina "Porta sicura per il Paradiso".
Al nonno che lo esorta a continuare gli studi per la laurea, risposta con sagacia: "che ce ne dobbiamo fare degli onori di questo mondo? … Se si va all'inferno mica le lauree ci vengono a ricacciare!".
Il suo obiettivo era quello di essere un bravo sacerdote per portare anime al buon Gesù.
Da questa semplicità di essere, che si cura solo dei meriti da acquistare per la vita eterna per sé e per gli altri, abbiamo tutti da apprendere.

Arcivescovo Monsignor

Francesco Cuccarese

Diocesi Pescara Penne

Pescara, 6 giugno 2000

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Con Il Patrocinio dell' Amm.ne Comunale di Bisenti, Gruppo Giovanile Valfino, Comitato Beatificazione Pasqualino Canzii